SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Chiusura dei locali alle ore 2, asporto di alcolici vietato dopo le 21 e niente musica da mezzanotte e mezza in poi.

Questi alcuni dei principali provvedimenti presi dall’Amministrazione comunale di San Benedetto, nell’ordinanza che partirà ad aprile e resterà in vigore per un mese. (foto in allegato):

Un’ordinanza, appunto, provvisoria, alla quale tra 30 giorni ne seguirà un’altra che terrà conto del periodo estivo, come ha ribadito più volte il sindaco Antonio Spazzafumo, ma che ha alimentato il dibattito con i commercianti questo pomeriggio, 22 marzo, presso l’Auditorium Tebaldini.

Il sindaco Spazzafumo: “Quella che presentiamo oggi è un progetto pilota che vogliamo sviluppare dai primi di aprile per un mese, messo in atto insieme all’ufficio commercio e al comando dei vigili urbani. Vogliamo dare un segnale agli abitanti del centro e abbiamo preso delle decisioni importanti affinchè le persone che vengono a San Benedetto possano divertirsi in sicurezza. Abbiamo pertanto deciso di disporre l’orario di chiusura alle 2 per i locali, per poter creare una rete di controllo in tutta la città. Abbiamo scelto un orario che possa accontentare tutti, nel rispetto del decoro urbano e dei cittadini che abitano in centro, da cui ci arrivano molte segnalazioni”.

L’assessore alle attività produttive, Laura Camaioni aggiunge: “Come ha detto giustamente il sindaco, l’ordinanza è provvisoria e riguarda le attività di somministrazione, ma non le discoteche. Sulla falsa riga di quanto già fatto nel periodo natalizio, riproponiamo il divieto di asporto di bevande alcoliche dopo le ore 21 sia in vetro che in lattina. Ovviamente è assolutamente vietata la vendita di alcolici ai minori, purtroppo qualcuno non lo rispetta, quindi lo ribadiamo nonostante sia una legge a livello nazionale. Inoltre, da mezzanotte e mezza, dal venerdì alla domenica sarà vietata la musica all’esterno del locale, per chi ha le casse”.

La sicurezza e il decoro urbano, passano anche attraverso la giusta illuminazione delle aree più frequentate. A questo proposito il sindaco dichiara:”Riguardo l’illuminazione stiamo facendo dei passi avanti, solo nei primi 4 mesi abbiamo ripristinato oltre 40 lampioni. Sulla questione delle baby gang, la situazione è molto grave se si pensa che l’80% di quei ragazzi ha meno di 18 anni. Non posso dire altro per ora, ma stiamo monitorando la situazione con le autorità competenti. Cerchiamo anche di sensibilizzare i ragazzi nelle scuole, attraverso degli incontri settimanali con esperti che facciano capire ai giovani la pericolosità dell’abuso di alcolici”.

Altro fattore, è quello della premialità nei confronti dei locali più virtuosi che rispettano le regole: “Da qui a fine anno faremo una mappatura di tutti i locali – precisa il sindaco – così da distinguere chi si comporta bene e chi invece esagera violando l’ordinanza. Questi ultimi verranno arginati. Al contrario, le strutture che rispetteranno le norme avranno dei vantaggi, anche in termini di proroghe sugli orari di chiusura”.

Il presidente della Confesercenti, Sandro Assenti, non concorda in pieno con il provvedimento della giunta: “Se pensiamo che chiudendo alle 2 si risolva il problema della mala movida, siamo completamente fuori strada. Se i locali chiudono, i giovani si riverseranno ugualmente nelle vie del centro e gli effetti sarebbero ancora peggiori. Scordiamoci che vadano a dormire alle 2. Le famiglie vengono a San Benedetto per la sicurezza, che a mio avviso dev’essere garantita attraverso luci e telecamere di sorveglianza con appositi cartelli che le segnalano. Anticipando la chiusura non si risolve niente, anzi è controproducente per la città, vista la mole di persone che c’è qui specialmente nel fine settimana”.

Per quanto riguarda l’occupazione del suolo pubblico, qualche commerciante non è soddisfatto del passo indietro dell’amministrazione alle regole pre-pandemia, che a detta di qualche addetto ai lavori, non sarebbero eque: “Dato che negli ultimi due anni abbiamo subito tante restrizioni, si sarebbero dovute dare delle proroghe, com’è stato fatto in altri comuni almeno per la stagione estiva alle porte” – reclama Bettina Grossi.

“In questi due anni c’è stata un’esagerazione talmente alta che qualcuno si è preso delle intere piazza, cosa che non può più accadere – ribatte Spazzafumo – Faremo un regolamento che andrà ad incidere sulle vie, non possiamo permetterci di allargare le maglie su questa stagione estiva”.

“Chiudendo le piazze agli esercenti, non si incoraggia il turismo”, incalzano i commercianti – “un’amministrazione deve guardare avanti, non tornare indietro alle regole pre-covid”. La risposta del sindaco è che “ci sono delle zone storiche, come piazza Nardone che non devono essere deturpate. In questo momento abbiamo bisogno di normalizzare i dehor e di dire stop al silenzio assenso, adottato nel periodo dello Stato di Emergenza. Le domande delle messe in regola che arriveranno saranno tante, oltre 1500, ne siamo consapevoli. Abbiamo infatti incaricato delle persone apposite che hanno il compito di rispondere alle richieste di autorizzazioni per l’occupazione di suolo pubblico. Le risposte arriveranno in tempi brevi a tutte le attività”.

Sandro Assenti, presidente di Confesercenti ricorda che, soprattutto per via della Pandemia, gli spazi esterni dei dehor sono diventati fondamentali e tutt’ora le persone prediligono sorseggiare un caffè all’aperto piuttosto che all’interno del locale. “Bisogna cogliere i segnali della città, quella dei dehor è un’occasione per permettere a tutti di far vivere appieno San Benedetto”.

“Io capisco perfettamente le vostre esigenze – chiosa il primo cittadino – sono dalla vostra parte e opero per il bene dei cittadini, San Benedetto vive di turismo e, se aumenterete la qualità della vostra offerta, problemi non ce ne saranno”.