COLONNELLA – Apre sabato 5 novembre il Parco commerciale Arcobaleno. Situato a ridosso del casello autostradale A14 Val Vibrata a Colonnella, il complesso si inserisce, insieme alle altre strutture già esistenti, in un’area commerciale tra le più importanti del centro Italia.
Ad aprire i battenti per ora saranno attività che si trovano nella parte realizzata dal Gruppo Malavolta, come Mondo Convenienza (arredamento), Pittarello (calzature), Solaris (abbigliamento sportivo), Arcobalò (casalinghi), Takko Fashion (abbigliamento) e cinque negozi della galleria commerciale.
A dicembre poi è prevista l’apertura di altri punti vendita, tra cui il Centro cucine Moma, la sala giochi Stealth Game e l’area del Ristoparco, un parco tematico della ristorazione di circa 3mila metri quadri. Sempre a dicembre dovrebbe essere anche inaugurato il Multiplex con 11 sale di proiezione e 2500 posti a disposizione. Il Parco Arcobaleno comprende oltre ventimila metri quadri di aree commerciali e 1398 posti auto dislocati su tre livelli.
Incerto invece il programma di apertura del complesso commerciale che fa riferimento alla Masks e che dovrebbe contenere anche un Outlet: in merito alla tempistica la società non ha voluto rilasciare alcuna dichiarazione.
Lascia un commento
Che bello, come si dice un tempio, un tempio della convenienza, dello svago, della ristorazione. dell’infanzia, della cultura…certo e’ l’esempio palese di come siamo arrivati in questa situazione, la crisi avrà un nome, avrà un responsabile, ci sarà qualcuno che si addosserà le colpe…penso che ognuno di noi quando varca questi “non luoghi” e mediamente responsabile della mediocrità dei tempi. la “finanziarizzazione” dei tempi avrà degli attori consapevoli, quelli siamo noi, siamo come delle pecore, condotti da pastori invisibli e controllati da border-collie che ci conducono dove loro vogliono e noi zelanti, allineati e coperti e contenti verso la fine… Leggi il resto »
Sai Emidio, commenti come i tuoi non li capisco. I negozietti in centro, le boutique, sono costosi, piccoli, e con un’offerta ridotta. Rispetto agli anni ’70 il mondo è cambiato, non so se in meglio, ma di certo è cambiato. Ora nel mondo siamo in 7 miliardi, non tutti possono permettersi capi d’abbilgiamento, scarpe o oggetti per la casa da “boutique”. Non tutti possono perdere un intero pomeriggio per comprare un paio di pantaloni e uno spremiagrumi in città. Ed ecco che nascono “i centri commerciali”. Ci sono parcheggi, c’è una grande offerta, ci sono prodotti convenienti…e c’è lavoro. Ognuno… Leggi il resto »
Non significa essere pecore comprare jeans a un prezzo onesto. Essere pecore, per come, credo, lo intenda Emidio, significhi passare domeniche intere nei centri commerciali dove ci vanno tutti la domenica e dove non puoi fare a meno di comprare, perchè ci sono solo negozi! E i vari Zara, H&M, Bata, Brico, Saturn, Trony, Iper, Ipercoop guidano i nostri (e io mi ritengo parte di questo gregge) interessi! Perchè siamo alla ricerca dell’affare, quando i nostri armadi sono stracolmi di scarpe, camicie, gonne, maglie e maglioni, ma una maglia che costa tot. è un affare, peccato che anche quella maglia… Leggi il resto »
Mah, rguidotti ti preoccupi troppo di ciò che fa un singolo individuo. Io, anche se con qualche eccezione, considero ancora le persone piuttosto intelligenti. Pertanto, se qualcuno va in un centro commerciale, credo lo faccia fa perché intende comprare qualcosa o magari perché vuole passeggiare con un amico al caldo e non sotto la pioggia. Il mio armadio NON è stracolmo di scarpe e neppure di vestiti. Credo di possedere il giusto…forse sei tu che esageri negli acquisti, ma – appunto – è un problema tuo. Se portare la stessa maglietta di qualcun altro è un problema…ribadisco, forse sei proprio… Leggi il resto »
