Manda i tuoi messaggi per Scienziati nel Pallone, lunedì in diretta alle 18.45 su RivieraOggi: whatsapp 3289519554

MASSOLO 5,5 Non deve compiere chissà quali prodezze: un tuffetto nel primo tempo, una palla bloccata nella ripresa, giusto una respinta su tiro centrale di Spagnoli. Poi capitola nel finale, su tiro di Spaviero velenoso ma forse non imparabile.

RAPIDARDA 6,5 Il capitano ancora una volta protagonista di una gara di alta generosità, macina chilometri su chilometri sulla fascia destra e appoggia l’azione offensiva come se fosse un attaccante. Nella ripresa però Volpicelli non è in giornata e si ritrova un po’ frenato anche lui.

GEMIGNANI 6 Sta tornando ai livelli del 2019, dopo il piccolo infortunio che lo ha fermato ad inizio gennaio e ne ha compromesso il rendimento. Lottatore su cui contare.

BIONDI 6 Come al solito gagliardo, blocca con le buone o con le cattive gli attaccanti avversari, e Spagnoli e Ferrario non sono certo gli ultimi arrivati.

MICELI 6 Bene anche lui, costruisce una bella linea difensiva insieme al collega che non va mai in affanno.

ANGIULLI 6,5 Beneficia della linea mediana rafforzata e può salire in cattedra come ai bei tempi, senza doversi spolmonare nelle rincorse. Così i rossoblu hanno almeno il pallino del gioco in mano. Se poi davanti non si segna e dietro si prende un gol ad ogni tiro…

ROCCHI 6,5 Assolutamente indispensabile e dopo la partita di Modena possiamo dire che la Samb è ormai Rocchi-dipendente. Prima sconfitta con lui in campo, anche se nel primo tempo fa venire il mal di testa agli avversari con un pressing a tutto campo e anche tante belle giocate di prima intenzione e triangolazioni che avviano l’azione offensiva. Scende di tono nella parte finale della ripresa e soprattutto negli ultimi dieci minuti, e la squadra segue la sua evoluzione. Urge che giochi, non si faccia male e mantenga il ritmo per tutta la partita.

GELONESE 6 Nel primo tempo non si nota, e non si capisce se è un bene o un male. Nella ripresa compensa l’affaticamento di Rocchi e Angiulli con alcuni corpo a corpo da cui esce spesso vincente. Non brilla ma si salva.

ORLANDO 6,5 Una delle sue migliori partite in rossoblu, finalmente rispostato a destra. Si intende alla perfezione con Rapisarda e imbecca più di una volta Cernigoi e gli altri calciatori rossoblu. Difetta soltanto nella freddezza sotto porta, in un paio di occasioni ha la possibilità di concludere pericolosamente ma una volta scivola e l’altra sbaglia la mira.

DI MASSIMO 6 Molte cose buone, compreso un gol annullato per un fuorigioco di centimetri, molte giocate intelligenti e capacità di possesso palla. Sbaglia però una facile occasione nel primo tempo, quando doveva calciare in porta e il pallone si perde a metà strada tra tiro e assist. Chissà se prima della fine del campionato, per una volta, lo vedremo anche sulla fascia opposta.

CERNIGOI 5,5 Si muove con intelligenza, funge da punto di riferimento avanzato ma sbaglia la più clamorosa delle occasioni, forse cadendo a terra per una carica davanti al portiere avversario, eppure nessuno l’ha notata. Sarebbe bastato concludere con freddezza. Pericoloso in almeno un altro paio di occasioni, viene nuovamente sostituito e nonostante fosse in flessione per la grande fatica del primo tempo con la sua uscita – come già accaduto con la Fermana… – il baricentro della Samb si abbassa. Che sia un caso o una concausa alla fatica della mediana, non è facile saperlo.

VOLPICELLI 4,5 L’ombra del giocatore apprezzato nel 2019. Non dribbla, non aiuta gli inserimenti di Rapisarda, non cambia gioco. Che succede? Con il suo ingresso al 45′ la catena di destra scompare dalle azioni offensive.

