
SAN BENEDETTO DEL TRONTO- Ricomincia il lavoro sul campo per la Sambenedettese in quella che sarà inevitabilmente (visto lo spostamento a sabato del big match di Matelica) una settimana di lavoro più breve “con giornate di una sola sessione di lavoro mercoledì, giovedi e venerdì” annuncia Ottavio Palladini che da oggi ha la “ciurma” di nuovo a disposizione e quasi al completo viste le sole due assenze di Pezzotti influenzato e Sabatino in permesso speciale per la nascita della figlia.
Il lieto evento in casa del centrocampista, tra l’altro, fa il paio con la preziosissima vittoria di domenica contro il Fano, partita sulla quale Palladini è tornato anche oggi descrivendola come una “gara maschia e fisica, in cui ha prevalso il nostro cinismo e la capacità di soffrire, ma non mi venite a dire che il Fano ha dominato e che meritava la vittoria” puntualizza l’allenatore, riferendosi esplicitamente alle parole pronunciate due giorni fa dal collega Alessandrini “perché noi abbiamo avuto le chances per chiudere l’incontro in contropiede in almeno tre occasioni mentre loro, a parte la traversa colpita, non hanno mai centrato la porta e rivedendo la gara non hanno neanche fatto chissà quale possesso di palla”.
E se la partita contro il Fano ha dato alcune delle risposte che l’allenatore cercava, come per esempio la ritrovata tranquillità di Titone, “che non mi era piaciuto al Del Duca ma che domenica ha disputato una grande gara” ribadisce Palladini, la partita col Matelica invece deve dare ancora i suoi responsi, ma una cosa è certa “sarà una partita decisa da chi avrà le motivazioni maggiori e noi, in caso di vittoria, avremmo fatto qualcosa di davvero importante”. Se non è un match point insomma poco ci manca, anche se il tecnico ci tiene a precisare come “caricare troppo questa partita possa risultare dannoso visti i risultati col Monticelli” ma dall’altro lato, per il suo allenatore, la Samb farebbe il suo più grosso errore anche se andasse a Matelica a “giocare per due risultati su tre”. La virtù sta quindi nel mezzo e i rossoblù dovranno “giocare come sanno, dimostrando ancora una volta la pasta di cui siamo fatti” chiude il mister. La pasta della prima della classe insomma.
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