Sorvolo sui TUOI giudizi basati su UN commento! Credi che tutto questi centri commerciali si reggano con che cosa? Con il consumo! Quindi più si incentiva il consumatore e più questo consuma. Mi pare ovvio! Qui darei un fifty-fifty di, il consumatore ha colpe, ma se con centri commerciali, messaggi pubblicitari e sociali lo invogliamo, non possiamo esentarci da colpe (parlo di società, non di me e te) Il paternalismo ha portato alla crisi?? Quindi il capitalismo sfrenato filostatunitense che è alla base della economia occidentale non ha nessuna colpa anzi è colpa del paternalismo comunista?? Fantastico!! Leggi la risposta… Leggi il resto »
Da bambino giocavo spesso nella campagna antistante casa mia, nelle terre di ”Mazzechit”, ero felice di avere uno spaccato di natura vicino al mio quartiere. Poi costruirono tutto intorno, nacque il Centro Commerciale La Fontana, iniziavo ad essere adolescente e tutto quel complesso mi pareva immenso con tutti quei negozi e quelle luci mai viste e un pò mi turbava, la campagna dove ero cresciuto era sparita. Però un lato positivo c’era, all’interno del Centro Commerciale c’era una filiale di una nota libreria e quindi ero ben contento di non dover arrivare per forza in centro città per comprare i… Leggi il resto »
Centro Commerciale ossia il NON LUOGO Il capannone-recinto stabilisce un’uguaglianza di fondo, perché ciascuno perde la sua faccia, il suo colore e il suo accento.Parla solo il denaro, che è uguale come uguali ed anonimi sono coloro che girano,girano ed ancora girano all’interno! Se chiedi a chi ci lavora le loro risposte sono fotocopie : “Si trovano tanti negozi ed è più comodo fare lo shopping. Ci sono offerte. E poi c’è il parcheggio”..( un pensiero unico e banale come letto sopra da Gundam) Rientri a casa rintronato dal caldo e dalla confusione ma felice di aver dimostrato agli altri… Leggi il resto »
Silvestri, francamente non la vedo affatto così. Nelle tue parole, in quelle di Emidio, in quelle di Meteorivierapicena c’è l’avversione di fondo verso il commercio e le nuove forme (materiali) di commercio. Le risposte sono fotocopia, perché non si può mica inventare ogni volta motivi nuovi per aprire un centro commerciale! I motivi sono principalmente quelli…quindi cosa vorresti sentirti dire? Il parcheggio è importante perché anche se ci muovessimo con le carrozze, i cavalli da qualche parte dovresti attaccarli. Fino a 20 anni fa quelli come voi criticavano le persone che compravano nelle boutique…oggi rimpiangete le boutique in centro. Che… Leggi il resto »
Avversione verso il commercio? Quando ho scritto ciò????
Dare il senso vero alle parole è importante Gundam, se poi si vuole “catechizzare” e banalizzare un problema sociale, sei un vero snob, confuso ma snob!
Io, per il momento, vorrei rimanere al mare e continuare a vivere di quello che la natura mi offre. Posso? (Riego Gambini)
parco nazionale, parco regionale, parco interregionale, parco urbano e suburbano, parco marino, parco ostreario, parco archeologico, parco scientifico, parco pubblico, parco privato, parco della reggia di Caserta, parco della rimembranza, parco giochi, parco acquatico, parco di artiglieria, parco viveri e foraggi, parco d’assedio, parco aerostieri, parco materiale rotabile, parco veicoli, parco locomotive, parco autovetture del ministero. parco automobilistico italiano, parco lampade, parco buoi, parco maggiore e parco minore (estratto da treccani.it)
Caro Gundam, come mi dispiace non chiamarti, Francesco, Giovanni o Artemio, però come molte volte ho scritto io sono iperbolico e trascendo, è una forma caratteriale della mia scrittura. Prima considerazione passare il commercio dalla spilla al carro armato in queste strutture è funzionale allo sviluppo mondiale, dieci grandi finanziarie controllano tutto e fanno il brutto e il cattivo tempo, che sia Wal-Mart, Tesco, Zara, Ikea o la Coop, che usino una concezione americana dove le distanze sono immense e le forme degli acquisti sono mediamente psicotiche, quindi da questa parte di sub/mondo commercialmente li scimmiottiamo, pessimo. I parcheggi è… Leggi il resto »
Chiamalo Andrea (Illuminati). Ha già detto lui stesso che Gundam è il pseudonimo ma non ha mai nascosto le sue generalità.
