SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Naufragio Rita Evelin, il 9 marzo prossimo si terrà l’udienza preliminare dell’inchiesta che la Procura di Fermo sta sostenendo da due anni per chiarire le cause della tragedia avvenuta al largo di Porto San Giorgio, all’alba del 26 ottobre 2006.

Il giudice Ruggero Di Cuonzo, infatti, ha rigettato le eccezioni di extraterritorialità presentate dai legali del capitano del peschereccio sambenedettese ed unico superstite, Nicola Guidi. L’obiezione dell’avvocato Francesco Voltattorni sosteneva la non competenza territoriale del Tribunale di Fermo per due motivi: il primo era che l’allora procuratore Piero Baschieri, oggi in pensione, avrebbe dovuto chiedere l’autorizzazione al Ministero di Giustizia per procedere, in quanto in questa ipotesi il luogo del naufragio non sarebbe stato da considerare territorio nazionale (si trattava di acque internazionali).

In secondo luogo, secondo la contestazione del legale, essendo l’unico superstite sbarcato a San Benedetto, la competenza territoriale in base al diritto della navigazione sarebbe stata del tribunale di Ascoli.

Ma il giudice Di Cuonzo ha opposto questa tesi: la nave su cui si è consumata l’inspiegabile tragedia (il mare era calmo) è da considerarsi a tutti gli effetti territorio italiano. Perciò il 9 marzo si terrà l’udienza preliminare che stabilirà come dovrà procedere il processo.