di Walter Del Gatto

SAN BENEDETTO – E’ rimasta la gradinata Sud e poi addio alla “Fossa dei Leoni”, tra tante polemiche e contestazioni promosse dalla tifoseria rossoblù  a rappresentare la propria contrarietà all’idea di demolire completamente il simbolo della storia del calcio sambenedettese.

Eppure in questi anni sin dall’amministrazione Gaspari si era sempre  proposta l’idea della rivisitazione dello stadio compresa tutta l’area circostante, con ricordo al così detto  “Piano del Porto” che doveva ridisegnare tutta l’area fino a sviluppare la possibilità di costruzione del terzo braccio portuale. Fino ad ora, tanti progetti non avevano trovato alcuno sbocco in funzione di carenze economiche e burocratiche che hanno sempre impedito tante prerogative di sviluppo ma, grazie al PNRR, promosso dalla comunità europea si è potuto passare dalle idee ai fatti. Da Gaspari a Piunti sino ad arrivare alla giunta Spazzafumo che finalizza tra tanti progetti di idee per il Ballarin, quella con Archistar per la realizzazione di un parco attrezzato nel rispetto della normativa che il PNRR prevede per l’ottenimento dei dovuti contributi.

Ma la città ha capito veramente tale progetto? Abbiamo un idea chiara e pratica di cosa si andrà a realizzare e soprattutto entro quando?  Di fatto sino ad oggi la città ha percepito poco o nulla da un plastico artigianale posto in essere dalla Archistar dell’architetto Guido Canali, a fronte di un compenso di euro 139 mila, molti si aspettavano delle planimetrie o rendering che dessero la reale capacità cognitiva di cosa si realizza e della sua vera fruibilità sociale. L’attuale amministrazione non è certo esente da colpe per come è stato gestito tutto il progetto, a partire dall’analisi di un “Sentiment” popolare, anche perché l’impressione è che la maggior parte della cittadinanza sembra esserne contrario, magari proponendo preventivamente  sondaggio di gradimento da cui potevano esimersi colpe di troppa autorevolezza. In secondo luogo dare chiarezza sulle direttive per l’ottenimento dei finanziamenti necessari o meglio chiarire a tutta la città che molte prerogative di progetto sono dettate dalle regolamentazioni del PNRR infine la reale prospettiva della realizzazione definitiva nonché della sua vera sostenibilità temporale.

In conclusione, molte nubi su ciò che dovrà ancora realizzarsi comprese le dinamiche temporali ancora non risultanti in modo preciso da delibere consiliari, ma anche la spesa definitiva di realizzazione oltre che di gestione nel tempo affinché non diventi un area destinata al degrado urbano per incapacità economica, fino ad ora l’unica certezze e’ che la “Fossa dei Leoni” dei Chimenti, Basilico, Simonato, Beni etc. ha cessato di esistere.