Ci sono ovvi benefici dalle economie di scala la cui comprensione è alla portata di tutti. Ma attenzione: 1) le politiche di marketing diventano pervasive, colpiscono qualche parte nel profondo del cervello di tutti noi. 2) L’occupazione di spazi liberi diventa eccessiva; 3) Si richiede una necessità di spostamento prima non necessaria con spese altissime per infrastrutture da realizzare e conservare e dispendio energetico; 4) Una miriade di “imprenditori” che spendevano gran parte del loro profitto nella città da cui ne traevano, è diventata invece “dipendente”, con orari e paghe sempre più irragionevoli; 5) Ergo i profitti volano altrove, vanno… Leggi il resto »
Qui dobbiamo metterci d’accordo. Se contestate l’apertura dei centri commerciali e la migrazione del commercio in luoghi diversi dal centro cittadino, beh, allora dovete darmi un’organizzazione alternativa, dovete dirmi in che altro modo si può agire. Perché il commercio lascia i centri cittadini e va in periferia? Forse perché i centri cittadini sono saturi di persone e non c’è più spazio per i negozi? Forse perché far scaricare un camion in centro è sempre un gran casino? Forse perché far transitare camion e auto in centro aumenta l’inquinamento? Forse perché il traffico e i luoghi di ritrovo in centro, quindi… Leggi il resto »
La libertà di una corporation in un piccolo centro di provincia, persino in una provincia di piccole dimensioni? Ci sono sicuramente alcuni aspetti positivi, ma finché divideremo le scelte per scomparti stagni valutando soltanto l’aspetto economico e non quelli ambientali sociali e persino culturali (nella storia dell’umanità i mercati si sono sempre tenuti dove erano le città, mai fuori) allora avremo, invece che la mano invisibile, il “gomito invisibile”.
La libertà inoltre deve essere sempre accompagnata da un forte senso critico, perché altrimenti diventa resa al brutto e al falso (senza riferirsi al caso specifico, in generale).
“Penso che sia una follia andare all’ikea,
c’è sempre una gran confusione anche di sabato sera,
poi lo sai mi fa tristezza vedere la gente,
che sogna di comprare tutto e si accontenta di niente” (cit. Brunori Sas – Lui, lei, Firenze)
ahahahaah! Ancora??? N’altro centro commerciale? N’altra multisala? Ma non ci sta gia a porto d’ascoli una nuova multisala? A che serve a colonnella? So rimasto indietro o un’altro multiplex è previsto a centobuchi? Tre multiplex in pochi chilometri come vanno avanti?
Tutti sti centri commerciali, con questa crisi, come vanno avanti? Se vanno avanti, evidentemente vanno in mezzo alla strada altre persone.
Continuiamo con queste speculazioni… continuiamo pure!
il lato positivo e’ che danno lavoro a molti giovani questi nuovi centri commerciali, peccato che aprono tutti in provincia di teramo di conseguenza chi e’ della provincia di Ascoli Piceno se la prende in quel posto perche’ per le assunzioni chiaramente danno precedenza a chi e’ della suddetta provincia, se poi se hai superato i 35 anni d’ eta’ non hai nemmeno piu’ diritto a lavorare, sei gia’ considerato vecchio! A San Benedetto del Tronto, ci sono tanti locali sulla nazionale vuoti, non abbiamo idee?? Non abbiamo possibilita’ di aprire centri commerciali del genere, si investono male i nostri… Leggi il resto »
sarebbe utile che ti informassi sui contratti di lavoro di quei giovani……..e se qua è tutto morto è anche perchè c’è il centro commerciale, Luci, movimento, musica, colori, tutto al centro commerciale, anche il cosiddetto “struscio” è al centro commerciale, si socializza al centro commerciale, n on ti servirebbe niente ma vai al centro commerciale che qualcosa da COMPRARE lo trovi. Ma non c’è la CRISI? e allora prendiamoci ogni tanto una boccata d’aria che quella( per adesso) non si paga.Che tristezza passare la domenica “AL CENTRO COMMERCIALE”!!!!
che i contratti siano obsoleti si sa ma tanto il contratto a tempo indeterminato non esistono quasi piu’, ma dare lavoro significa portare SOLDI A CASA, e gia non basteranno per arrivare a fine mese, nella provincia di ascoli piceno e sopratutto qui a San Benedetto del Tronto NON ESISTE NULLA DEL GENERE, E SI dovrebbe investire di piu’ su queste cose, creare outlet, centri commerciali, prendiamo esempio dai nostri vicini abruzzesi tanto di cappello a loro, SAN BENEDETTO DEL TRONTO E’ UNA CITTA MORTA COMMERCIALMENTE
Buongiorno signora Helena. Il Suo commento è di il sunto, l’emblema di una mentalità ossessivo-consumistica che ci sta portando alla rovina. Parli al singolare: io non me lo tolgo il cappello di fronte ad un “esempio” che di buono non ha proprio nulla.
