SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Ventisette tra rifugiati e richiedenti asilo politico ospiti della città di San Benedetto sono stati ricevuti venerdì 3 ottobre, in municipio dall’assessore all’integrazione Luca Spadoni. Si tratta di due nuclei familiari con bimbi nati in Italia e giovani tra 18 e 30 anni.
Queste persone sono arrivate in Italia tra marzo ed agosto di quest’anno da Somalia, Nigeria, Eritrea, Egitto, Sudan e Pakistan, territori dove c’è la guerra o comunque sono presenti conflitti, attraverso un progetto di accoglienza ed integrazione della rete degli Enti locali Sprar che beneficia di appositi fondi stanziati dal Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell’asilo del Ministero dell’Interno.
Il Comune di San Benedetto, con il supporto del Gruppo Umana Solidarietà (Gus), garantisce a queste persone interventi di “accoglienza integrata” che, oltre alla distribuzione di vitto e alloggio, comprendono assistenza linguistica, legale, sanitaria e psicologica. Inoltre li si aiuta ad entrare nel mondo del lavoro: alcuni già lavorano o stanno svolgendo tirocini formativi.
Come ha specificato il presidente del Gus Paolo Bernabucci, entro la prossima settimana arriverà un altro nucleo familiare proveniente dalla Nigeria.
“Vi diamo il benvenuto a San Benedetto – ha dichiarato l’assessore all’integrazione Luca Spadoni – la vostra presenza qui oggi, giorno dell’anniversario del tragico naufragio del 3 ottobre 2013 in cui persero la vita oltre 360 eritrei nel mare di fronte a Lampedusa, acquisisce un valore simbolico molto rilevante. Ci auguriamo che possiate presto trovare la serenità che meritate e che possiate riconquistare i diritti che a noi sembrano elementari, ma che nei territori da dove provenite sono violati ogni giorno. Ci farà piacere se qualcuno di voi diventerà cittadino sambenedettese inserendosi a pieno titolo nella nostra comunità”.
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Vitto e alloggio, assistenza legale,sanitaria,lingiustica,psicologica,tirocinio lavorativo e magari pure un passaggio privilegiato nella ricerca di un lavoro.
Bene. Ma agli italiani senza lavoro,sfrattati,in difficoltà economiche evidenti,con le tasse e gabelle varie esorbitanti e vergognose chi ci pensa?? Non è più giusto mettere prima a posto e/o aiutare le cose in casa propria?