
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Caso Medusa: condannati i proprietari, dovranno risarcire 1.350.000 euro a Serena S.r.l.. Con la sentenza del 18 gennaio, il Tribunale di Ascoli ha condannato Medusa Beach S.r.l., amministrata dal noto imprenditore del calzaturiero Robertino Tulli e La Medusa S.r.l., amministrata da Marco Cincolà, al risarcimento del danno per la violazione del diritto di prelazione dell’affittuario Serena S.r.l., e per la violazione dell’obbligo di manutenzione straordinaria. Segue la nota di Serena S.r.l.:
«I fatti risalgono al 2019, quando La Medusa srl, concessionaria dello storico stabilimento balneare Medusa di San Benedetto del Tronto, trasferiva il ramo di azienda a Medusa Beach srl, senza offrire l’attività in prelazione all’affittuaria Serena srl di Maria Serena Scaramucci come prevedeva il contratto di affitto di ramo di azienda in essere all’epoca. Questo gravissimo fatto, unitamente alla totale mancanza negli anni di manutenzione straordinaria del locale da parte della proprietà, causarono la risoluzione del contratto di affitto per inadempimento delle concessionarie La Medusa srl e Medusa Beach srl.
Il 18 gennaio scorso Medusa Beach srl e La Medusa srl sono state condannate dal Tribunale di Ascoli Piceno al risarcimento del danno di 1.350.000,00 euro in favore della Serena srl. Così ha deciso il giudice Enza Foti, accertando la violazione del diritto di prelazione spettante a Serena srl e la omessa manutenzione straordinaria di competenza dell’affittante.
‘La complessiva operazione posta in essere dalle parti, per come costruita, cela – in maniera evidente – l’intento di aggirare l’obbligo contrattualmente assunto’, recita la sentenza riferendosi a La Medusa di Cincolà e a Medusa Beach di Tulli, e alla violazione del diritto di prelazione.
Prosegue la sentenza affermando che ‘Era la società affittante onerata di provvedere alla manutenzione straordinaria dell’immobile così come previsto dall’art. 7.3. dell’originario contratto… omissis … A tale obbligo […] l’affittante non ha mai provveduto’.
Donde, la condanna al risarcimento del danno.
Grande soddisfazione per Maria Serena Scaramucci, che per oltre dodici anni ha gestito l’attività con impegno e dedizione. ‘Ero certa che la giustizia avrebbe fatto il suo corso, non potevo credere che chi si ingegna con furbizia per non rispettare i propri obblighi contrattuali potesse farla franca’».
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