Sig Marcone lei parla cosi probabilmente perche’ ha un lavoro, e non ha capito nulla, creare posti di lavoro e’ fondamentale e di fatto in Val vibrata grazie a tutti questi centri commerciali la regione da’ lavoro e’ solo quello che conta, nella nostra citta’ non c’e’ nulla del genere, c’e’ disoccupazione, e i giovani si vedono obbligati ad andarsene da qui. I pochi posti che ci sono vanno solo per conoscenza, dI quell’ imprenditore, di quel partito etc.E’ DEPRIMENTE TUTTO CIO! W I CENTRI COMMERCIALI, W INVESTIRE DENARO PER CREARE LAVORO.
Mi ricordo della canzone di Celentano “dove c’era l’erba ora c’è una città”.
Colonnella da quel bel paesino in collina di verde e campagna che era stà diventando una collina di cemento perchè oltre a tutto quel cemento nella zona dei centri commerciali, anche salendo in paese ormai costruiscono dappertutto.
Chissà se lasceranno un pò di verde per far giocare ancora i bambini.
Scusi aereperennius, Siamo 7’000’000’000; 80’000’000 in più ogni anno, Può spiegarmi dove potrebbero alloggiare i nostri figli?
Un disastro. Sempre più schiavi nelle mani di pochi (Straconcordo con il pensiero di Emigio Girolami). Sempre più cemento, sempre più distrazioni per il popolo obeso. E code infinite di auto nei pomeriggi domenicali, dopo le partite. Come è possibile rimanere indifferenti a questo sfacelo sociale?
Buongiorno Sig.ra Francesca80, non sapevo che a Colonnella ci fossero 7.000.000.000 di persone.
In tal caso condivido la scelta di cementificare tutto il territorio del paese per far alloggiare i vostri figli.
Questa è bella :D
Ogni casello autostradale d’Italia verrà riempito di questi scempi inutili!
Mi chiedo..quando ci saranno più centri commerciali che persone, costruiranno persone che potranno spendere vicino ai centri commerciali?
Scusate il mio sarcasmo, ma non riesco a capire come certi posti, possano ancora andare avanti.
Finché la popolazione continuerà ad affollare certi posti, certi posti continueranno ad essere costruiti. Ognuno di noi possiede un’arma potentissima e dimenticata, chiamata “boicottaggio”, ma è evidente che l’azione di pochi non può sortire alcun effetto.
L’illuminatissimo intellettuale che risponde al nome di Pasolini aveva previsto tutto.
Rimango sempre più allibita sentendo parlare di persone che non hanno lavoro, persone che non riescono a pagare le spese mensili, persone che si lamentano del precariato, giovani che non trovano lavoro, studenti senza un futuro. Poi l’altra faccia della medaglia: le stesse persone sopracitate con automobili nuove, telefoni cellulari dai costi eccessivi, vestiti griffati, cene al ristorante, feste e quant’altro.. Mia madre mi dice sempre che lei aveva solo un paio di jeans ai suoi tempi e le andavano bene quelli ( anche bagnati addosso quando non si asciugavano) e noi apriamo l’armadio ( esempio) e non sappiamo quale… Leggi il resto »
Continuo a non essere d’accordo.
Non c’è nessuna imposizione per il singolo da parte della società.
Se qualcuno ha bisogno di “adeguarsi al gruppo”, vuol dire che quella persona non è abbastanza forte, forse non s’è mai fermata un secondo a riflettere su ciò che è importante nella sua vita.
Bisogna responsabilizzare i singoli, basta colpevolizzare “la società”, è un atteggiamento che non porta da nessuna parte.
Eh già Pier,
infatti sono inca77atissimo con i Romani per come fecero la salaria 2,000 anni fa: troppe curve!
