COSSIGNANO – Un incontro culturale per rendere omaggio al pittore marchigiano Vincenzo Pagani, la cui arte si colloca tra la visione devota ed eccentrica di Crivelli ed il classicismo compiuto di Raffaello e approfondire la conoscenza sulla vita e le opere del pittore.
A Vincenzo Pagani, nato a Monterubbiano nel 1490 e morto 1568, nell’ambito del festival Saggi Paesaggi, è già stata dedicata la mostra ‘Vincenzo Pagani un pittore devoto tra Crivelli e Raffaello’, visitabile dal 31 maggio al 9 novembre, nel Palazzo dei Priori di Fermo. La mostra monografica fermana sarà il punto di partenza della discussione per l’eccezionalità delle opere d’arte ospitate.
Ideata da Walter Scotucci e Paola Pierangelini, ha affidato ad un comitato scientifico presieduto da Vittorio Sgarbi la scelta di cinquanta opere di cui, fra le trenta pale d’altare provenienti da musei italiani e stranieri, è stata scelta quella di Cossignano: “Sant’Antonio abate in trono e i santi Antonio da Padova e Giobbe”.
Secondi gli storici d’arte la tavola fu probabilmente commissionata dalla comunità francescana di Cossignano, nel corso di un’epidemia da scongiurare.
L’opera trova pochi riscontri nelle Marche, uno dei quali in affresco in Sant’Esuperanzio a Cingoli, che avvalora la funzione taumaturgica. Nell’Ottocento la tela viene descritta accuratamente da Valentini che ne esalta l’intelligenza compositiva, e la vivezza del sentimento religioso.