SAN BENEDETTO DEL TRONTO – L’amministrazione comunale dice addio alla Mega Variante. Nulla di ufficiale ancora, ma l’intenzione del centrosinistra sarebbe quella di abbandonare definitivamente il contestato progetto urbanistico, evitando così anche quel Referendum consultivo fissato per il prossimo 6 novembre.
“Prima delle elezioni firmammo un accordo con Sinistra Ecologia e Libertà ed intendiamo rispettarlo”, afferma l’assessore ai Lavori Pubblici, Leo Sestri. Una “promessa da mantenere dinanzi alla cittadinanza”, che tuttavia non preclude il raggiungimento di obiettivi specifici come la riqualificazione dello stadio Ballarin, l’interramento dei cavi dell’alta tensione ferroviaria in via Bianchi e la realizzazione di una nuova piscina comunale: “Cambierebbero le modalità e gli strumenti. Un Referendum sarebbe costosissimo, andrebbe evitato in un momento di grave crisi come questo”.
Un tema questo che ha tenuto banco nella riunione di maggioranza di lunedì sera, nella quale si è comunque affrontata anche la questione del programma di mandato, da depositare entro il 18 ottobre e da presentare in Consiglio Comunale non oltre un mese da quella scadenza.
Ma in assise, prima dell’anno nuovo, dovrà approdare anche la discussa tassa di soggiorno. Gaspari e l’assessore al Turismo, Margherita Sorge, hanno fin da subito ricevuto l’appoggia dell’intera costa adriatica, da Giulianova a Cupra Marittima e sembrano essere riusciti a convincere – non senza fatica – anche le varie associazioni di categoria sambenedettesi. Passi avanti importanti, che comunque non danno per scontata per l’appunto una passeggiata di salute in Consiglio Comunale.
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Quindi sono stati buttati gli ultimi 3 anni di politiche urbanistiche in città? Complimenti agli elettori che hanno scelto proprio chi ha le idee chiare sulla città, poi magari tra 3 anni, sempre senza PRG, torneremo ad una nuova Mega-variante!!!! Se sta bene ai cittadini sta bene a tutti, ma i cittadini ne sono consapevoli?
Bene, forse la raccolta di firme è servita a qualcosa, forse i sellini si sono imposti, forse è l’amministrazione che naviga a vista, forse è piu’ redditizio invece di mega. le mini varianti, niente annunci, ma sotto sotto sette piani di casa la, 4 palazzine più su, un albergone a venti stelle sul lungomare o in collina o dentro al porto, cambiamenti d’uso e tante altre amenità, il basso profilo paga, soprattutto elimina degli scassamaroni che raccolgono delle (inutili?) firme….
l’unico modo per evitare il referendum sulla Megavariante è annullare la delibera del 22 dicembre 2009. Altrimenti il 6 novembre si vota, altrimenti partono i ricorsi alla Magistratura amministrativa a costo di fare tutto da solo…