Stiamo attenti a non esagerare con la teoria, se la “società” utilizza un certo modello (di consumo, di gestione del potere…) evidentemente è perché quel modello, in quel tempo e in quel luogo è funzionale.
Il passato è la nostra memoria, un esempio e un monito a migliorarci.
Nel nostro intimo siamo tutti liberi (di scegliere qualcosa di plausibile). Dobbiamo essere più responsabili nelle scelte.
E’ ancora più scandaloso che un tragitto così importante e storico sia senza ferrovia. Non ti pare?
La società impone ma non è necessario seguirli. Il sottoscritto, ad esempio, NON possiede una TV, NON possiede più l’automobile, NON acquista scarpe o jeans da una decina d’anni, NON ha il cellulare col display a colori, NON va al ristorante, NON acquista prodotti di multinazionali. Una mia amica mi disse che sembro un patetico sfigato. Quando escono fuori discussioni del genere, però, sono orgoglioso di poter usare il singolare.
Ti voglio conoscere! Ti contatto per una intervista (come fai a non acquistare scarpe?)
Ma non diciamo falsità.. La società ci impone stili di vita inutile. Lei può non avere una televisione a colori, automobili e quant’altro..ma mi sembra che un computer lo possiede lo stesso..questa non mi sembra una cosa da sfigato. Magari con il computer ci lavora, o forse no; ma sta di fatto che oggi sentiamo la necessità di possedere cose che una volta non erano necessarie.. Apparte tv e tutto il resto, faccio un esempio: un orologio lo avrà, un bracciale, almeno due paia di scarpe e chi più ne ha più ne metta! Non voglio sapere di più su… Leggi il resto »
mamma mia quante chiacchiere e problemi per un centro commerciale………ma scusate qualcuno punta una pistola in testa alla gente per farli entrare là??? il futuro purtroppo è quello, basta solo entrare e comprare quello che serve……se ci facciamo abbagliare da offerte stratosferiche o cavolate simili è colpa nostra non del centro commerciale…..e poi scusate, quanti di noi vedendo una vetrina di un negozio del centro città si è comprato un paio di scarpe o una maglia di cui si poteva anche fare a meno??? il problema (se è un problema) non è il centro commerciale o il negozio al corso…..il… Leggi il resto »
Caro Rinaldo. rifletti bene, li sta il problema, ma se una maserati sfida una 500 non c’è gara, bisogna togliere la benzina alla maserati, qui il problema diventa etico, politico e tante altre amenita’….
Emidio, io con una 500 la sfida con la maserati non la accetterei……..che corresse da solo!! sono convinto che se ognuno di noi andasse al centro commerciale solo “perchè è comodo e ci trovo tutto senza fare tanti giri” e comprassimo solo quello che effettivamente ci serve, il problema si risolverebbe da solo. so bene che con quei mostri ci mangiano avidamente i nostri politici, i costruttori edili e le grandi catene di distribuzione ma se il popolo non ha gli attributi necessari per opporsi nè prima della costruzzione nè dopo non frequentandoli o frequentandoli con la testa, allora che… Leggi il resto »
I centri commerciali sono un danno totale a partire dall’impatto ambientale (che non pagano i proprietari).
“Non c’è nessuna imposizione per il singolo da parte della società” “Se qualcuno ha bisogno di adeguarsi al gruppo, vuol dire che quella persona non è abbastanza forte, forse non s’è mai fermata un secondo a riflettere su ciò che è importante nella sua vita” “Nel nostro intimo siamo tutti liberi (di scegliere qualcosa di plausibile). Dobbiamo essere più responsabili nelle scelte” Chi è quel saggio che ho citato? Gundam! Annuncio urbi et orbi di condividere appieno queste considerazioni alle quali affiancherei di rafforzo quest’altra di Rinaldo Maloni: “…il problema (se è un problema) non è il centro commerciale o… Leggi il resto »
@Flammini: non le compro finché non si aprono in due. Le antinfortunistiche le passano al lavoro. Per fare sport uso le medesime da dieci anni (sono un po’ rotte da un lato). Per uscire idem. Quando marciranno, le riacquisterò. Può sembrar strano, ma compro solo il necessario per sopravvivere: cibo e libri.
@silvia: non è nel mio stile raccontare fandonie: non è necessario che lei mi creda. Col PC ci lavoro, e anche lì vale come per le scarpe: un bel funerale ventiquattro ore dopo la morte.
