SAN BENEDETTO DEL TRONTO  – Cinque consiglieri diffidano ufficialmente il sindaco di San Benedetto Pasqualino Piunti ad applicare la delibera dello scorso 15 dicembre che riportava il Cda di Picenambiente nell’ambito applicativo della Legge Madia e quindi sotto il controllo pubblico dei comuni soci. Una delibera che però non è mai stata attuata con al partecipata dei rifiuti che ha anche fatto ricorso al Tar per annullarla (e la decisione è ancora attesa). A firmare l’atto, inviato per conoscenza anche alla Procura della Repubblica di Ascoli e di Ancona e alla Corte dei Conti regionale, sono i consiglieri di opposizione Rosaria Falco, Giorgio De Vecchis, Flavia Mandrelli, Tonino Capriotti e Andrea Sanguigni.

 

Si tratta della terza diffida sull’argomento Picenambiente che l’opposizione invia al sindaco nel giro di sei mesi. (clicca qui per quella inviata a gennaio). 

Sotto riceviamo e pubblichiamo il testo integrale della diffida:

 

“Oggetto: Reiterazione diffida ad adempiere alla delibera del consiglio comunale n. 61 del 15.12.2018.

Con la presente i consiglieri comunali di San Benedetto del Tronto, Rosaria Falco, Giorgio De Vecchis, Tonino Capriotti, Flavia Mandrelli, Andrea Sanguigni,
richiamata la propria precedente diffida di pari oggetto notificata a mezzo pec al Sindaco Pasqualino Piunti e al Segretario Generale reggente e RAC del

Comune di San Benedetto del Tronto dott. Antonio Rosati datata 18.03.2019 e rimasta totalmente inadempiuta,

reiterano ad ogni effetto quanto segue:

vista la deliberazione del Consiglio Comunale di San Benedetto del Tronto n. 61 del 15/12/2018 ad oggetto “razionalizzazione periodica delle partecipazioni pubbliche ex art. 20, d.lgs. 19 agosto 2016 n. 175, come modificato dal decreto legislativo 16 giugno 2017, n. 100. Anno 2018.”;

visto l’art. 11 co. 8 del d.lgs. 19/8/2016 n. 175 “testo unico in materia di società a partecipazione pubblica” e succ. mod. ed int.;

visto l’art. 12 co. 4 punto c del d.lgs. 9/4/2013 n. 39 “Disposizioni in materia di inconferibilità e incompatibilità di incarichi presso le pubbliche amministrazioni e presso gli enti privati in controllo pubblico, a norma dell’articolo 1, commi 49 e 50, della legge 6 novembre 2012, n. 190” e succ. mod. ed int.;

visto l’art. 53 d.lgs. 30/3/2001 n. 165 “Norme generali sull’ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche” e succ. mod. ed int.;

visto l’art. 50 del d.lgs. 18/8/2000 n. 267 “Testo Unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali” e succ. mod. ed int.;

dato atto che

-la delibera in oggetto è stata approvata all’unanimità nel corso del consiglio comunale svoltosi in data 15/12/2018, relativa al punto 7 odg, ovvero “Razionalizzazione periodica delle partecipazioni pubbliche ex art. 20 D. Lgs. 19 agosto 2016, n. 175, come modificato dal D. Lgs. 16 giugno 2017, n. 100 – Anno 2018”;

-trattasi di atto immediatamente esecutorio e non sospeso dal Tar

-tale adempimento, posto dalla legge a carico del Sindaco e sotto la Sua esclusiva responsabilità, deriva dal fatto che la società Picenambiente Spa, partecipata dal comune di San Benedetto del Tronto al 19,36% delle azioni e dall’insieme dei soci pubblici (21 comuni ed una comunità montana) al 50,41%, è stata riconosciuta dalla citata delibera consiliare quale società a controllo pubblico ai sensi dell’art. 2, lett. b) ed m) del D. Lgs. N. 175/2016, detenendo la parte pubblica la maggioranza delle azioni e dei voti esercitabili nell’assemblea;

-tale società riveste le caratteristiche richieste dalla legge ai fini del mantenimento della partecipazione da parte delle pubbliche amministrazioni, avendo ad oggetto attività di produzione di beni e servizi di interesse generale di cui all’art. 4, co. 2, lett. a) del T.u.s.p., ma ha l’obbligo, quale società a controllo pubblico, di aggiornare il proprio statuto uniformandosi integralmente alle disposizioni di legge, alla luce dell’Orientamento ex art. 15, co. 2, D. Lgs. 175/2016 del Ministero dell’Economia e della Finanze del 15 febbraio 2018 e della pronuncia della Sezione di Controllo Marche della Corte dei Conti, delib. n. 46/2018 VSG del 27/11/2018, e da ultimo in forza della delibera della Corte dei Conti a Sezioni Unite n. 11 del 20.06.2019;

