SAN BENEDETTO DEL TRONTO – C’era un’idea che avrebbe cambiato il volto di San Benedetto. O almeno del suo lungomare, il che non è tutto, ma quasi. Idea trasformata in un progetto che poi la passata Amministrazione Gaspari ha deciso di non abbracciare.
Stiamo parlando della riqualificazione del tratto nord del Lungomare di San Benedetto, che ha visto, nel corso del 2017 e 2018, la realizzazione dei primi 400 metri sui 2 chilometri mancanti rispetto al tratto già riqualificato dalla giunta Martinelli all’inizio degli anni Duemila. Una riqualificazione che è stata finanziata dall’Amministrazione Gaspari ma che non ha avuto il tempo di realizzarsi durante lo scorso mandato – il bando fu chiuso a novembre del 2015 – e che la giunta Piunti ha ricevuto, per così dire, in dono. Anche se a volte i doni non richiesti nascondono delle polpette avvelenate.
Il punto dove termina il tratto di lungomare riqualificato
Perché se prendendo spunto dal lungomare sambenedettese, fiore all’occhiello cittadino, vi sono stati i progetti di riqualificazione di Riccione (ne abbiamo parlato qui) e Rimini realizzerà un Parco sul Mare che rischia di avere pochi eguali (clicca qui), il paradosso è che proprio a San Benedetto la riqualificazione in corso rischia di essere semplicemente un ballo della mattonella: una banale sostituzione di asfalto e cemento con materiali più adatti ma senza ridisegnare in nessun modo la funzionalità dell’area. Col risultato di imbalsamare un’opera novecentesca senza riuscire ad adattarla a contesti economici, turistici e urbanistici del tutto diversi.
Sotto, il lungomare nord come è stato realizzato nei primi 400 metri partendo dall’Albula, con i due sensi unici di marcia nord-sud nelle corsie est-ovest. Nell’immagine sottostante, il progetto di una corsia ciclopedonale (con transito preferenziale per gli autobus) ad est e un doppio senso di marcia ad ovest. In questo caso il marciapiede ovest sarebbe stato di dimensioni ridotte per consentire il parcheggio delle automobili, mentre l’aiuola spartitraffico sarebbe stata spostata verso est per aumentare lo spazio.
Il marciapiede ovest, anziché pari agli attuali 4 metri, sarebbe stato di 2,50 metri. Gli stalli auto vicini al marciapiede ovest, che adesso occupano 5 metri, avrebbero occupato 5,20 metri con ulteriori 50 centimetri di rispetto. La corsia attuale per il transito dei mezzi misura 5,05 metri, mentre la doppia corsia era prevista per uno sviluppo di 3,50 metri ciascuna. I parcheggi sulla corsia ovest, attualmente a spina di pesce, inizialmente erano previsti occupassero 5 metri, anche se poi sono arrivati a circa 3,75, mentre lo spazio riservato in caso di corsia est pedonale era di 5,20. A farne le spese l’aiuola spartitraffico, con uno spazio ridotto rispetto alle misure attuali.
C’è stato però, nello scorso mandato, un dibattito interno alla maggioranza di centrosinistra che non ha avuto la forza di coinvolgere il resto della città, ma è rimasto confinato agli ambienti della maggiornaza. Come ricorda Giorgio Mancini, all’epoca di Sel, il progettista Farnush Davarpanah “ha anche disegnato un lungomare diverso dall’attuale”, del quale vi mostriamo una parte del progetto portato in discussione. “Tuttavia – afferma – la linea dei rappresentanti del Pd, il partito di maggioranza relativa, fu quella di non rischiare cambiamenti perché ci si avvicinava alla data delle elezioni e a quel punto i cittadini avrebbero visto qualsiasi cambiamento come negativo, non avendo il classico tempo di digerire le novità”. La legge del contrappasso poi ha determinato che l’opera, finanziata, non vedesse neppure la luce prima delle elezioni e che il progetto tal quale sia stato fino ad ora ben digerito dalla giunta di centrodestra, vincente alle elezioni, anche se non ha ancora speso un grammo di sudore per pensare a modifiche sensate dell’esistente.
