MARTINSICURO – Una candidatura nella lista della Lega Nord che non ha pretese elettorali, ma che è esclusivamente una presenza “a garanzia” di un programma centrato sul ripristino della sicurezza a Martinsicuro. Quella sicurezza mancata nella notte del 10 agosto 2009 a Villa Rosa, con la morte di un giovane di 23 anni di Castel di Lama, Antonio De Meo, aggredito ed ucciso a pugni da due rom.

A parlare oggi è la madre del giovane, Lucia Di Virgilio, che motiva le ragioni della sua candidatura nella lista della Lega Nord Abruzzo a Martinsicuro.

“Tengo subito a precisare – scrive Lucia – che la mia candidatura nella locale lista della Lega Nord Abruzzo non ha alcuna pretesa elettorale, tant’è che da subito chiedo agli elettori “zero preferenze” sul mio nome. Men che meno ha il valore di un’immateriale “risarcimento danni”: so benissimo quali sono i volti dei responsabili della morte di Antonio, e non sono volti di Martinsicuro. Ma resta indubbio che la tragedia di tre anni fa maturò su un humus di progressivo degrado sociale che sembrava suggerirci che simili episodi potevano purtroppo ripetersi. Da lì a poco, con identiche modalità, ad Alba Adriatica perse la vita Emanuele Fadani. Non voglio che altre mamme possano vivere la stessa tragedia che abbiamo vissuto io e Anita, la mamma di Emanuele.

In questi tre anni i locali esponenti della Lega Nord Abruzzo sono stati, fra tutti, quelli che mi sono stati più vicini e solidali, umanamente ancor prima che politicamente. Qualche giorno fa mi hanno sottoposto un programma amministrativo che prevede come priorità assoluta il recupero sociale del territorio di Martinsicuro, in nome e nella memoria di Antonio ed Emauele. Mi hanno chiesto di “garantirlo” con la mia diretta e pubblica presenza. Ho accettato, e non potevo fare altrimenti. Anche per impedire che Antonio ed Emanuele vengano dimenticati e definitivamente uccisi. E perché nessun altro nome possa aggiungersi a questa già troppo lunga e tragica lista”.