GRANDOLFO 5 Ha ragione Montero quando dice che è un attaccante d’area, ma entrando nel momento in cui il centrocampo rossoblu inizia a tirare il fiato e mantenendo sempre l’obiettivo di un calcio giocato (diverso sarebbe impiegarlo invece in un 4-4-1-1 da contropiede, per il finale) il suo ingresso ha l’effetto di allungare la squadra e consegnare metri di spazio alla squadra avversaria.

CARILLO 6 Rileva l’infortunato Biondi e dimostra di essere un difensore all’altezza della situazione.

PIREDDA s.v.

 

MONTERO 5,5 Numeri impietosi dopo l’incredibile vittoria di Trieste, in 9 contro 11, che aveva fatto sognare un aggancio alle zone alte dei play off. Macché! Tre sconfitte e due pareggi in cinque partite. Quasi tutte con grandi giustificazioni, ci mancherebbe, anche se i numeri sono inclementi: 8 sconfitte nelle ultime 16 partite, 4 vittorie, un andamento da play out che ancora beneficia della buona partenza.

Nel primo tempo è sembrato di rivedere la Samb apprezzata contro la Fermana, forse ancor meglio perché la squadra è stata più equilibrata (Frediani assente per un leggero stato influenzale ha aiutato Montero a schierare finalmente un centrocampo a tre; ma lo ha privato di una sostituzione possibile in quel settore del campo). Però come contro la Fermana, anche senza interventi miracolosi del Ginestra di turno, Rocchi e Angiulli hanno tenuto su tutta la squadra sbarrando la mediana e facendo ripartire l’azione offensiva.

Come ai bei tempi: da una parte Rapisarda-Orlando e dall’altra Gemignani-Di Massimo (un po’ meno ma bravi) si facevano trovare pronti al passaggio e al centro Cernigoi raccoglieva e distribuiva. Però davanti non si segnava: sbagliavano grossolanamente Di Massimo e Cernigoi, non era incisivo il pur bravo Orlando.

Nella ripresa pian piano il ritmo scendeva e qui Montero ritornava nello stesso identico schema contro la Fermana ed è stato punito quasi allo stesso modo. Il gioco offensivo era pur fluido anche se pian piano gli spazi si allungavano, concedendo qualche blanda ripartenza al Modena.

Volpicelli era la brutta copia del giocatore che fu e rispetto a quanto prodotto da Orlando la catena destra si è di fatto bloccata.

Quando Grandolfo è entrato per Cernigoi, si sono persi ancora una volta centimetri in una squadra mediamente non alta, e soprattutto si è aperto ancora più spazio tra la mediana e il vertice offensivo. Curioso, o forse no, che i due peggiori calciatori siano quelli subentrati.

Invece nulla è stato cambiato a metà campo: ci si chiede come stia Cenciarelli, che per due partite è andato in panchina e che non avrebbe neanche dieci minuti sulle gambe (possibile?). Eppure serve appunto un calciatore come lui che faccia rifiatare chi tira la carretta dal primo minuto. Se non si hanno, o non si sfruttano, certe situazioni… (il risultato è che nelle ultime due partite, con un Cenciarelli non considerato, non si sono avuti a disposizione nemmeno eventuali cambi come Bove e Grandolfo).

C’è poi la cronaca mancanza di variazione del modulo a gara in corso, di cambio di posizione degli esterni. Necessario nel calcio moderno, e gli avversari lo dimostrano ogni domenica.

E’ chiaro: partite come questa, come quella con la Fermana e con la Vis Pesaro, solitamente si perdono una volta l’anno, al massimo due. Qui siamo a tre sconfitte in 5 partite, ma se aggiungiamo la gara di Reggio e con la Virtus Verona, oltre che i pareggi interni con Modena e Fermana, abbiamo un rosario incredibile di occasioni mancate (senza dimenticare il pareggio allo scadere dell’Imolese, e chissà quanto altro).

Tanta sfortuna, è vero. Ma anche un avvertimento ormai chiaro: in Serie C si può giocare alla garibaldina soltanto se si ha abbondanza di uomini tutti dello stesso livello, specie con la regola dei cinque cambi. Questo ormai lo abbiamo capito tutti. Si spera anche Montero, che ci sta sembrando più sacchiano, nel senso di irremovibile nelle sue convinzioni di gioco, che lippiano, suo allenatore-mentore, tutt’altro che limitato dal punto di vista delle variazioni tattiche.