SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Ringraziamo l’ex consigliere di Rifondazione Comunista Daniele Primavera che, con accuratezza più giornalistica che politica, ha recuperato un documento importante che fa molta luce anche sulle strane parole uscite dalla penna di Felice Gregori, coordinatore comunale del Partito Democratico.
Pubblichiamo difatti integralmente, in formato Pdf, il “Codice Etico del Partito Democratico“, facilmente rintracciabile sulla rete. Chi vuole, può leggerlo tutto cliccando sul link alla destra di questa pagina.
Insomma, se Gregori cerca di tradurre l’italiano in politichese, e giustifica il piazzamento di uomini del Pd nelle società partecipate in nome della “governabilità” in risposta a quanto rimarcato da Canducci, leggendo il Codice Etico del Partito Democratico viene da chiedersi se Gregori – e chi, all’interno del partito, non fa notare ciò che noi facciamo notare – non sia di fatto fuori dalle regole scritte del Partito.
Ecco quel che scrive Gregori: “Il Pd aveva chiesto e il sindaco recepito, una più incisiva presenza nelle commissioni consiliari e nelle partecipate“.
Ecco cosa recita il Codice Etico: “Rinunciare o astenersi dall’assumere incarichi esecutivi nelle fondazioni aventi la titolarità prevalente di interessi economico finanziari, in imprese pubbliche, in società a partecipazione pubblica, salvo che l’incarico derivi da obbligo connesso alla funzione svolta”.
Lascia un commento
.. mamma mia, già di per se quella di Gregori era una uscita da signore feudale del 13°secolo, ora appare come l’ultimo tentativo di una classe dirigente di autoassolversi ed autogiustificarsi anche contro le regole che loro stessi si danno, chi esce – di poco – dal coro viene immediatamente redarguito, ogni accenno alla competenza è rivoluzionario, ah Gregori anche tu attaccato allo scoglio della politica a suggere prebende e senza vergogna poi …..
@... NAPOCANE facciamola finita di chiamarli classe dirigente…ma dirigente de che? ridimensioniamoli noi, con le parole almeno che con i fatti mi pare un pò dura!
.. facciamo allora classe decidente, visto che sono loro che decidono grazie al’inerzia ed al silenzio della maggioranza dei cittadini sambenedettesi, ora che parlando di merito si venga rimbrottai con affermazioni del sapore di ” non si sputa nel piatto dove si mangia” dovrebbe provocare sfracelli sia per sputa che per mangia.
Comunque noi del 67 le abbiamo viste veramente tutte quindi un Gregorietto qualunque ci lascia dove ci trova ……..