SAN BENEDETTO DEL TRONTO – «Come se non bastassero la gerarchia delle fonti del diritto e le norme sull’ordinamento giudiziario italiano, anche in virtù dell’articolo 30 della legge regionale 34 del 1992 la Provincia di Ascoli Piceno non ha alcun potere di “annullare” provvedimenti urbanistici come la variante all’articolo 29 delle “Norme tecniche di attuazione” del Piano regolatore di San Benedetto».

Non si è fatta attendere la replica del sindaco Giovanni Gaspari ai foschi presagi di Bruno Gabrielli, Pdl, consigliere comunale di opposizione e assessore provinciale al Turismo.

La variante all’articolo 29, secondo Gaspari, è in vigore da tempo, è al sicuro in quanto si rifà a una legge regionale (quella che tra l’altro assicura incrementi volumetrici agli albergatori che scelgono di non convertire le proprie strutture in residence). Insomma, gli albergatori possono stare tranquilli, dice il sindaco in un lungo intervento di risposta a Gabrielli, peraltro mai citato per nome.

«Una variante – afferma il sindaco – con cui abbiamo voluto rendere più complessa la trasformazione di strutture ricettive in “residenziale”. Né la Provincia può “annullare” in alcun modo il “Piano degli hotel” o i “Piani di recupero” di due strutture ricettive in Riviera. La Provincia ha solo facoltà di formulare “osservazioni”, che il Comune può poi “controdedurre” e andare avanti come meglio crede, senza problemi. E infatti è ciò che faremo. Il Consiglio comunale di venerdì 24 settembre è chiamato a prendere atto del “silenzio-assenso” da parte della Provincia sull’articolo 29, che già il nostro dirigente del settore “Sviluppo del territorio” aveva fatto valere presso la Provincia stessa, con atto del 6 ottobre 2009. Successivamente – continua il sindaco – nel corso della stessa seduta e in virtù della variante all’articolo 29, il Consiglio è chiamato alla seconda e definitiva approvazione di un primo “Piano di recupero” di una struttura ricettivo–alberghiera , mentre il piano relativo ad una seconda struttura giunge in Consiglio per la prima volta, ed avrà poi bisogno di un secondo passaggio».

Gli imprenditori stiano tranquilli, ribadisce il sindaco, la variante fatta dal Comune è in cassaforte. Il docente universitario Fabrizio Lorenzotti, consulente dell’Ufficio Legislativo della Regione Marche, ha fornito al Comune un parere secondo cui, dopo la maturazione del silenzio-assenso, non è affatto necessario tornare in Consiglio comunale entro 90 giorni per prenderne atto. «Non c’è alcuna scadenza di questo genere. E infatti andiamo in Consiglio domani, 24 settembre», spiega il sindaco.

E ancora: «Su tutte queste complicate questioni urbanistiche abbiamo avuto due ulteriori “semafori verdi”, per usare una metafora automobilistica cara ai nostri contestatori. Si tratta dei pareri formalmente espressi e noti alla Provincia del dottor Stefano Gavazzi, dirigente della P.F. “Pianificazione Urbanistica” della Regione Marche: il primo risalente al 19 giugno 2008, il secondo al 10 agosto 2009. Tra le alte cose sulle quali si esprime, sempre a nostro favore, Gavazzi ribadisce che il “Piano particolareggiato degli hotel” o più brevemente “Piano hotel” non configura variante urbanistica, essendo conforme agli indirizzi prevalenti di una legge regionale, la n. 9 del 2006. Da questo parere si deduce in maniera del tutto semplice e lineare che il Piano hotel non è assoggettabile a “Valutazione Ambientale Strategica” o VAS. E infatti la Provincia di Ancona ha già espresso parere favorevole al “Piano particolareggiato degli hotel” del Comune di Senigallia, analogo a quello attualmente in discussione da noi, che contiamo di approvare definitivamente in Consiglio entro il mese di ottobre».

«Il comportamento della Provincia di Ascoli sta diventando sempre più anomalo, anche dal punto di vista dell’interpretazione giuridica delle norme, anche perché completamente privo di supporti tecnico-giuridici, al punto che questa vicenda sta ormai diventando materia di ironia, in ambito regionale, più che di considerazioni serie».

Quanto alle polemiche politiche, Gaspari rinfaccia a Gabrielli la mancata sospensiva da parte del Tar in merito al ricorso del consigliere Pdl sulla “Torre dell’Agraria”. E, riferendosi al già approvato Piano Spiaggia, sostiene che «il Comune si è comportato esattamente come adesso, e non c’è stato alcun “cartellino” o “semaforo” rosso, da parte di nessuno. E non mi soffermo sul fatto che su tutte queste cose qualcuno (Gabrielli, ndr) abbia tenuto una conferenza stampa mercoledì 22 settembre alle ore 12,30 circa, più o meno un’ora prima che in Comune giungesse il fax dei tecnici della Provincia di Ascoli con le osservazioni illustrate preventivamente alla stampa. Ci si potrebbe chiedere se un consigliere comunale che è anche assessore provinciale al Turismo (e non all’urbanistica) preveda il futuro, e se sia interessato allo sviluppo di San Benedetto, o a fermare ogni possibile passo avanti della città e dei cittadini».