NOTA DEL DIRETTORE
Una premessa è d’obbligo prima del resoconto integrale dell’incontro (da parte di Antonio Di Salvatore) con il presidente della Regione Marche Acquaroli. Riguarda due mie domande. La prima sulla collocazione dell’ipotetico nuovo ospedale in zona Ragnola tra il viale dello Sport e la SS 16, la seconda che tipo di struttura sarà, di base o di Primo livello. Alla prima, la risposta del presidente è stata vaga, si è basata su quanto richiesto dal Comune di San Benedetto del Tronto e approvato dalla Regione Marche. Con una nota che potrei definire di colore da parte di Nardo Goffi, capo dipartimento infrastrutture: “L’area dove sorgerà l’ospedale è all’esterno della città“. Spontaneo fargli notare che non conosce la nostra città. Come dire diversamente. La seconda domanda (VEDASI QUI IL VIDEO) a proposito di quale livello sarà, la risposta è stata che sarà in comproprietà con il “Mazzoni” di Ascoli Piceno, insomma mezzo qua e mezzo là. A parte che scontenterà, fino a prova contraria, i sambenedettesi per la collocazione, ma anche gli ascolani perché verranno privati di… mezzo ospedale di Primo livello, il vero problema sta nelle criticità molto pesanti che tale soluzione comporterà. Volevo elencarle a voce ma il tempo è stato tiranno e le riporto qui. Eccole riferitemi da chi è più intelligente di me:
“Gli aspetti negativi della divisione di un ospedale di primo livello in due strutture distanti tra loro 30 km includono:
a) Difficoltà di coordinamento e comunicazione tra le due strutture. b) Possibilità di duplicazione di servizi e risorse. c) Difficoltà di garantire la continuità delle cure per i pazienti d) Possibilità di aumento dei costi e della complessità gestionale. e) Difficoltà di mantenere la qualità delle cure e la sicurezza dei pazienti. f) Possibilità di problemi logistici e di trasporto per i pazienti e il personale. Altri aspetti relativi e non positivi: a) Gestione delle emergenze e delle situazioni critiche. b) Formazione e addestramento del personale. c) Gestione delle informazioni e dei dati dei pazienti”
Veramente poco felici le ultime parole nei miei confronti con le quali Acquaroli ha concluso l’incontro: “Lei era per l’ospedale unico”. Quando lo rivedrò (molto presto credo) mi farò spiegare cosa c’entra con il nostro ‘botta e risposta’? Anche se non mi è sembrata ‘farina del suo sacco’. Anche poco realistica la sua previsione che in futuro certe regole potrebbero cambiare. E cioè che, almeno secondo la mia interpretazione, saranno possibili due ospedali di Primo Livello per 300 mila abitanti. Cosa anticipata quattro anni fa da una persona presente in aula. Insomma due profezie. (Nazzareno Perotti)
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SAN BENEDETTO – Si è svolta stamane presso la sala convegni del Madonna del Soccorso la conferenza stampa in merito alla realizzazione del nuovo presidio ospedaliero.
Il primo a prendere la parola è il sindaco di San Benedetto, Antonio Spazzafumo: “Oggi è un giorno molto importante per la nostra città, culmine di un dialogo con il presidente Acquaroli che si è subito prodigato per chiederci quale fosse l’area più idonea alla realizzazione della nuova struttura. Abbiamo scelto Ragnola perchè è un’area strategica, vicina alla ferrovia, l’attuale ospedale si trova in un luogo che era adatto alla San Benedetto di decenni fa, ma non a quella attuale, che è molto cresciuta”.
Il capo dipartimento Infrastrutture e territorio, Nardo Goffi, spiega a che punto è l’iter e ha illustrato tecnicamente il progetto: “Siamo in fase di predisposizione della gara, si è già decisa la location e il layout dell’ospedale. Perchè si è deciso di fare un ospedale nuovo? Quello attuale non ha più margini di crescita, poichè si trova dentro al tessuto urbano della città, nei pressi del centro. Il nuovo sorgerà all’esterno della città. La nuova area indicata dall’amministrazione invece è strategica per aspetti infrastrutturali più facilmente gestibili, vicino alla ferrovia e nulla vieta in futuro di realizzare una fermata dedicata. Lo spazio è di oltre 11 ettari e prevede anche la realizzazione di parcheggi a raso, in aggiunta alla casa di Comunità già avviata. L’edificio, di quattro o cinque piani, è pensato per incrementare i posti letto ospedalieri, parliamo di circa 60 letti in più, con stanze singole strutturate per essere trasformate in doppie in caso di emergenza. Sarà inoltre un edificio sismicamente isolato e a basso impatto energetico”.
L’assessore regionale all’Edilizia Sanitaria Francesco Baldelli, raggiante per la realizzazione del nuovo presidio ospedaliero di San Benedetto: “La struttura dev’essere costruita rispettando le esigenze del paziente, l’ospedale è una parte della cura, l’ambiente stesso è parte fondamentale, bisogna pensare al contenitore tanto quanto al contenuto. Visti da fuori gli ospedali moderni non sembrano neanche ospedali, attraverso giardini pensili. I nostri infermieri fanno oltre quindicimila passi al giorno perchè lavorano in strutture obsolete, i nuovi ospedali invece hanno una conformazione che permette di ottimizzare il lavoro e ridare dignità ai sacrifici degli operatori. Siamo vigili sulla formazione del personale e per garantire loro uno spazio di lavoro sempre migliore”.
Il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, ha sottolineato la portata dell’investimento per l’ospedale di San Benedetto, che sfiora i 170 milioni di euro: “Porto i saluti dell’assessore alla sanità Filippo Saltamartini che per un impegno istituzionale non è potuto essere qui. San Benedetto è una città dinamica, in crescita, la quarta città delle Marche. Attorno al ‘Madonna del Soccorso’, dal dopoguerra in poi, la città si è espansa rendendo sempre più difficile l’accessibilità. Era naturale scegliere un’area più adatta, sia per aspetti idrogeologici sia strategici, dialogando con l’amministrazione comunale che ci ha indicato l’area di Ragnola. Nelle prossime settimane verrà pubblicato il bando. Qualcuno chiede se nel 2030 avremo il nuovo ospedale, è difficile rispondere oggi, ma sicuramente quello che posso dire basandomi sulle esperienze passate di altre province, senza imprevisti tra un anno e mezzo si potrà vedere l’inizio dei lavori. Oggi si segna una pagina storica per la città di San Benedetto, grazie alla mia giunta che ha compreso le difficoltà di questa città”.
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Pura campagna elettorale.
Ma chi crede più a queste favolette solo gli stolti.
Mi auguro di sbagliarmi….
Pare invece che, a parte noi, i media locali ci credono