SAN BENEDETTO DEL TRONTO – “L’ho detto tante volte e l’ho ripetuto mercoledì sera: se il Pd vede in me l’ostacolo al raggiungimento di determinati obiettivi, non abbia timore e me lo riferisca. Farei un passo indietro senza resistenza”. Giovanni Gaspari parla chiaramente, lasciando intendere che la sua avventura da sindaco potrebbe terminare anzitempo solo nel caso in cui fosse il suo partito a chiederne l’abbandono, dato che al contrario in Consiglio Comunale “i punti all’ordine del giorno passano sempre tutti”.
Ciò significa che per ora i cosiddetti mal di pancia “rappresentano una critica isolata, di cui si deve tener conto, senza però dimenticare che vale il principio di maggioranza”.
Perazzoli, Emili e Pezzuoli non vengono mai citati. A loro il primo cittadino ricorda semplicemente che, fosse dipeso da lui, nel corso dell’Unione Comunale il documento relativo alle pensiline fotovoltaiche e il distributore di benzina low-cost l’avrebbe fatto tranquillamente votare: “Sono certo che il divario tra i sì e i no sarebbe stato più ampio – assicura – tuttavia, la questione non era all’ordine del giorno e se un tema non è preventivato l’assemblea può esprimersi sul fatto di discuterne o meno. Non è corretto rovesciare il tavolo perché l’esito non è quello auspicato”.
Sulle dimissioni di Felice Gregori, il sindaco accosta il comportamento dell’ex segretario a quello tenuto da Pierluigi Bersani. Atteggiamenti diversi, evidentemente: “E’ un esempio di come ci si dovrebbe comportare. E’ passato nel tritacarne, eppure è uscito di scena con grande stile. La scelta di Gregori è stata individuale, nessuno aveva invocato un suo passo indietro. Il Pd arriva al congresso con uno stato d’animo profondamente travagliato, ma è pure l’unico partito strutturato esistente che non contempla caratterizzazioni personali. Va trovata una sintesi”.
Per il sindaco si dovrebbe tornare a discutere delle reali emergenze della città. “Ho il dovere di portare avanti il programma di mandato – prosegue – dunque chiedo a tutti di abbassare i toni. Certe polemiche stanno diventando incomprensibili a me, figuriamoci alle persone comuni. Sono spesso accuse fini a se stesse, non le raccoglierò più. Per risolvere i problemi è necessario avere la testa libera. Chi nel partito è convinto che si possa far meglio, inizi sin da subito a lavorare per proporsi quando io passerò il testimone”.
BIG IN RIVIERA Sempre in ottica Pd, in vista del Congresso d’autunno sono stati avviati i contatti per portare in Riviera i maggiori esponenti del movimento. Dopo Pippo Civati, nelle prossime settimane potrebbe essere la volta di Fabrizio Barca, Pierluigi Bersani, Laura Puppato e Stefano Fassina.
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“Lascio se me lo chiede il Pd. ”
Se faccio la tessera “PREMIUM” del PD posso chiedergli di andarsene? (commento non anonimo)
Anche se di fronte ad un’affermazione del genere vuol dire che qualcuno ha già fatto la conta dei voti…
Penso che il PD si sia già espresso ma c’è chi fa finta di non sentire .
“ma è pure l’unico partito strutturato esistente”…….. ” i maggiori esponenti del movimento”.
Da un pò di tempo noto che molti “partiti” si dicono “movimento”, vuol dire che dopo essere “partiti” vogliono mettersi in “movimento” per tornare ad essere normali??….sarebbe ora!!!
Ma, forse, non sarà che invece è il Sindaco che vede nel PD l’ostacolo al raggiungimento di determinati obiettivi. Se è così non abbia timore e lo riferisca ai cittadini. Loro sicuramente farebbero un passo indietro.