SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Aspettando il congresso comunale. Il Popolo della Libertà sambenedettese attende da mesi di conoscere il nome del nuovo coordinatore e per ora si accontenta del vecchio. O meglio dell’ex vice, Pasqualino Piunti, visto che Andrea Assenti si dimise appena promosso lo scorso 3 marzo alla segreteria provinciale. “Il mio successore verrà eletto tra quarantacinque giorni”, garantì quest’ultimo. Andò diversamente, con un ennesimo rinvio a fine luglio. E adesso che siamo a settembre si parla di novità per la metà del mese, tra lo scetticismo di molti.
Il caos nascerebbe dalla situazione relativa al congresso della provincia di Roma. Solo la risoluzione del nodo capitolino darebbe il via alle votazioni nei comuni. A confermare lo scenario è ancora Assenti: “Tutt’ora i coordinamenti provinciali non sono terminati. Nei prossimi giorni la segreteria nazionale del partito dovrebbe fornire la comunicazione definitiva”.
Al di là delle responsabilità esterne, a San Benedetto non mancano i malumori. “Non c’è stata né una riunione, né una discussione in questi mesi”, commenta amareggiato il consigliere comunale, Luca Vignoli. “Il Pdl mi sembra un movimento in liquidazione. Tante chiacchiere, tanto fumo e niente arrosto”. Esternazioni che confermano la tesi degli ultimi mesi: dove c’è Vignoli non c’è il Pdl, dove c’è il Pdl non c’è Vignoli. Fatta eccezione di un affondo all’amministrazione comunale in merito allo stadio portato avanti a braccetto con Pierluigi Tassotti, quella dell’ex assessore alle Finanze è di fatto da tempo una corsa in solitaria.
Scontento ed in vena di attacchi anche Giuseppe Formentini, sfidante dello stesso Assenti sei mesi fa. “Non si farà nulla. Ci saranno le votazioni nazionali e quindi si entrerà presto in campagna elettorale. Con un congresso adesso salterebbero gli equilibri. Vedremo se il partito resisterà”.
Formentini parla di diverse anime all’interno del movimento berlusconiano rivierasco che starebbero cominciando a mostrare palese malumore: “C’è il rischio che molti prendano un’altra strada e che sposino il progetto di altre forze del centrodestra. A San Benedetto l’immobilismo del Pdl è incredibile ed è inammissibile che un partito così importante non abbia una sede propria. Quella di Via Montebello non è stata mai riconosciuta ufficialmente”.
Tutti bocciati, soprattutto considerando gli innumerevoli ostacoli incontrati dalla maggioranza quest’estate. Il Pdl avrebbe potuto e dovuto approfittarne: “Solo Piunti ogni tanto si lancia in qualche comunicato pungente. Ma non bastano i comunicati e non si può aspettare che la città si allaghi per attaccare. Servono prese di posizione nette. Sul tema Sea Card è inconcepibile che si dica di voler aspettare ottobre prima di giudicarla. Ci si doveva attivare immediatamente, verificare in ciascun albergo quante tessere venivano effettivamente consegnate ai turisti”.
L’ultima bordata è tutta per il coordinatore regionale azzurro, Remigio Ceroni: “Nelle Marche ha perso tutte le tornate elettorali. Negli ultimi tre anni non ricordo una vittoria che sia una. Fossi stato in lui mi sarei dimesso, come minimo”.
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Sembra? No, e’. Prima vi liberete di Berlusconi e dei suoi lacche’, prima potrete rifondarvi come una forza liberale, conservatrice europea, governativa, laica e democratica ovvero tutto il contrario di quello che il Pdl e’ stato finora.
La mia considerazione è sempre la stessa,che ci state a fare dentro il partito se lo stesso non esiste,forse per gli incarichi retribuiti in provincia,o no!!!!!!!
La domanda mi sorge spontanea.
Io penso che se vi foste liberati prima del Berlusconesimo… ora sareste al comando della città.
Siete brava gente, ma il dover assecondare e giustificare delle posizioni di un capo indifendibile (anche per i vostri valori), vi ha indebolito.
C’è bisogno di un nuovo partito liberista, ma senza i residui dell’oscuro passato.
Berlusconi vi ha fatto un danno che nemmeno immaginate.
Assenti e Formentini spero che riusciate a capirlo.
Mi sembra che sia a livello nazionale che locale non ci sia proprio più una vera destra “sociale” di cui ci sarebbe bisogno, e non credo che una destra liberista sia auspicabile in questo momento di forte crisi, in cui intere fasce di popolazione vengolo lasciate indietro e scivolano oltre la soglia di povertà; serve solidarietà, giustizia ed equità, e una regia economica su base locale capace di rilanciare il territorio e le sue peculiarità.
la destra sociale, ha quasi sempre dei rigurgiti reazionari e appartiene a categorie del passato, non più applicabili nell’ottica contemporanea.
Serve gente che prima di tutto sappia quello che dice e senta il peso della responsabilità che gli viene assegnata quando è chiamata a ricoprire un incarico pubblico.
Destra e sinistra, fascisti e comunisti… sono passati troppi anni… da quando queste definizioni avevano un senso pratico per gli elettori.
Ti do ragione sull’obsolescenza delle ideologie destra-sinistra, fascisti e comunisti: oggi hanno poco senso.
Non condivido invece l’approccio liberista perché troppo darwiniano, con la crisi attuale farebbe tantissime vittime, e non credo che possiamo permettercelo. Meglio aggiungere una buona dose di solidarietà, equità, giustizia sociale.
ma dove sono quei 4-5 leoni che trasformarono un partitino che a san benedetto contava poche centinaia di adepti in un partito capace di vincere le amministrative stracciando gli avversari?..ma che anche i leoni vanno in letargo?