Qual era però il progetto alternativo presentato da Davarpanah, di cui mostriamo l’ipotesi progettuale per i primi 500 metri a nord? L’idea di base era di compiere in quest’area quanto già realizzato nel lungomare di Porto d’Ascoli e, se ci si pensa, anche in quello nord di Grottammare: spostare la linea dell’aiuola spartitraffico verso est, per una spesa non ritenuta eccessiva (circa 60 mila euro per i due chilometri che vanno dall’Albula a Las Vegas).
In questo modo si otteneva una corsia a doppio senso di circolazione ad ovest ed una totalmente ciclopedonale, con una corsia preferenziale per gli autobus, ad est. I benefici ci sembravano più che buoni. Li elenchiamo:
a) un solo attraversamento con le automobili per i pedoni, quando oggi una delle lamentele dei visitatori è l’eccessiva caoticità dell’attraversamento pedonale;
b) uno spazio di 4 chilometri ciclopedonale (estendibile facilmente in area portuale, ma ne riparleremo), vero fiore all’occhiello dell’offerta turistica sambenedettese ma anche un’area per il fitness e il benessere per residenti e i pendolari disponibile tutto l’anno;
c) la possibilità di organizzare un numero altissimo di manifestazioni sportive o culturali sul lungomare senza interrompere il traffico veicolare con i ricorrenti disagi che ciò comporta già adesso in bassa stagione e tali da impedire, di fatto, che il lungomare possa accogliere eventi nel periodo di alta stagione poiché la viabilità cittadina risulterebbe compromessa.
Nel progetto, per consentire alle automobili di girare, erano state previste alcune rotatorie: nella zona nord, ad esempio, nell’area a ridosso dell’Albula e di fronte a via Monfalcone; altre sarebbero state possibili più a sud. Riguardo il numero di parcheggi, considerando che da Las Vegas all’Albula il lungomare accoglie al momento 984 stalli, se ne sarebbero persi meno di 200 in due chilometri, quelli posti attualmente nel lato est.
Al momento in quella parte del lungomare sono presenti 227 parcheggi, mentre 449 sono quelli a spina di pesce presenti nella corsia ovest e altri 338 sono quelli vicini al marciapiede ovest. Una parte dei 227 parcheggi della corsia est sarebbero stati compensati con la chiusura delle intersezioni. Ad ogni modo, specialmente intervenendo lungo Viale dello Sport, si tratta di parcheggi recuperabili anche se non sul lungomare.
Bisogna anche valutare che i parcheggi vicino al marciapiede ovest, la cui sezione sarebbe stata ridotta, sarebbero stati disposti a spina di pesce, aumentandone quindi il numero rispetto ad ora.
Una delle difficoltà ipotizzate nel progetto era lo spostamento delle palme più antiche, perché rischiavano di morire. In tutto una trentina di essenze nei due chilometri considerati, anche se c’è da valutare quante di queste palme oggi siano sopravvissute a causa dell’imperversare del punteruolo rosso che ne ha uccise diverse in questi anni. Per questo Davarpanah aveva considerato di lasciare le palme più antiche nel punto dove erano e creare quindi gli stalli attorno ad esse, come ben visibile nell’immagine seguente.
C’è da aggiungere che rispetto all’idea di Davarpanah che stiamo illustrando in questo articolo, la situazione del lungomare nella zona più centrale poteva essere oggetto di intervento ancora più moderato:
a) Da Las Vegas fino all’incrocio con via Virgilio, sul sottopasso di Viale dello Sport, può essere riproposto senza grandi conseguenze lo schema utilizzato a Porto d’Ascoli, con via di scorrimento interna (via Volta-via Sforza) a senso unico verso sud, lasciando il lungomare a senso unico verso nord (o viceversa). Addirittura in una fase iniziale si potrebbe pensare a questa soluzione anche soltanto per il periodo estivo, ripristinando l’attuale circolazione durante l’inverno.
b) In realtà anche fino all’incrocio tra via Volta e via Voltattorni questo schema potrebbe essere proposto, anche se vanno valutati i dati del traffico estivo (a Porto d’Ascoli le vie interne sono due, via dei Mille e via Sgambati). Di questa si discusse anche in seno alla vecchia maggioranza. Inoltre sarebbe necessario, a quel punto, almeno garantire il collegamento tra via Lombroso e viale dello Sport, vera incompiuta della viabilità cittadina.
c) Alla base resta sul campo un progetto realizzabile a poco costo (60 mila euro) in grado di cambiare il volto del lungomare sambenedettese e la sua fruibilità.
