SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Sono venuto a sapere della morte di Harry Shindler nel tardo pomeriggio del 21 febbraio. Si è spento nella sua casa a Porto d’Ascoli a 101 anni.

La notizia mi ha commosso molto. Ho un ricordo molto piacevole del grande Harry. Un uomo infinitamente buono e saggio. Un uomo che fino, davvero, all’ultimo momento ha insegnato ai più giovani gli orrori della guerra e che un mondo più giusto e bello è possibile grazie alla bontà e all’aggregazione. Memorabili i suoi moniti, nelle riunioni a scuola, contro il razzismo ed ogni dittatura. Un vero insegnante di vita.

Harry aveva combattuto la Seconda Guerra Mondiale per l’Inghilterra in Italia e una volta in pensione si era trasferito in Riviera aiutando numerose famiglie britanniche a piangere e ricordare i loro cari caduti sul suolo italico grazie alla maestria dei suoi documenti custoditi gelosamente. Ha aiutato lo storico musicista dei Pink Floyd, Roger Waters, a rintracciare il luogo dove suo padre morì durante il conflitto. Ad Aprilia, nel Lazio, con tanto di cerimonia ed omaggio.

Nel luglio 2016, in occasione dei 95 anni di Harry, Roger Waters apparve in Riviera e fu ospite del veterano inglese alla festa-pranzo avvenuta allo Chalet Vesuvio di Porto d’Ascoli. Alla festa erano invitati i parenti, i cari amici di Harry e c’erano anche alcuni membri della stampa locale fra cui il sottoscritto insieme a Mario Di Vito e Tiziana Capocasa (se non ricordo male). Nessuno di noi sapeva dell’arrivo di Roger Waters ed è stata una vera sorpresa per tutti noi. Una leggenda del rock mondiale che però ha lasciato tutto lo spazio per il suo caro amico Harry e raccontando, in quell’occasione, la grande amicizia che li legava e la stima reciproca.

A tal proposito voglio raccontare un aneddoto che ricordo con molto piacere e che racconta un po’ di come era gentile e di grande bontà d’animo il mitico Harry Shindler.

Il “cacciatore di ricordi” chiamò qualche giorno prima del suo compleanno, nel luglio 2016, in redazione e risposi al telefono. In italiano, con la forte cadenza inglese, mi annunciò che avrebbe festeggiato il compleanno allo Chalet Vesuvio e voleva invitarci. Voleva sapere il nostro indirizzo per mandare l’invito. Io pensai all’indirizzo mail e gli dettai quello della redazione. Ed Harry mi rispose in maniera bonaria: “Mi scusi, io ho una certa età e sono abituato ancora a scrivere a mano, volevo sapere la via della redazione di Riviera Oggi e mandarvi il tutto via posta“. Un uomo che teneva molto alle sue tradizioni e che ha combattuto come un leone anche per opporsi alla Brexit con tanto di lettere ai Primi Ministri inglesi e alla Regina Elisabetta II.

Ogni volta che incontravo Harry Shindler mi colpiva la sua solarità e l’energia che sprizzava da tutti i pori. Amava incontrare i più giovani e comunicare con loro.

Ci mancherai Harry, che la terra ti sia lieve. E grazie per tutti i tuoi insegnamenti.