Sarà lui, o non sarà lui? Nelle Marche c’è un proverbio che dice: “I quatrì fà i’ l’acqua pe’ nen su”, i soldi, o il potere, fanno salire l’acqua al rovescio.

STEFANO FASSINA, 4 dicembre 2013, quando era un “Giovane Turco” aspirante ministro di Bersani. Dichiarazioni e video presi da Radio Radicale, al convegno “Liberare l’Italia” organizzato dall’Istituto Bruno Leoni

“Oggi nell’area euro la svalutazione del lavoro è un ingrediente della ricetta della politica economica che viene raccomandata, non c’entra niente l’articolo 18. Quando in Italia si discuteva di articolo 18 per introdurre un indennizzo economico contestualmente Rajoy appena arrivato a Madrid dimezzava l’indennizzo che c’era. In Portogallo si marginalizzava e svuotava il contratto nazionale di lavoro, in Irlanda e Grecia venivano tagliati.

Perché la ricetta mercantilista di politica economica che la Commissione raccomanda e i governi conservatori sostengono è una ricetta che prevede la svalutazione del lavoro per recuperare competitività. Quindi non c’è nulla di ideologico è un punto politico ed economico, e al di là del fatto che produce profonde iniquità questa ricetta mercantilista fondata sulla svalutazione del lavoro non funziona, porta a reprimere la domanda interna in tutti i paesi europei e avvita l’area euro in una spirale recessiva.

I problemi dell’area euro oggi non riguardano semplicemente alcuni paesi “peccatori”, ma sono problemi sistemici, che vanno affrontati attraverso soluzioni sistemiche. Noi abbiamo qualche idea e qualche proposta. Continuare ad alimentare questa visione in base alla quale funzionerebbe tutto se i paesi Piigs mettessero a posto le loro economie è sbagliato.

La Germania ha fatto riforme e le imprese tedesche hanno fatto investimenti ad alto contenuto tecnologico molto più alto del nostro. Ma la Germania ha fatto un’altra cosa che non si può fare sistematicamente tutti insieme in una stessa area monetaria, ha ridotto le retribuzioni reali del 10% dal 1999 al 2008. Questo non si può fare tutti insieme a meno che non dichiariamo che si corre tutti entro in basso, e poi si producono i problemi che stiamo vivendo in questa fase.

Quindi occorre coordinamento delle politiche macroeconomiche se vogliamo stare nella stessa area valutaria, guardate che l’area monetaria non è un destino ineluttabile, se facciamo scelte sbagliate ad un certo punto salta. Guardate che metà del prossimo parlamento sarà anti-euro, qui non stiamo parlando di filosofia, guardate che se l’Europa viene vista come causa del problema e non come soluzione, non è che la convinciamo coi seminari la maggioranza dei nostri concittadini…

Inoltre trovo offensivo sul piano culturale, come police-maker, trovo offensivo la concezione della politica che c’è dietro l’idea del vincolo sovra-dimensionato. Io credo che le cose funzionano solo se riusciamo a farle funzionare, altrimenti non funzionano, o quel vincolo viene aggirato o porta ad una situazione di insostenibilità.

(…)

STEFANO FASSINA, 3 OTTOBRE, SOTTOSEGRETARIO ALL’ECONOMIA, INTERVISTATO DA BLOOMBERG: “ASSICURO DEFICIT SOTTO 3% DEL PIL“.

In pratica Fassina, in cambio della poltrona, si spende in continuazione (qui anche) per l’attuazione, in Italia, di “politiche che prevedono la svalutazione del lavoro” anche se queste “non funzionano” portano a comprimere “la domanda interna” e avvitano “l’area euro in una spirale recessiva“.

Fassina naturalmente continua in silenzio, obbedendo al “vincolo sovra-dimensionato“, a “trovarlo offensivo sul piano culturale“.

Bellezza delle parole.