La stessa solfa. Siamo alle solite, la politica italiana non fa nemmeno un passettino avanti sul piano dell’onestà, della professionalità, della meritocrazia. Continua a vivere (sopravvivere) con i soliti metodi clientelistici e nulla più. Il merito principalmente, diventa sempre più un optional.

In tutta la penisola, infatti, negli ultimi 40 anni è prevalsa la protesta: chi ha detto “è tutto da rifare” (giustamente) ha vinto ma alla fine si è sempre dovuto ricorrere a governi tecnici per incapacità degli eletti. In fila Berlusconi, Renzi, M5S quelli che ne hanno beneficiato. La realtà però è che nessuno ha veramente RIFATTO niente.

L’ultimo governo, quello di Draghi, è stato fatto fuori da chi, governando la protesta e nulla più, ha ritenuto che in questo momento il vento tira dalla propria parte e quindi via alle elezioni che premiano sempre chi protesta di più. Quelli che stavano con Draghi, oggi non più, si sono dovuti allineare per paura che aumentando la protesta (Meloni), per loro lo spazio si assottigliava. Che pena.

Credo però che stavolta, visti i precedenti fallimenti (Berlusconi, Renzi, M5S appunto)  e visto che Draghi non stava facendo danni,  i “protestanti” non troveranno la strada spianata. I ‘non votanti’ aumenteranno a dismisura non riconoscendosi più in questo pessimo modo di fare politica.

E se il risultato sarà lo stesso, sarà una vittoria di Pirro perché genererà una mischia dalla quale per uscirne si dovrà ancora ricorrere a governi tecnici (comunque una sconfitta per la democrazia), visto che, tra chi sarà eletto, di tecnico non ha niente ma solo voglia di arrivare alle Camere, per ambizione non giustificata e soldi.

Con l’aggravante che il sistema elettorale (Liste bloccate) premierà sempre gli stessi. Del resto non vedo da una vita onorevoli e senatori eletti grazie alle loro forze. Ma grazie a chi decide e si circonda di ‘signorsì’.

Dove mi sono sbagliato, correggetemi.