SAN B ENEDETTO DEL TRONTO – Luca Cigarini, il più baby tra i babies rossoblù (è nato il 20 giugno 1986 a Montecchio Emilia, un paesino vicino Reggio Emilia), vive un momento particolare: domenica scorsa ha segnato il primo gol da professionista nella gara Samb-Benevento, mentre domenica prossima sarà protagonista di un derby personale, dovendo giocare con la maglia della Samb nella difficile trasferta di Reggio Emilia. Il ragazzo, comunque, ha “della stoffa�?, come si suol dire: sa quello che vuole e sembra più maturo dei suoi diciotto anni. Non per niente, è a San Benedetto in prestito dal Parma Calcio.
Come ti definiresti?
“Sono una persona cordiale, a cui piace scherzare e ‘fare gruppo’. Come calciatore, invece, penso di essere il classico uomo d’ordine di centrocampo.�?
Hai diciotto anni e vai ancora a scuola. È facile coniugare studio e calcio?
“Beh, fino ad ora ci sono riuscito agevolmente. Frequento il quinto anno dell’Istituto Privato Mazzini di Reggio Emilia, questo è l’ultimo anno di sacrifici prima del diploma. Non credo che proseguirò gli studi universitari, o almeno non credo che andrò subito all’università, poi, in futuro, non si può mai sapere.�?
Quando hai cominciato a giocare a pallone?
“A cinque anni, con la Bismantova, squadra che poi ha cambiato denominazione in Reggio Calcio. A dieci anni sono passato al Parma, dove ho fatto tutta la trafila nelle formazioni giovanili fino a disputare, negli ultimi anni, i campionati di Allievi Regionali e Allievi Nazionali e infine, lo scorso anno, il campionato Primavera dove ho conosciuto mister Ballardini.�?
Hai sempre giocato nel ruolo del regista?
“No, inizialmente venivo schierato come mezza punta.�?
Il Parma negli ultimi quindici anni è stata una delle migliori società d’Italia. Cosa ti ha insegnato lo stare per otto anni nella squadra gialloblù?
“È un’ambiente serio e selettivo, dove comunque ci ripetevano sempre che il loro obiettivo era quello di formare degli uomini prima ancora che dei calciatori.�?
Come ti sei trovato con mister Ballardini?
“Molto bene. Dal punto di vista umano ci sta facendo fare il salto dal mondo della giovinezza al mondo adulto, e dico che lo sta facendo molto bene. Tecnicamente, qui stiamo giocando come nel Parma Primavera, con il 4-3-1-2.�?
Ti aspettavi che a San Benedetto avresti trovato un ambiente del genere?
“Assolutamente no. Anche se il mio procuratore e altre persone a Parma me ne avevano parlato come di una piazza importantissima, non avrei mai immaginato tanto attaccamento verso la Samb. Anche la Reggiana è una squadra importante, ma lì l’approccio è completamente diverso, non tanto a livello di numeri e di presenze allo stadio, quanto come passione delle persone verso la squadra della propria città.�?
Come ti sei trovato a San Benedetto?
“Quello che mi ha colpito di più è che la gente ti incita anche fuori dal campo, parla con te e ti fanno sentire come se fossi a casa tua. Qui mi sono ambientato subito.�?
Reggiana-Samb: per te è una partita speciale.
“Sono sereno e per nulla emozionato, per me è una partita come tante altre anche se devo ammettere che troverò mille stimoli in più per giocare al meglio. Tra l’altro prima della partita sarò premiato dalla mia ex squadra, la Reggio Calcio, che per l’occasione consegnerà un riconoscimento sia a me che a Costa, terzino della Reggiana della classe 1986, anche lui proveniente dalla Reggio Calcio.�?
Cerchiamo di conoscerti di più dal punto di vista personale. Mi parli della tua famiglia?
“Ho un fratello, Matteo, che ha dieci anni più di me e lavora come odontotecnico. I miei genitori, Giulio e Lucia, mi hanno sempre seguito ovunque giocassi e lo stesso fanno quest’anno, dove hanno saltato soltanto la trasferta di Foggia.�?
Una domanda che interesserà le ragazze di San Benedetto. Ci sono speranze con Cigarini?
“Ci sono, ci sono…Stavo con una ragazza ma è una storia finita.�?
Come trascorri il tempo libero?
“Ultimamente ne ho avuto poco, perché ho dovuto preparare l’esame di teoria per la patente, che ho dato qualche giorno fa commettendo un solo errore. Altrimenti trascorro il tempo uscendo con i compagni, in special modo Cornali e Gazzola con i quali abito.�?
Dalla vita in famiglia c’è stato un cambiamento brusco: come si vive da soli?
“Io abito assieme a Cornali e Gazzola: se per il mangiare non c’è problema perché ci rechiamo al Ristorante Lelii con gli altri giocatori, certo che abbiamo qualche difficoltà a tenere in ordine la casa, anche perché Cornali è molto disordinato!�?
Che musica ascolti?
“Mi piace Ligabue, che è il mio preferito. Poi c’è Vasco.�?
Che rapporto hai con la religione?
“Sono un credente, anche se non frequento spesso anche a causa dei miei impegni.�?
Qual è il tuo sogno?
“Spero un giorno di poter giocare in Serie A e di restarci il più a lungo possibile.�?
Stai ricevendo molti complimenti. Non c’è il rischio che diano alla testa?
“I complimenti fanno piacere, ma bisogna cercare di non pensarci: in fondo non è successo niente, ho soltanto segnato un gol.�?
ppf