SAN BENEDETTO DEL TRONTO – “Rinnoviamo in via ultimativa la richiesta di un chiarimento politico”. Annunciata nei giorni scorsi, la lettera a firma di Loredana Emili e Sergio Pezzuoli è stata ufficialmente inviata ad Antimo Di Francesco e Sabrina Gregori (rispettivamente coordinatore provinciale e comunale del Pd) e ai segretari dei circoli cittadini, Roberto Giobbi, Andrea Manfroni e Nicola Rosetti.

“E’ ormai più di un anno che, in modo del tutto arbitrario e  antidemocratico, non veniamo invitati ad alcuna riunione del gruppo consiliare”, denunciano i due dissidenti democratici. “Riteniamo tale situazione non più tollerabile politicamente. La persistente incoerenza di riconoscere a parole la diversità di opinioni e il confronto come un valore e, nei fatti,  procedere all’allontanamento di chi non si adegua, rappresenta un insulto  ai valori fondanti del Partito Democratico e un ostacolo  insormontabile per stabilire le  condizioni minime  di un confronto sui problemi da noi posti e tuttora irrisolti”.

Percorsi sempre più distanti ed inconciliabili per un tentativo di riappacificazione sempre più improbabile: “Appare evidente che l’attività programmatica di questa amministrazione sia caduta in una specie di interruzione consapevole, imprigionata da visibili conflitti, fiaccata dalle ombre di alcune  vicende  gestionali e ispettive, recenti e non, isolata dalle categorie produttive della città che hanno visto abbattersi su di loro il peso maggiore della crisi. Rifuggire da un esame realistico della situazione rifugiandosi dentro le appartenenze consolatorie e blindate di maggioranza, non eviteranno il giudizio ultimo ma decisivo dei cittadini , oltre  al nostro permanere o meno nel gruppo consiliare del partito”.

La possibile fuga nel Gruppo Misto non viene dunque smentita. Semmai semplicemente rinviata: “Non abbandoniamo la passione per l’impegno politico, ci sentiamo sereni  grazie alla correttezza e alla trasparenza delle nostre azioni, né rivendichiamo alcuna superiorità morale nei confronti degli altri, ma non intendiamo subire ulteriormente  per cui, stante il perdurare  di tale situazione nel silenzio corresponsabile dei dirigenti, riterremo inevitabile la confluenza nel gruppo consiliare misto e l’autosospensione dal Pd”.