SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Negozi chiusi a San Benedetto il 25 aprile e 1° maggio. A differenza dell’anno passato il Comune si allinea alle indicazioni della Regione Marche, senza celare comunque un visibile fastidio: “L’anno scorso ci fu la scappatoia nella legge e ne approfittammo dato che non era stata ancora emanata”, dichiara il sindaco Gaspari. “Quest’anno invece le regole ci sono e sono stringenti. Canzian sa come la pensiamo io e l’Anci”.
E proprio l’assessore al Commercio, chiamato in causa, precisa: “Abbiamo avviato un percorso, la speranza è di giungere ad una sintesi condivisa. E’ vero che esistono le esigenze di alcune categorie, però vi sono anche i diritti dei lavoratori, che non vanno dimenticati”.
Certo è tuttavia che il sud della Regione risulta oggettivamente penalizzato dalla disparità di atteggiamento del vicino Abruzzo che gode di ben 44 deroghe di apertura annuali, a differenza delle 28 marchigiane: “Lo sappiamo bene – prosegue Canzian – credo che San Benedetto andrebbe trattata come Pesaro che, essendo in prossimità della Romagna, gode di normative particolari. Vediamo inoltre come si esprimeranno i vari Tar in questo senso”.
Lascia un commento
Classico esempio della mancanza di libertà in questo paese:
Perchè bisogna imporre (sopratutto un’imposizione che viene da chi non lavora, cioè dai politici) a chi lavora quando aprire o quando chiudere?
Ognuno deve essere libero di decidere da solo.
Se voglio guadagnare stò aperto.
Se voglio andare in vacanza stò chiuso.
sono i piccoli esercenti che sono contrari a liberalizzazioni di orari e giorni di apertura. vogliono che tutti stiano aperti per pochi giorni e poche ore, senza concorrenza. i politici si limitano ad interpretare queste istanze per motivi elettorali.
Caro Luciano se sono contrari e vogliono che tutti stiano aperti per pochi giorni e poche ore, devono essere liberi di farlo.
Come chi non lo vuole, deve essere libero di farlo.
Il mio è un discorso di libertà.
Ed i politici non c’entrano niente. Non ci devono entrare niente.
certo che devono essere liberi di aprire quanto vogliono. io personalmente non condivido il DIVIETO di aprire per tutti “siccome io non posso/non voglio aprire, non devono aprire neanche gli altri”
condivido pienamente quanto dice il lettore. Questa imposizione degli orari davvero non la capisco. Mi sembra qualcosa di antiquato, di inutilmente dirigista. Non sono questi gli ambiti nei quali lo Stato deve governare il Mercato. Lo Stato deve pensare ad evitare il dumping, la concorrenza sleale, l’introduzione sul mercato di prodotti importati di pessima qualità, la contraffazione, l’abusivismo commerciale. Ovviamente deve vigilare sul rispetto delle normative sul lavoro. Ma davvero non comprendo chi dice “far lavorare il 25 aprile è uno sfruttamento dei lavoratori”. Ci sono tante categorie che lavorano nei giorni festivi. Se questi lavoratori vengono ben retribuiti, se… Leggi il resto »
pippo sono un commerciante pure io e mi sembra di ricordare che si svolge una fiera a porto d’ascoli il 25 aprile, come mai il commercio ambulante si, ed i negozi no! non è pure questo un evento straordinario anche per i negozianti?ora mandiamo la gente nei centri commerciali abbruzzesi, ciao e auguri a tutti. marco
Appunto. Mi dai ragione. Esatto.
Se viviamo nel mondo dei sogni allora ok… altrimenti qualsiasi persona che vive su questa terra sa che se il sindaco permette di aprire aprono tutti, e che i negozi (non la grande distribuzione) possono aprire solo facendo lavorare il personale oltre i contratti, e che è difficile per un dipendente, magari con contratto a scadenza, dire no… la libertà di impresa va difesa, ma sarebbe opportuno ogni tanto difendere anche la libertà a non lavorare, a curare gli affetti, gli hobby e persino la noia… e poi (mi si conceda) basta a consumare, un po’ di sana vita potrebbe… Leggi il resto »
Esatto.
Ma devi essere libero di decidere se vuoi annoiarti.
Non ti devono obbligare a farlo.