Video e foto di Giancarla Perotti

SAN BENEDETTO – Danilo Tomassetti, poeta di Cupra Marittima, è stato ospite della trasmissione web Arti & Scienza. Nasce in una famiglia di artisti, il padre scultore e lo zio materno poeta. Nel 1991 fonda, insieme a Annunzia Fumagalli, Rocco Spinelli, Nazzareno Tomassetti e Antonella Spinelli, il gruppo d’Arte l’Arca dei Folli e ne scrive il Manifesto. Oltre a scrivere poesie organizza mostre sviluppando temi mitici e arcaici fondendo le arti con la poesia, la musica lirica e classica, creando scenari che ricostruiscono, attraverso i materiali, un clima poetico delle arti stesse.

Nel 2001, il gruppo diviene associazione con l’ingresso di noti soci tra i quali il primo direttore artistico professor Gian Paolo Micio Proietti, il Maestro Vince Tempera, l’attore Massimo Wertwmuller. Il gruppo si arricchisce della presenza del poeta macedone Ismail Iljasi, Luciano Bruno Venusto, Serafino Sargentoni. Insieme a Sergentoni, nel 2003, Danilo partecipa in Macedonia al festival Internazionale per la poesia a Tetovo.

Insieme a Plinio Spina, noto poeta grottese e zio materno, Alfonso Bellavia, Antonio Mestichelli, Danilo forma il primo gruppo di poeti dell’Arca dei Folli. Il poeta Tomassetti ha pubblicato oltre ad articoli su riviste tanti testi ne citiamo alcuni: Sulle orme di Pan (1995), Il mare nel bosco (1998), Il nuovo e l’antico tempo (2001), sempre nello stesso anno Renato Bruson 40 anni di recitar cantando, Amadriadi (2003), Il Profumo della pietra. 85 anni di vita e arte del M° Nazzareno Tomassetti (2006), Divinessenze (2022).

Danilo Tomassetti è anche scultore e ha esposto in diverse mostre d’arte e in alcune di queste ha visto la partecipazione di critici d’arte come il conte Daniele Radini Tedeschi. Come scultore ha partecipato alla Triennale delle Arti di Roma del 2017 e a Palermo con lo scultore Nazzareno Tomassetti.

Il poeta cuprense ci ha riferito che ancor prima di frequentare la scuola scarabocchiava su fogli le storie che attraversavano la sua mente e la poesia è nata spontanea in quanto le sue riflessioni esistenziali giovanili si trasformavano in versi. Per Danilo scrivere poesie significa portare alla scrittura ciò che attraversa il suo spirito e la sua carne e a volte c’è il rischio di perdere la scorrevolezza interna nel tradurre alla scrittura: “La mia migliore poesia non l’ho mai scritta” ci racconta Danilo.

Il poeta Danilo trova la sua ispirazione: “dalla visione e dall’incantamento che può essere immagine che ti appare oppure sentimento che ti scuote. Tenerezza oppure orrore. Un semplice gesto di una persona può attraversarti empaticamente, divenire l’altro che dona a te il suo verso di vita”. Secondo Danilo Tomassetti c’è una bella lotta tra esigenza della musicalità e quella autentica del messaggio emozionale correlato: “Una struttura rigida pur elegante porta a poesia armonica, matematica ma può del tutto dissolversi il significato. Il verso libero porta sempre delle imperfezioni, si rischia che musicalità si perda in pensiero filosofico. La terza strada è seguire la musicalità interiore, lo scegliersi e sciogliere del verso in sé stesso. Praticabili tutte le tre vie si sceglie quella più consona al momento soggettivo e creativo che si vive e si vuole esprimere”.

Per Danilo il vero poeta è un profeta inascoltato, consapevole che la propria dimensione è quella di intercettare per primo i segnali del divenire, ma la sua consapevolezza e sofferenza è quella di sapere che lui è nullo come la sua parola, nel senso che non è giunto ancora il suo tempo di nascita cioè quando egli sarà visibile anche per l’altro. Aggiunge Tomassetti: “In tutti c’è la possibilità di essere poeta, i bambini lo sono tutti, ma è sensibilità che con tempo si perde. La dura realtà della vita ti costringe a imparare comportamenti atti alla sopravvivenza, sperimentati e stabili, questo definisce l’uomo concreto deprivatizzato della propria sensibilità. Da qui nasce l’estrema determinazione e ci si sottrae al dubbio”. Danilo riesce a scolpire, poetare, ideare progetti di scenografia e concilia il suo rapporto tra le arti come un unico percorso: “Le mie opere sono poesie scritte con i materiali. La poesia non si esprime solo con il linguaggio è uno stato d’animo”.

L’amministrazione di Cupra Marittima, il 21 aprile 2024, ha inaugurato il Sentiero Naturalistico Dalla Marina al Centro Storico di Marano dedicandolo allo scultore, un percorso nella natura e nella temporalità storica che ha ospitato una mostra-itinerario permanente di alcune opere dello stesso il M° Nazzareno Tomassetti.