SAN BENEDETTO DEL TRONTO – «I miei assistiti erano sereni prima dell’arresto, figuriamoci ora. Ci auguriamo di chiarire presto la vicenda». A parlare così è uno dei legali dei fratelli Tormenti, l’avvocato teramano Carlo Antonetti.
Alle dieci di mercoledì mattina il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Teramo ha firmato la concessione della custodia cautelare agli arresti domiciliari per Franco, Giovanni e Marcello Tormenti. Gli imprenditori martinsicuresi sono tornati a casa verso l’ora di pranzo. Vale lo stesso per Maurizio Di Biagio, amministratore della Rete Globo Srl. Per tutti e quattro si tratta del primo giorno fuori dal carcere dopo l’arresto choc di venerdì 5 giugno.
Cinque notti fra le mura di una cella a Castrogno, come conclusione finale di una complessa indagine da parte della Guardia di Finanza di Pescara legata a una presunta maxi evasione fiscale con la loro società di trading Navigo.it nel campo degli apparecchi di telefonia mobile.
L’equipe di legali che li assiste sta muovendo la propria strategia difensiva. La concessione dei domiciliari è per loro già un successo, anche se al gip avevano richiesto la restituzione della libertà o in subordine la concessione dell’obbligo di residenza nel Comune di Martinsicuro.
Martedì pomeriggio nelle aule del tribunale di Teramo si è tenuto l’interrogatorio di garanzia. Quattro ore nelle quali i fratelli assieme ai propri legali hanno avuto modo di esporre la loro interpretazione dei fatti che l’accusa addebita loro.
L’avvocato Alessia Iadecola da noi raggiunta ha affermato: «Nel corso dell’interrogatorio abbiamo messo in rilievo che il settore di trading in cui opera la Navigo.it è un settore molto peculiare, riteniamo che alcuni aspetti tecnici specifici vadano adeguatamente valutati e approfonditi. In particolare, riguardo agli argomenti accusatori portati dalla Guardia di Finanza, riteniamo che ve ne siano alcuni non pacifici che meritano un’altra chiave di lettura».
Insomma, ottenuto questo primo obiettivo ora la difesa dei Tormenti attende che vengano disposti ulteriori accertamenti riguardo alle accuse che li hanno portati in carcere.
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