Neve. Una premessa d’obbligo vista la straordinaria attualità di nevicate che, così copiose, nel Piceno e vicino Abruzzo, sulle coste in particolare, non si verificavano da oltre 20 anni. Il paragone si può fare con il 1956 e il 1985. Del 1956, ero bambino, ricordo un particolare che ho ancora davanti agli occhi: per la grande nevicata crollo il tetto dell’autoscontro dei fratelli Catellani che veniva da noi anche d’inverno e si stabiliva in piazza San Giovanni Battista, davanti al palazzo delle suore Battistine.

La mia redazione, sempre molto attenta, ha organizzato una specie di gara che ha visto la partecipazione di quasi cento fotografi, dilettanti e non.  Dedicheremo all’evento il prossimo Riviera Oggi in edicola e la foto più bella occuperà la copertina anzi le copertine che stavolta saranno due, una per il sambenedettese e l’altra per l’ascolano. Non mi pare, però, di aver visto una foto panoramica su porto e lungomare, magari da qualche terrazzo, da dove anche senza neve le immagini che vi si possono ricavare sono spettacolari quasi da quadro. Figuriamoci con la neve. C’è ancora tempo.

Democrazia e partecipazione. Due parole delle quali si parla molto ma, dopo le quali, i fatti scarseggiano o proprio non ci sono. Nonostante i centinaia di Talk show radiofonici e televisivi. Mi danno lo spunto per quello che sto per scrivere, una serie di “botta e risposta” tra il sottoscritto e il nostro assiduo lettore e commentatore Alessandro Palestini, Alessandro84 per il web. Il ragazzo al quale l’acume e l’intelligenza non mancano è, in questi giorni, molto scoraggiato perché tante sue parole, tante sue proposte potenzialmente utili alla comunità per qualità e quantità, non trovano riscontro in applicazioni, o perlomeno in un interessamento serio e concreto  da chi ha potere decisionale nella sua città e direi nella sua provincia. San Benedetto del Tronto e Piceno cioè.

La mia obiezione è che la cosa è normale, sarebbe anormale il contrario e cioè che la classe politica prendesse provvedimenti in base a “suggerimenti” di giornalisti o di semplici lettori che un giornale trasforma da idee private a pubbliche. Per non fraintenderci: è strano perché la politica nostrana e nazionale, se non costretta da cospicui movimenti cittadini, ragiona esclusivamente in funzione dei voti che può perdere o prendere nelle consultazioni elettorali, quelle prossime naturalmente. Un solo giornale seppur “lettissimo” o i suggerimenti di alcuni lettori-commentatori sono troppo poco per spostare certi equilibri. Magari un giorno si accorgeranno che non è così (molto prima di quanto immaginano, secondo me) ma intanto… Per esempio, in campo sambenedettese,  stanno iniziando manovre pre elettorali nonostante sembri presto, con l’unico obiettivo di indirizzare il popolo verso quelle alleanze carbonare che hanno oggi studiato a tavolino.  Secondo me, farebbero meglio ad utilizzare il tempo che oggi “sprecano” per le manovre di cui sopra, per iniziative politiche vere pro cittadini (quelle che suggerisce Alessandro84, First e altri lo sono) per carpire voti e preferenze quando si voterà. E non anticipando clientelismi e accordi per garantire un futuro alle stesse cerchie.

Tornando al mio “botta e risposta” con Alessandro84 ho cercato di fargli capire che nessuna rivoluzione, seppur necessaria e naturalmente pacifica, prevede sacrifici e rinunce da parte di chi giustamente le pretende. Gli faccio due esempi.: se Riviera Oggi non lavorasse soltanto in funzione dei cittadini ma si affidasse ad una delle tante lobby, politiche e non, vivrebbe meglio in tutti i sensi  e il suo “progresso economico” sarebbe più veloce di quanto lo sia oggi, grazie ad un lavoro serio ma che non porta a “vincere facile”. L’altro esempio riguarda due personaggi della storia che mi vengono adesso in mente (Martin Luther King e Lech Walesa).  I primi tempi delle loro battaglie furono durissimi tanto da essere anche incarcerati poi, grazie alla loro perseveranza ma principalmente ai loro sacrifici hanno ottenuto quanto desideravano. Avessero scritto semplicemente su un giornale e preteso risultati, agli “spodestati” avrebbero fatto tico-tico. Sembrano due esempi troppo altisonanti ma credo che rendano bene quello che è il mio pensiero e il succo delle mie repliche al nostro lettore “Alessandro84”.

Credo anche che i comitati di quartieri sempre più attenti e liberi da connivenze politiche, i comitati per dire no ragionati a Megavariante e Stoccaggio del gas, sono stati utili e molto di più lo saranno da ora in avanti.

Mi scuso per la lunghezza ma credo che valga la pena arrivare a questa riga.