Quando all’epoca alcune indiscrezioni circa questa ipotesi trapelarono, tuttavia, sembra che diversi politici della maggioranza si intimorirono già quando arrivarono i primi commenti critici su RivieraOggi.it. E così crearono il pacchetto-dono alla giunta Piunti, invece che, piuttosto, attendere l’Amministrazione successiva e avviare un percorso di progettazione partecipata che sarebbe stato un patrimonio immateriale ma collettivo che avrebbe obbligato Piunti ad agire in maniera lungimirante.
L’attuale Amministrazione ha poi sciolto il fiocco e pur con un andamento lento (due stagioni per concludere un tratto di appena 400 metri) ha ringraziato i suoi predecessori.
Ora tuttavia l’Amministrazione Piunti ha dalla sua la possibilità di incidere realmente e di trasformare il lungomare sambenedettese in qualcosa di diverso rispetto a quanto prospettato malamente dai suoi predecessori, anche alla luce di quanto stanno progettando città balneari concorrenti.
Oppure potranno semplicemente continuare nel ballo della mattonella, ma a quel punto il Gaspari Ter sarà qualcosa di più che una battuta.
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stesso progetto prospettato da Primo Angellotti su queste stesse pagine
parte ovest a doppio senso a est una spece di trenino o navetta elettrico e tanto spazio pedonale
con spostamento verso est di due metri dell’aiuola spartitraffico per recuparare posti auto
Esatto. Appena lo ritrovo lo linko.
Inutile inseguire Rimini o Riccione perche’ si rischia solo di realizzare un inutile bruttacopia. Invece San Benedetto ha le sue caratteristiche particolari che devono essere valorizzate. I turisti amano parcheggiare difronte agli hotel e non avere problemi di viabilita’ Anzi bisognerebbe ripristinare tutto il lungomare come negli anni 70. Eppoi comunque non ci sono strade sufficentemente larghe dietro gli hotel per poter smaltire il traffico estivo.
In realtà Riccione e Rimini stanno inseguendo (dopo aver studiato con tanto di visite con fotografi e videoperatori) il lungomare di San Benedetto e stanno realizzando delle bellecopie. Siamo noi che siamo fermi. La informo, ad ogni modo: i turisti che arrivano in auto hanno la possibilità di fruire degli stalli carico/scarico posti davanti agli hotel; quasi tutti gli hotel, con l’istituzione dei parcheggi a pagamento, hanno acquistato aree di parcheggio private per i loro turisti. E se il malcapitato non può sfruttarla, lascerà l’automobile in una zona con il parcheggio non a pagamento, ritenendo la distanza massima di 500… Leggi il resto »
Non si può pensare un lungomare diverso se non si agisce drasticamente e pesantemente sulla viabilità cittadina.
Attualmente le direttrici Nord-Sud in città sono solo 3: SS16; Viale De Gasperi e Lungomari. Tutte e tre le direttrici sono pesantemente congestionate se ne chiudiamo una rischiamo il collasso infrastrutturale. Pertanto è il caso di iniziare (in ritardo) a ragionare con una maggior visione d’insieme sulle modalità di sviluppo di questa città per declinarle in progetti concreti.
Infatti si stanno facendo ipotesi, che sono e resteranno solo ipotesi! Chiusura pedonale del lungomare?. Vorrei ricordare a tutti le critiche delle famose domeniche verdi, istituite dalla vecchia amministrazione, che ovviamente creavano disagi, o per meglio dire, li creavano a chi è abituato ad andare al bar in auto. Se volessimo iniziare realmente e concretamente a pensare un lungomare pedonale e a misura di pedone, dovremmo lavorare in primis sulla bretella, poi sul come smaltire il traffico sui tratti alternativi del lungomare pedonalizzato, ad oggi già al collasso nei periodi estivi. Lo ripeto, abbiamo un lungomare unico (proprio quest’oggi andando… Leggi il resto »
Credo che non abbia letto l’articolo.
