SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Il pattinaggio corsa è uno dei fiori all’occhiello del nostro territorio e, se così è, il merito è anche dei Pattinatori Sambenedettesi, la società rossoblu che da anni porta la Riviera delle Palme ai vertici dello sport internazionale. Complice di questi successi è stato anche, a suo tempo, Romolo Bugari, oggi presidente dell’associazione. Lo abbiamo intervistato alla pista di pattinaggio “Panfili” che sorge tra il lungomare e il centro di San Benedetto del Tronto, in una posizione strategica e al contempo affascinante.
Presidente, il pattinaggio corsa è la vostra punta di diamante, ma non vi occupate solo si questo. Ci può illustrare la vostra offerta sportiva?
“Siamo nati nel 1978. Da lì siamo cresciuti, abbiamo fatto fusioni e accordi di collaborazione con altre società sambenedettesi e oggi siamo una realtà importante. Abbiamo una sezione di pattinaggio corsa e una di hockey inline. La mancanza di un campo al coperto ci costringe a giocare in Serie C, dove è consentito giocare all’aperto, però puntiamo a salire. Lavoriamo su tanti fronti, avviamo i bambini al pattinaggio e li dividiamo tra la corsa e l’hockey in base al loro talento. Abbiamo un bel vivaio per entrambe le discipline”.
Nel pattinaggio corsa potete vantare una bella tradizione e una lunga lista di campioni. A che punto è adesso la società?
“In bacheca abbiamo tanti titoli italiani, europei e mondiali. Siamo reduci da qualche anno di flessione, però ora stiamo risalendo. Nelle nostre file abbiamo atleti che sono stati campioni del Mondo e d’Europa, per esempio Irene Falaschetti, ma anche Davide Amabili ed Edda Paluzzi, che ora gareggiano con noi. Stiamo portando avanti un lavoro importante per curare questi ragazzi, anche grazie a mio figlio Riccardo, campione di pattinaggio corsa e olimpionico di pattinaggio sul ghiaccio, laureato in scienze motorie. Segue sia grandi sia i piccoli e stiamo iniziando a raccogliere grandi soddisfazioni. Abbiamo tutte le carte in tavola per figurare bene, con le nuove leve e con gli atleti già avviati, come la Grannò, Pistonesi e così via”.
Passiamo ora all’impiantistica. Per gli allenamenti voi utilizzate la pista “Panfili”, ma anche il circuito stradale in zona Agraria. Può farci una panoramica della situazione?
“Parto dal circuito su strada. A mio avviso è il miglior impianto al mondo. E io ne ho visti tanti. Tutto sommato adesso è in buone condizioni, perché la precedente amministrazione lo ha riasfaltato nel 2019 in occasione dei campionati italiani. Certo, lì lamentiamo la mancanza assoluto di uno spogliatoio, che obbliga gli atleti a cambiarsi all’aperto anche d’inverno. Per quanto riguarda la ‘Panfili’, la gestiamo ormai da anni in associazione con i Diavoli Verderosa di pattinaggio artistico. Stiamo continuando a investire, la abbiamo riverniciata l’anno scorso, abbiamo cambiato l’illuminazione, abbiamo messo le luci LED. Cerchiamo di mantenerla sempre aggiornata, perché ci serve sia per la corsa sia per l’hockey inline, anche se speriamo per quest’ultima disciplina di trovare un impianto al coperto. Vorremmo tornare a giocare in Serie B”.
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