FERMO – Riportiamo e pubblichiamo una nota stampa, giunta in redazione il 19 febbraio, dalla Questura di Fermo.
La Squadra Mobile della Questura è costantemente impegnata per la repressione di ogni tipo di reato i più noti dei quali sono quelli contro il patrimonio, la persona e quelli connessi allo spaccio di sostanze stupefacenti.
Frequenti, anche nella nostra provincia sono gli interventi di polizia giudiziaria, in perfetta collaborazione con l’Autorità Giudiziaria della Procura della Repubblica, in occasione di segnalazioni e denunce di maltrattamenti, comportamenti prevaricatori e vessazioni fisiche ed economiche regolate da tempo dal cd. “Codice Rosso”.
Le vittime, come è ormai noto, sono principalmente donne mentre gli autori sono, nella maggioranza dei casi, partner o ex partner, siano essi mariti o compagni.
Capita, talvolta, che le parti si invertano e che la vittima dei soprusi sia l’uomo.
È il caso, recentemente affrontato, di una moglie che maltratta il marito coetaneo, che gli provoca lesioni, che lo minaccia.
La vicenda è iniziata circa un anno fa in un Comune del Fermano, per poi spostarsi geograficamente in altri comuni della provincia nei quali i coniugi hanno portato la loro residenza.
Il marito, in questo periodo, è stato in diverse occasioni colpito dalla moglie con oggetti di uso domestico, gravemente minacciato anche arnesi da taglio ed aggredito verbalmente anche davanti ad altre persone. La vittima ha subito le angherie con la speranza di tentare di ricostruire una, almeno apparente, serenità familiare ma la donna ha perseverato nei sui comportamenti.
In alcune occasioni l’uomo aveva deciso di lasciare temporaneamente l’abitazione famigliare, confidando che il distacco avrebbe convinto la donna a calmare i propri comportamenti violenti.
Alcune volte, sfiduciato, aveva dovuto richiedere l’intervento della Volante della Polizia di Stato e gli operatori avevano faticato non poco per pacificare gli animi, segnalando poi la situazione ai Servizi Sociali.
Nei momenti di sconforto l’uomo aveva anche presentato denuncia per i maltrattamenti subìti, ritirandole dopo qualche giorno sempre con la stessa speranza di una pacifica convivenza.
Ma ogni intervento dei poliziotti della Volante della Questura, ogni denuncia benché ritirata e gli approfondimenti investigativi della Squadra Mobile hanno costituito gli elementi attentamente valutati dall’Autorità Giudiziaria per l’emanazione di un primo provvedimento che ha disposto l’allontanamento della donna dalla abitazione di famiglia ed il divieto di avvicinamento e di comunicazione con il coniuge.
Nonostante il provvedimento del Giudice, la donna ha continuato le vessazioni violando con i suoi comportamenti le prescrizioni, avvicinandosi all’uomo, convincendolo a farla entrare nell’appartamento, sottraendogli le chiavi di casa, minacciandolo di gravi conseguenze fisiche e minacciando altresì persone che gli erano vicine, creando inoltre disturbo e disagio ai vicini di casa che, preoccupati per le continue liti, erano costretti a chiedere l’intervento delle Forze dell’ordine.
Ieri, dopo l’ennesimo comportamento violento, l’Autorità Giudiziaria, in considerazione della reiterazione delle violazioni della precedente misura cautelare, ne ha deciso l’aggravamento, disponendo la custodia cautelare in carcere della donna che è stata trasportata dal personale della Squadra Mobile presso la casa di reclusione.
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