SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Ringraziamo l’ex consigliere di Rifondazione Comunista Daniele Primavera che, con accuratezza più giornalistica che politica, ha recuperato un documento importante che fa molta luce anche sulle strane parole uscite dalla penna di Felice Gregori, coordinatore comunale del Partito Democratico.

Pubblichiamo difatti integralmente, in formato Pdf, il “Codice Etico del Partito Democratico“, facilmente rintracciabile sulla rete. Chi vuole, può leggerlo tutto cliccando sul link alla destra di questa pagina.
Insomma, se Gregori cerca di tradurre l’italiano in politichese, e giustifica il piazzamento di uomini del Pd nelle società partecipate in nome della “governabilità” in risposta a quanto rimarcato da Canducci, leggendo il Codice Etico del Partito Democratico viene da chiedersi se Gregori – e chi, all’interno del partito, non fa notare ciò che noi facciamo notare – non sia di fatto fuori dalle regole scritte del Partito.

Ecco quel che scrive Gregori: “Il Pd aveva chiesto e il sindaco recepito, una più incisiva presenza nelle commissioni consiliari e nelle partecipate“.

Ecco cosa recita il Codice Etico: “Rinunciare o astenersi dall’assumere incarichi esecutivi nelle fondazioni aventi la titolarità prevalente di interessi economico ­finanziari, in imprese pubbliche, in società a partecipazione pubblica, salvo che l’incarico derivi da obbligo connesso alla funzione svolta”.