-dalla delibera consiliare in oggetto conseguono dunque conseguenze dirette ed immediate, cui il Sindaco di San Benedetto del Tronto ha l’obbligo di dare immediata esecuzione, con correlati e concorrenti obblighi di ottemperanza, sollecitazione e denunzia degli inadempimenti da parte del Segretario Generale e del RAC:

-revoca, con decorrenza dallo 01.08.2017, di chi, ai sensi dell’art. 11, co. 8 del d. lgs. n. 175/2016 e ss. mm.e ii. e del combinato disposto dell’art. 12, co.4 , punto c) del d. lgs. n. 39/2013, dell’art. 53 del D. Lgs. n. 165/2001, dell’art. 50 del D. Lgs. n. 267/2000, del Presidente della soc. Picenambiente Spa, incompatibile a ricoprire la carica di amministratore di una società partecipata, essendo nel contempo dipendente della p.a. controllante, e di conseguenza licenziamento della suddetta in quanto decaduta dal pubblico impiego anche ai sensi dell’art. 53 del D. Lgs. N. 165/2001 e dell’art. 12, co. 4, lett. c) del D. Lgs. N. 39/2013;

-immediata convocazione dei soci pubblici onde sollecitarli ad adeguarsi a loro volta alla legge, procedendo all’approvazione di analoghe delibere consiliari, che prendano atto della natura giuridica di società a controllo pubblico della Picenambiente Spa;

-impulso immediato alla modifica dello statuto della società, adeguandolo alle prescrizioni di legge, con adozione di amministratore unico o, se ricorrono i requisiti, le composizioni alternative previste dal T.u.s.p., nel rispetto dell’art. 11, co. 4 e dell’art. 3, co. 2 dello stesso;

-conseguente adeguamento e rispetto delle disposizioni di cui all’art. 6 e 22 del T.u.s.p. in tema di trasparenza.

pertanto, tutto quanto sopra sinteticamente considerato e premesso,
si diffidano, ai sensi dell’art. 328 co. 2 c.p. il Sindaco, il Segretario Generale e il RAC di codesto Comune, a ripristinare la legalità nell’operato dell’Ente, dichiarando, come rientrante nei loro doveri d’ufficio e quale atto dovuto, la decadenza immediata dal rapporto di pubblico impiego presso il Comune di San Benedetto del Tronto della dott.ssa Catia Talamonti, con decorrenza ex lege dall’1.08.2017, con tutti i provvedimenti conseguenti alla dichiarata natura di società a controllo pubblico della Picenambiente Spa;

-conseguentemente, ad annullare immediatamente in autotutela il provvedimento prot. N.30550 in data 9/5/2019 con il quale l’ufficio provvedimenti disciplinari, presieduto dalla suddetta dott.ssa Catia Talamonti irrogava al dirigente avv. Roberto De Berardinis la sanzione della sospensione dal servizio con privazione della retribuzione per n. 60 (sessanta) giorni ai sensi dell’art.7 co8 lett. e) del CCNL 22/2/2010 del personale dirigente, atto emanato dalla dott.ssa Catia Talamonti in assoluta carenza di potere, a causa dell’omessa dichiarazione di decadenza della stessa dal pubblico impiego da parte del Sindaco e del Segretario Generale e RAC, a cui va ascritta l’integrale responsabilità, sotto ogni profilo giuridico, per gli atti dovuti ed omessi e per ogni eventuale danno all’Ente e a soggetti terzi;

-ad abundantiam la dott.ssa Talamonti ha emesso tale provvedimento in stato di palese e conclamato conflitto di interessi con il dirigente Avv. Roberto De Berardinis, il quale, in veste di responsabile alle società partecipate, ha curato la redazione e l’istruttoria della deliberazione di cui all’oggetto, riguardante la soc. Picenambiente e l’accertamento della natura giuridica della stessa quale società controllata, da cui deriva l’incompatibilità della dott.ssa Talamonti con la carica di Presidente della stessa, e la sua decadenza dal rapporto di pubblico impiego con il Comune di San Benedetto del Tronto, a causa dell’omissione di atti d’ufficio dovuti da parte del Sindaco e del Segretario Generale e RAC pro-tempore;

Si avvisa inoltre che, in difetto di ottemperanza a quanto richiesto e previsto dalla legge entro 10 giorni dalla data di ricevimento della presente, le S.S.V.V. saranno passibili di denuncia per omissione di atti d’ufficio ex art. 323 c.p. e si procederà senza indugio a tutte le azioni previste dalla legge”.