SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Un primato da rivendicare. “Il Partito Democratico è  la principale forza di governo della città e, come a livello nazionale, lavora per una coalizione di governo sempre più estesa, cercando di smussare e arginare i protagonismi esagerati degli alleati”. Lo dice il segretario comunale Felice Gregori, che risponde piccato alle recenti osservazioni del “verde” Paolo Canducci, critico sulla corsa in atto alla presidenza delle società partecipate.

“Il Pd per favorire il coinvolgimento e la partecipazione più ampia possibile delle forze del centrosinistra , ha accettato una riduzione della presenza dei suoi esponenti in Giunta. Ugualmente ha accettato la rinuncia della Presidenza del Consiglio per favorire l’apertura di un dialogo con l’Udc. In questo contesto, il Pd aveva chiesto e il sindaco recepito, una più incisiva presenza nelle commissioni consiliari e nelle  partecipate: la governabilità si garantisce anche attraverso la rappresentanza del consenso elettorale”.

In poche parole: riconosceteci il nostro iniziale “sacrificio” e dateci quello che avevamo già concordato con la benedizione di Gaspari. “Le incompatibilità sono stabilite dalla legge- prosegue Gregori – a queste il Pd, ai suoi eletti ed iscritti, chiede l’osservanza del proprio codice etico e morale. Ai nostri amministratori, chiediamo soprattutto, come necessario nella politica, l’etica della responsabilità nei confronti delle scelte e dei cittadini. Tutto il resto attiene alle scelte politiche, e  tra queste rientra l’impegno dei consiglieri comunali che, se incompatibili, si devono dimettere. Non ci convincono le pagelle date da chi non ha titoli di merito né di consenso elettorale che a ben vedere sembrerebbero contraddittori”.

Nessun passo indietro dunque da parte dei democrat, pronti a ribadire la volontà di promuovere Gianluca Pasqualini ed Alessandro Zocchi rispettivamente alla Riserva Sentina e al Consorzio Turistico Riviera delle Palme. A prescindere da Canducci.