
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Oggi è un giorno speciale, misto a malinconia. Il 10 ottobre avrebbe festeggiato 48 anni Francesco Mancini, chiamato Franco.
Fu uno dei portieri più noti nel calcio italiano durante gli anni 90. Era soprannominato il Renè Higuita di Matera (paese in cui è nato). Si dichiarava appassionato di musica reggae e per hobby suonava la batteria. Era il classico portiere “folle” ma comunque bravo e soprattutto una grande persona dal valore umano immenso.
In serie A fu una bandiera del Foggia dell’allenatore Zdenek Zeman. Un rapporto speciale fra i due. Un’amicizia tra i due culminata anche con l’esperienza di Pescara nella stagione in B, targata 2011-12 (il boemo come mister, Franco come allenatore dei portieri). Disputò 240 presenze in nove tornei di Serie A. Ha vestito anche le maglie di Bari, Lazio e Napoli.
Fu amato anche a San Benedetto del Tronto. Un solo anno in Riviera ma tante emozioni. E la possibilità, per molti, di conoscere una persona speciale. Era il 2004/2005. Un’annata particolare e indimenticabile. Una squadra costruita in pochi giorni, in serie C, che ha sfiorato la promozione in B, sfumata nei play-off contro il Napoli. Franco Mancini fu uno dei protagonisti in assoluto. 14 presenze condite da tanta grinta e personalità importante. E ribadiamo, con piacere, il fatto che era davvero una persona bellissima. Anche la sua famiglia, sempre al suo seguito era di un valore immenso.
Franco Mancini ci ha lasciato nel marzo 2012 quando un infarto lo colse nell’appartamento di Pescara (dove faceva il preparatore dei portieri). Una notizia che ha sconvolto gli amanti del calcio ma non solo. San Benedetto pure rimase affranta dalla notizia. Ora riposa a Manfredonia, località foggiana dove la famiglia tuttora vive.
Grazie Franco per la tua grande umanità donata un anno alla Riviera. Buon compleanno.
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Era veramente un’ottima persona. Ricordo che durante una che organizzammo all’hotel Abbadetta di Acquaviva lo premiammo con un paio di scarpe di marca che gradì moltissimo ma che subito propose di regalare ad un uno dei tantissimi tifosi presenti che riteneva la vera forza della Sambenedettese. Merita ampiamente tutto quello che il nostro Delle Noci ha scritto nel suo ricordo. Rinnoviamo le nostre condoglianze alla sua bella famiglia