
SAN BENEDETTO – Una costruzione mastodontica vicino alla Riserva Naturale della Sentina, un paradosso quello che viene fuori dagli uffici del Comune di San Benedetto e cercare di descrivere quanto emerso nella discussione delle commissioni Urbanistica ed Attività produttive, riunite in seduta congiunta mercoledì 5 marzo, rimane assai arduo, se non altro per l’accuratezza dei termini da parte dei tecnici del Comune, tanto che ci sono voluti due avvocati quali la dottoressa Annalisa Marchegiani, presidente di commissione, ed il consigliere Paolo Canducci, per cercare di trovare il bandolo della matassa.
All’ordine del giorno la “Richiesta in variante allo strumento urbanistico per realizzazione di impianto automatico di stoccaggio a bassa temperatura e movimentazione informatizzata di ortaggi surgelati, con annessa anticella, in Via Pomezia, 14. Ditta: Associazione di produttori Promarche Soc. Coop. Agr. p.a.”
La questione era stata portata alla luce dalla consigliera Marchegiani con un’interpellanza al Question Time del 21 febbraio scorso approdata poi al Consiglio Comunale del 23 aprile.
Proviamo a riassumere la vicenda sinteticamente, tralasciando i dettagli tecnici per cercare di fare un po’ di chiarezza. Il 10 novembre 2022 la cooperativa Promarche inoltrava una richiesta di contributo al Suap (Sportello Unico per le Attività Produttive), per un impianto di stoccaggio a bassa temperatura. Il progetto prevedeva una torre di 11 metri, ma avendo già la cubatura necessaria l’ufficio urbanistica non reputò che fosse necessaria nessuna variante in deroga.
In data 19 giugno 2023 la Promarche inoltra un’istanza di variante urbanistica per triplicare l’altezza della torre, a pochi metri dalla linea ferroviaria, con grandissimo impatto, essendo la zona vicina alla Riserva Naturale della Sentina.
La struttura sarebbe talmente imponente da preoccupare anche i membri della maggioranza suscitando grandi perplessità
Il consigliere Gino Micozzi , di professione architetto, descrive con dovizia di particolari le dimensioni del manufatto e descrive l’impatto che avrebbe.
«Ho sviluppato personalmente delle viste – afferma l’architetto Micozzi – Sono rimasto fortemente impressionato. Questo è un problema dirimente, per me e per chi ama San Benedetto.»
Molto perplesso anche il Consigliere Domenico Novelli: «Qualcosa non riporta: o sapevano già che dovevano fare una variante e non l’hanno detto nella richiesta di contributo, oppure si sono accorti quando hanno dato l’ok al progetto ed immediatamente hanno fatto una richiesta di variante. Questa cosa sinceramente lascia perplessi.»
Oltre alle dimensioni della cosiddetta torre, ad allarmare il consigliere Stefano Gaetani è la logistica: «Si vanno a stoccare 15.000 bancali ovvero 15.000 posti pallet che corrispondono esattamente a 500 autotreni in ingresso ed in uscita ed è evidente che hanno bisogno di uno spazio di movimentazione non indifferente»
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