Il tema molto importante della riqualificazione del lungomare riguarda l’area EX Camping, che non può essere solamente ripiastrellata ma va ripensata nell’ottica di un’area di grande attrazione turistica creando sinergie con una potenziata Beach Arena per avere almeno un importante evento a settimana (eventi di carattere nazionale non il torneo di calcetto tra i quartieri)
In realtà questo progetto non riduce le direttrici, al massimo, nella sua applicazione leggermente più radicale, propone l’istituzione di un senso unico sulla parallela, cosa che fino all’incrocio di via Volta con via Virgilio (ma probabilmente via Voltattorni) non cambierebbe nulla. Se invece si parla dello spostamento dell’aiuola spartitraffico, semplicemente un senso di marcia che ora si svolge nella direttrice sud-nord (corsia est) viene spostato nella corsia ovest. Nulla di più banale.
Vero è che il “tappo” di via Lombroso va risolto.
Il tema è che eventuali cambiamenti di viabilità (la fruibilità delle parallele del lungomare non è la stessa del lungomare) va studiata ed inquadrata in una visione generale sul futuro della città.
Non capisco questa ansia da prestazione nel dovere per forza cambiare qualcosa che funziona da sempre con una serie di incognite e ipotesi fantasiose…
Quale manifestazione sportiva potrebbe svolgersi su un marciapiede come quello del lungomare sud?
Ma quando mai ciclisti, pattinatori o maratoneti potrebbero correre tra palme, sampietrini e aiuole?
Sarebbe sempre necessario utilizzare la carreggiata e interdire il traffico…
E poi recuperare parcheggi in Viale dello Sport non eliminerebbe i disagi nel primo tratto verso nord…
Caro Lux, ti informo che da aprile a maggio e poi a settembre in tutti i fine settimana o quasi la corsia est viene chiusa al traffico per consentire manifestazioni sportive podistiche o ciclistiche. Diciamo che questo avviene dalla Tirreno-Adriatico in poi. La chiusura della corsia est determina molti problemi in termini di viabilità e di accessibilità al lungomare stesso in quanto misura eccezionale e non coordinata con il resto della viabilità ordinaria. Basta chiedere agli edicolanti. Nel regolamento comunale infatti la concessione della corsia est per eventi non è possibile in piena estate. E inoltre ricordiamo che nei 4… Leggi il resto »
Partiamo sempre dal presupposto che ciò che fanno gli altri è sempre meglio senza a volte approfondire le caratteristiche e anche l’unicità di ciò che abbiamo e cercare l’origine dei problemi in altre direzioni. Io sono stato tra quelli che hanno criticato fortemente il progetto che riproponi in questo articolo, e le mie critiche le riconfermo, oggi a anni di distanza, l’errore che si commette sta nella completa assenza di un’analisi delllo stato delle cose. Se dobbiamo paragonare il lungomare di San Benedetto e quallo di Riccione, Rimini e altre città, possiamo farlo solo limitatamente alla parte sud, da Porto… Leggi il resto »
Sono più di 20 anni che sostengo una soluzione simile e stabile per il lungomare, cioè chiudere al traffico la corsia est esclusiva per bici e pedoni e dare continuità di materiali e visiva per tutti i 4 km e oltre, almeno fino al molo sud. Lieve spostamento dell’aiuola spartitraffico verso est con conseguente allargamento della corsia ovest che dovrebbe diventare a doppio senso più relativi parcheggi. Concordo sul fatto di recuperare parcheggi in zone adiacenti, sarebbe l’unico aspetto negativo della questione, ma secondo me risolvibilissimo e secondario. Sarebbe la soluzione più logica, più estetica e più funzionale. E’ altrettanto… Leggi il resto »
Certo… se lavori in un posto fisso va bene… ma se fai uno dei TANTI lavori in cui ti sposti di continuo e magari devi fare 4 o 5 tappe in una mattinata pensi ancora che 1 km di distanza per un parcheggio sia una distanza decente? Tra andare e tornare sono 2 km per 5 soste 10 km…
Non parliamo poi di uscire di casa a piedi per poi pellegrinare in giro per la città tutto il giorno…
il risultato è dovuto alla qualità dei politici che abbiamo scelto e degli applicatori di idee superficiali tipiche di azioni progettuali in non luoghi; proprio come avviene nella costruzione di villaggi turistici che vengono conditi con sciocchezze di ogni genere non riuscendo ad entrare nel giusto spirito progettuale traendo dalla realtà lo spunto idoneo… qui hanno messo in file come soldatini le palme e gli oleandri e luci (contro ogni legge specifica) su una pavimentazione che venne definita inizialmente fatta con le ” pietre dello scandalo” ma poi tutto passa e le colpe vengono condivise e si attenuano fino a… Leggi il resto »