DA RIVIERA OGGI 1306 IN EDICOLA

San Benedetto – Rispetto a Grottammare dove da trent’anni viene eletto un sindaco di coalizioni molto simili, a San Benedetto del Tronto da alcuni anni,  vige un’alternanza quasi metodica. Da quando è stata cambiata la Legge per l’elezione diretta del sindaco, c’è stata una ‘regola’ che possiamo definire curiosa.

Si iniziò con Domenico Martinelli nel 2001 quando già la politica, e quindi i politici militanti, non erano ben visti dai cittadini e il ginecologo proveniente dalla ‘vita civile’ (così si dice) fu scelto per arrivare alla vittoria del centrodestra.

Quell’esperienza finì anticipatamente perché i cosiddetti politici militanti non trovarono in lui una figura ‘controllabile’ come immaginavano. Durò dal 29 maggio 2001 al 31 agosto 2005, quando cedette il posto al commissario Carlo Iappelli.

Quindi (2006) il centro sinistra con Giovanni Gaspari che finì i suoi due mandati ma non fu d’accordo sul suo successore Paolo Perazzoli (sarebbe stato un ritorno), a causa di guerre intestine, plateali come poche altre.

Ne ‘approfittò Pasqualino Piunti che ,a sorpresa, il 21 giugno 2016 fu eletto Anche lui terminò il mandato che si chiuse a settembre 2021.

Riepilogando: 5 anni il centrodestra, 10 anni il centro sinistra, ancora 5 anni il centro destra.

Dopo due sindaci ‘politici’ la città è tornata a pensar male dei politici militanti, come nel 2001, e fu eletto un ‘sindaco civile’, Antonio Spazzafumo, un nome mai sentito nelle precedenti competizioni.

Stranezza della sorte la sua elezione fu supportata in parte dallo stesso centro destra che fece eleggere Martinelli nel 2001.

Cioè Giorgio De Vecchis, Bruno Gabrielli in primis, ma stavolta con Pasqualino Piunti dalla parte opposta. Sempre loro comunque.

Oltre a incredibili alleanze tipo quella di Eldo Fanini, fino ad allora molto “amico” di Giovanni Gaspari e molto “nemico” di Gabrielli e De Vecchis. Questa la curiosa alternanza degli ultimi 20 anni, l’opposto di Grottammare:

2001 Domenico Martinelli “civile”

2006 Giovanni Gaspari Pd

2016 Pasqualino Piunti FI

2021 Antonio Spazzafumo “civile”

Adesso sì sta iniziando a capire che, sia Martinelli che Spazzafumo, pur non avendo mai fatto parte della politica attiva, non sono stati eletti per cambiare rotta ma per continuare a ‘decidere’ da dietro le quinte. Con un punto interrogativo per Giorgio De Vecchis che ha lasciato subito la maggioranza.

Spazzafumo rischia di fare la stessa fine, addirittura  con molto anticipo rispetto ai 4 anni del ginecologo? Speriamo di no ma le avvisaglie ci sono.

Ricordo che più di 20 anni fa si passò all’elezione diretta del sindaco perché spesso i vari Primi Cittadini venivano decisi ‘internamente’, non da chi deteneva la maggioranza ma da Partiti che avevano raccolto pochissimi volti ma che erano l’ago della bilancia, tanto da essere decisivi in decisioni importantissime: la composizione dei comitati di gestione negli ospedali, nelle scuole e i relativi presidenti, eccetera eccetera. Per la precisione Partito Repubblicano, Partito Socialista, Partito Liberale. Alla barba degli elettori.

La Legge 81 del 25 marzo 1993  mirava a dare più forza alla scelta diretta.Intenzioni buonissime che, però, come spesso accade in Italia, sono naufragate e tutto sta tornando come prima del 2000.

L’esempio lampante di oggi riguarda, le odierne partecipate, Picenambiente e Multiservizi i cui presidenti ricevono un consistente assegno mensile. Lo spirito della nuova legge era quello di dare al sindaco poteri importanti come quelli riguardanti la scelta di chi è più idoneo a dirigere partecipate così essenziali per la comunità. Una cosa che ai cittadini non piace.

Eppure. assistiamo oggi all’impossibilità del sindaco Spazzafumo di scegliere autonomamente, fra qualche giorno, chi è più adatto a dirigere la Multiservizi.

Decide il consigliere socialista  Umberto Pasquali, l’ultima parola aspetta lui e non a chi è stato liberamente eletto dai cittadini sambenedettesi per prendere le decisioni più giuste. Un caso non unico né raro con l’aggravante che un sindaco non può lavarsene la mani se la scelta non è sua. Questo però sta accadendo a San Benedetto del Tronto.

A meno che non abbia ragione Giuseppe Buscemi che, nel recente incontro con i candidati sindaci di Grottammare, ha detto con una provocazione: il vero sindaco di San Benedetto del Tronto non è Antonio Spazzafumo ma Umberto Pasquali. In quanto “ago della bilancia”, aggiungo io.

Insomma cambiare Legge non è servito a nulla. Tanto vale tornare all’antico. Che casino!