Bè, parlo semplicemente nella veste di utente ( o cliente come vogliamo dire ) di centri commerciali: credo siano comodissimi: vi trovo immediato parcheggio, ampia scelta di prodotti a tutti i prezzi, é aperto a tutte le ore. Che posso volere di più? In centro ho difficoltà per parcheggiare ( spesso devo anche pagare ), i negozi sono chiusi a pranzo ( lavoro e quindi ho tempo solo nella pausa ), e per non parlare dei prezzi che sono superiori almeno del 10 % a parità di prodotto. Per me non c’é confronto. L’idea di un luogo ove accentrare tutti… Leggi il resto »
Ikea non vende tavoli di legno.
nemmeno Eusebi e UIM.
vero!
La mia era ironia per rispondere a chi aveva scritto prima di me e che forse ha un po la memoria corta. filosofeggiare contro i centri commerciali e poi aprirci una filiale mi pare un po ipocrita. Tutto qui.
Quasi 4.000 lettori è una buona notizia, la considerazione è l’utente utilitaristico, comodo mi conviene e il resto è noia. Se non si apre il terzo occhio siamo bello che fregati, evvero le comodità sono le comodità, il proprio naso come unità di misura è un elemento poco significativo per guardare il futuro, la pecora con tre border-collie e un pastore sembra che di questo sia il fondamento della modernità, ovvero a passi ben distesi verso la resa dei conti…
I centri commerciali (hard-discount inclusi), ma meglio sarebbe parlare di grande distribuzione (GDO), sono dannosi sotto molti punti di vista; alcuni sono: 1) ambientale: consumo di suolo a causa della struttura e relativi servizi, spostamento automobilistico di massa e relativo inquinamento … 2) distruzione della piccola distribuzione e relativo aumento della disoccupazione (anche alla RAI passarono la notizia che queste strutture generavano nel complesso un aumento dei disoccupati: c’è chi ci va a lavorare, am sono molti di più coloro che devono chiudere i battenti, o licenziare i commessi) 3) concentrazione del potere economico in sempre minori mani e relativo… Leggi il resto »
Vabbé ragazzi, ma come la ragionate voi…. stavamo ancora agli anni sessanta, a fare la spesa alla botteghetta con un solo tipo di prosciutto e un solo tipo di pasta…..
Sveglia!!! i tempi sono cambiatiiiiiiiiiiii
Non è proprio così: la scelta c’era anche nei piccoli negozi. Ora non è possibile per loro avere ampia scelta per il semplice fatto che in massa si va nei centri commerciali, quindi, per quale motivo il piccolo negoziante si deve tenere sullo scaffale gli stessi 10 tipi di prosciutto a marcire? Prosciutti che ha regolarmente pagato e di cui non ha incassato un solo centesimo? Questo vale per tutti i negozi, dagli alimentari e non. Qualche piccolo negozio che ha ancora una certa varietà di scelta c’è, ma sono casi sporadici. Riguardo alla pluralità delle scelte: siamo sicuri di… Leggi il resto »
…e allora, caro Giovanni, il problema non è (tutto) nei centri commerciali ma (molto) in noi stessi, nella nostra capacità di discernere.
Infatti non è tutto nei centri commerciali, ma con questo non esentiamoli dalle loro responsabilità, o meglio ancora, vediamoli come accentuazione di un nostro problema.
Evvero il tempo passa e più passa e più si pratica la memoria e la consapevolezza degli errori, essere convinti di quello che si era in eterno, non fa parte del mio corredo intellettuale, affermare di aver sbagliato è più salutare di una approvazione del momento.
…solo per la cronaca…….prendere un negozio dentro un qualsiasi centro commerciale costa 3 (tre) volte più
di un negozio in centro….
Si, ma di fronte ci passano oltre il triplo delle persone.
Allora sul filosofeggiare e della memoria corta, evvero aprire nel micro-centro-commerciale La Fontana fu una bella avventura, ma con dei costi da centrocittà, anzi centralissima.
A Ragnola frazione di PdA aveva un senso, era una dimensione accettabile ma onerosa, raggiungibile a piedi e poco invasivo per il territorio.
Andare nei grandi centri e diverso, fare del trekking per fare spesa e divertirsi non fa parte della mia filosofia…
questo è vero…ma una o due volte la settimana….e d’estate????Fanno la fame.