SAN BENEDETTO DEL TRONTO – «Il sindaco di San Benedetto, rispetto alle questioni sanitarie, non sembra avere le idee troppo chiare. Presumo che la confusione di Gaspari sia da addebitare alle profonde contraddizioni della politica regionale». Lo ha affermato il presidente provinciale di Alleanza Nazionale Guido Castelli, relatore di minoranza del nuovo Piano sanitario regionale:

«Le clamorose divisioni interne all’Asur sono testimonianza del caos imperante nel servizio sanitario regionale. Se lo stesso direttore di Zona Petrone, a 50 giorni dalla fine del 2007, ancora non ha ricevuto gli obiettivi da conseguire nei limiti del tetto di spesa assegnatogli a gennaio, non ci possiamo meravigliare che il sindaco di San Benedetto brancoli nel buio.

Con tutta la comprensione per Gaspari – continua Castelli – respingo però il suo tentativo di depistaggio. Votare la mozione De Vecchis e poi confutarne i contenuti, praticare quotidianamente la promiscuità tra politica e sanità per poi addebitare ad An fantasiosi tentativi di sponsorizzazione, costituiscono comportamenti infantili prima ancora che contraddittori».

Castelli cita il disegno di legge regionale appena approvato per limitare la discrezionalità dei direttori di Zona e quindi dei partiti nella nomina dei primari

A proposito dell’integrazione tra il “Mazzoni” di Ascoli e il “Madonna del Soccorso” di San Benedetto, l’esponente di An parla di determinazione intempestiva: «Integrare senza una definizione certa dell’Area Vasta e in assenza di garanzie precise su risorse, personale e alte specialità costituisce una vera e propria follia per il sud delle Marche. Sia per San Benedetto che per Ascoli. Si ricordi Gaspari che la vera minaccia per la nostra salute si annida ad Ancona, teatro di ogni spreco. Non altrove. E, da questo punto di vista, solo l’istituzione di un’Azienda Ospedaliera potrebbe fornire garanzie adeguate all’ipotetica valorizzazione congiunta dei due presidi del Piceno».