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Sono trascorsi 17 anni dal 26 ottobre del 2006 quando il motopeschereccio Rita Evelin è naufragato a 21 miglia dalla costa fuori Porto San Giorgio. Il ricordo dei sambenedettesi
Dopo oltre sei anni arriva la sentenza di primo grado. Il giudice Filippello accoglie le richieste della difesa. L'avvocato Voltattorni: "Non poteva essere altrimenti". Il fatto avvenne misteriosamente il 26 ottobre 2006
Questa è la risposta alla domanda più volte posta dal Pm Cinzia Piccioni dell'unico sopravvissuto all'affondamento del peschereccio, accusato di omicidio. La discussione del processo avverrà a dicembre
L'udienza di oggi, 23 novembre, ha deciso di attribuire la competenza territoriale al tribunale piceno e non più a Fermo, come inizialmente deciso. L'assicurazione risarcisce i familiari dei marittimi periti nel naufragio del peschereccio del 26 ottobre 2006
Tutto rinviato al 23 novembre: il giudice Vitali Rosati chiede "approfondimenti" sulla competenza territoriale in merito al peschereccio affondato nel 2006 al largo di Porto San Giorgio, in acque internazionali. Un mistero nel mistero
Il 26 ottobre 2006 il peschereccio sambenedettese affondava in una limpida e calma giornata trascinando con sé tre morti: il 27 ottobre a Fermo si cerca una difficile verità su una delle vicende più nebulose dell'ultimo decennio
A nome della marineria, sull'ennesimo dramma del mare sulla costa picena interviene Nazzareno Torquati, ex marinaio, ex assessore, ora imprenditore
Ci potrebbe essere un accordo con un'assicurazione che potrebbe bloccare il processo in corso.
Vincenzo De Cesaris, probabilmente un marinaio, ci ha inviato una nota nella quale se la prende con la marineria sambenedettese che, a parer suo, non è stata "combattiva" come al solito dopo quella tragedia del mare
Lo ha stabilito il gup Dicuonzo rigettando le eccezioni presentate dai legali dell'unico superstite Nicola Guidi sulla extraterritorialità del luogo del tragico naufragio del 26 ottobre 2006
Il processo di Fermo, necessario per capire le cause dell'affondamento del motopesca sambenedettese nel 2006, rischia di non aprirsi per nulla a causa di gravi vizi di forma.
Sono passati più di due anni dalla tragedia del motopeschereccio sambenedettese. I parenti di uno dei marinai deceduti nel giorno del ricordo per le vittime del mare si recano in municipio ed espongono cartelli. Il vicesindaco Di Francesco contatta la Procura titolare dell'inchiesta e ottiene un incontro fra la famiglia e il magistrato
La città ricorderà i suoi figli persi in mare. Tra le tante date infauste scelta quella dell'affondamento del Rodi avvenuto il 23 dicembre del 1970 che causò la perdita di dieci vite umane e una mobilitazione senza eguali di tutta la comunità. Prevista la deposizione di una corona d'alloro e una messa officiata dal Vescovo Gervasio Gestori
Rita Evelin: a due anni dall'affondamento del motopesca sambenedettese emerge una grande voglia di dimenticare un fatto strano, incuranti delle tre "morti bianche". Perché?
L'allora ministro degli Esteri e vicepresidente del Consiglio nel governo Prodi scrisse un telegramma di solidarietà, inviato al sindaco Gaspari, sulla vicenda del motopesca sambenedettese affondato nel 2006. Perché non si comportò allo stesso modo in casi analoghi?
Michele Altomeni, consigliere regionale di Fano, chiede delle spiegazioni alla Regione Marche sull'affondamento del motopesca sambenedettese nell'ottobre 2006: «E' vero che quella era una zona dove erano state scaricate le bombe della Nato? Perché la Pravda on line si interessò della notizia? Perché D'Alema fu particolarmente sensibile all'accaduto?» Da martedì con Riviera Oggi riparte una difficile inchiesta.
Sulle presunte cause del naufragio del peschereccio sambenedettese l’opinione di Gabriele Sillari, Capitano di Lungo corso, che attualmente si occupa di previsioni di moto ondoso per la zona abruzzese.
Roberto Consorti, Capitano di Lungo Corso, su queste pagine espresse così la sua opinione sulle presunte cause della tragedia del 26 ottobre scorso
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