SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Torna alla ribalta il progetto di composizione di ‘Città Grande’, proposto dall’associazione ‘Città Grande del Piceno’.

L’idea, lanciata dal direttivo della società su suggerimento di Nazzareno Torquati, è quella della fusione di cinque città della Riviera (Acquaviva Picena, Cupra Marittima, Grottammare, Monteprandone e San Benedetto del Tronto) come prima fase di costruzione della ‘Nuova Truentum’. La proposta iniziale dell’associazione, poi modificata in seguito ai risultati della recente elezione comunale, era quella di un’unione immediata di dieci comuni; un obiettivo che il comitato intende realizzare in una seconda fase successiva.

Così Paolo Virgili, presidente dell’associazione ‘Città Grande del Piceno’: “Queste comunità confinanti costituiscono già una unica realtà socio-economica. È la perfetta coniugazione di interessi comuni e un momento di crescita morale, economica e politica travolgente, la giusta occasione di realizzare una città-piattaforma oggi mancante nella costa del Medio Adriatico tra Ancona e Pescara. Poi sarà più semplice allargare la fusione anche ad altre comunità che lo vorranno. La costituzione di una nuova grande città consentirebbe la programmazione dello sviluppo socio-economico su scala più ampia, il coordinamento e la razionalizzazione dei servizi con notevoli risparmi di esercizio. Lo statuto della nuova città può prevedere l’ istituzione di municipi nei territori delle comunità di origine, mantenendo così la loro identità culturale e storica”.

Poi aggiunge: “Su questo iter politico-amministrativo ci aspettiamo che l’imminente presentazione del programma di mandato della nuova amministrazione di Spazzafumo si impegni e che ne preveda anche una specifica delega assessorile, così da ricreare una ‘Nuova Truentum’ di millenaria memoria, in grado poi di polarizzare le altre città in una seconda fase. Questa importante iniziativa deve avere l’adesione delle comunità confinanti agendo di concerto con le formazioni politiche e associative che già hanno una presenza territoriale, nessuno escluso, anche se in contrasto ideologico o partitico. Questo progetto è trasversale ed interessa la Comunità tutta. Quindi – conclude il presidente Virgili – si rende necessario che si formi un movimento di opinione che punti direttamente ad una forte sensibilizzazione della cittadinanza e ad una raccolta di firme delle 5 comunità territoriali per spingere le relative amministrazioni comunali ad iniziare le procedure di fusione e a richiedere il referendum popolare. Per fare questo chiederemo la collaborazione a tutte le forze politiche e associative del territorio”.