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SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Mentre tu discuti di tempo, il tempo potrebbe già essere scaduto. La vicenda Gas Plus non finisce di stupire e sarà presto necessario ripercorrere tutte le vicende per verificare come il povero cittadino sia letteralmente escluso dalla possibilità di capire ciò che succede nella sua città.

La procedura di Valutazione Impatto Ambientale per la centrale di stoccaggio Gas Plus, con localizzazione estrattiva nel quartiere Agraria di San Benedetto, ha infatti i giorni contati. Giovedì 1° dicembre, appena terminata la riunione della Commissione, Riviera Oggi ha fornito le prime informazioni circa l’incontro, poi seguite da un comunicato stampa abbastanza rassicurante dell’assessore regionale all’Ambiente Sandro Donati.

Ora siamo in grado di descrivere con più puntualità la situazione relativa alla VIA, e, da parte nostra, non siamo altrettanto rassicuranti almeno mettendoci dalla parte di chi “vuole vederci chiaro”.

GENNAIO: 31 gennaio o 2 gennaio? “Per il Ministero dell’Ambiente i tempi non saranno allungabili“, scrivevamo nei giorni scorsi, pur facendo riferimento al fatto che vi fosse ancora la possibilità di Comune di San Benedetto e Provincia (ma anche il Comune di Monteprandone, all’occorrenza) di presentare osservazioni. Gennaio è un mese di 31 giorni, però. Sembra infatti che il Ministero voglia chiudere il prima possibile.

Completata l’istruttoria tecnica, in base alle norme vigenti la Commissione Tecnica Via del Ministero dell’Ambiente può chiudere il procedimento di valutazione anche senza il parere regionale. Specialmente quando, come nel caso Gas Plus a San Benedetto, a parte dell’istruttoria la Regione ha già partecipato chiedendo integrazioni già prodotte da Gas Plus lo scorso agosto. Fino ad ora soltanto la Regione Marche, il Ministero dell’Ambiente e il Ministero dei Beni Culturali e del Paesaggio hanno chiesto integrazioni e chiarimenti al progetto originario (la modifica più importante è la sostituzione delle caldaie ad olio diatermico con motori elettrici, con conseguente abbattimento delle emissioni inquinanti nella fase di esercizio).

IL PARERE DELLA REGIONE NON E’ OBBLIGATORIO Il Ministero, appunto, non attende la Regione sine die: è questa invece che si deve adeguare ai tempi ministeriali.

CORSA CONTRO IL TEMPO Dunque la corsa è davvero contro il tempo: il Comune di San Benedetto non ha ancora comunicato di aver affidato all’Università di Camerino l’incarico per valutare l’impatto dello stoccaggio Gas Plus (una cosa simile era stata annunciata a gennaio 2011, e poi rimasta lettera morta?). Tempi di valutazione previsti in 60 giorni (non si sa ancora per quali corrispettivi). Anzi, se prendiamo il calendario, se l’affidamento vi fosse oggi, si andrebbe già oltre il 31 gennaio. Forse vale la pena di ricordare che l‘iter del progetto è iniziato nell’agosto del 2010, in Regione era stata effettuata una conferenza dei servizi a settembre 2010, alla quale avevano partecipato sia il comune di San Benedetto che quello di Monteprandone. La legge nazionale prevede che il procedimento di VIA sia chiuso in 120 giorni e da agosto 2010 di giorni ne è passato qualcuno in più…

DOPO LA VIA? Il procedimento di VIA analizza soltanto aspetti tecnici, ad un eventuale esito positivo della VIA fa seguito la fase autorizzativa presso il Ministero dello Sviluppo Economico che in una conferenza di servizi si confronterebbe con Regione, Provincia e Comune. Qui effettivamente la Regione, così come gli altri enti, potrebbe opporsi, come spiegato da Donati, negando l’intesa.
STOCCAGGIO GAS, PERO’ Tuttavia l’opposizione, anche politica, non può essere astratta, ma deve basarsi su questioni “politiche” e “programmatiche” coerenti. L’opposizione anche “politica” per la centrale turbogas di 800 Mw di Corinaldo ha permesso di bloccarne la realizzazione perché in contrasto con il Piano Energetico Ambientale Regionale che esclude esplicitamente questa tipologia di impianti. Nel Pear, però, non c’è ad esempio alcun riferimento agli stoccaggi gas, perché quando è stato pensato ed approvato questa tipologia non è stata presa in considerazione, essendo comunque lo stoccaggio gas regolato molto di recente dalla legislazione nazionale.

SE TUTTO SCORRE / 1 Nello scenario più “rapido” a gennaio il Ministero dell’Ambiente potrebbe dare il proprio parere positivo riguardo la VIA (con osservazioni o meno del Comune di San Benedetto), poi si andrà “all’intesa” e qui, se non si sarà in grado di formulare proposte politiche dotate di concretezza, Gas Plus inizierà il proprio lavoro di realizzazione della centrale, stimato in 20 mesi, dopo di che andrà in funzione.

SE TUTTO SCORRE / 2 Al Comune di San Benedetto, in questo caso, andrebbero le royalties (1%, una stima sull’unghia di 400 mila euro all’anno), ma in base alla legge Marzano potrebbe anche stipulare un accordo di programma con Regione e Provincia in cui Gas Plus potrebbe intervenire finanziariamente per realizzare “compensazioni” proprio nel quartiere Agraria: sistemazione marciapiedi, fognature, nuove piantumazioni. Questa è soltanto una ipotesi che andrà eventualmente contrattata.