IL DIRETTORE

Giustamente, come potete leggere, le recenti decisioni della Regione Marche hanno generato malumore nelle forze politiche sambenedettesi. Anche stavolta però, tranne Fabio Urbinati, gli altri non hanno preso in modo diretto la palla al balzo per mettere in difficoltà la Regione, alla quale basterebbe fare due semplici domande con la mozione-petizione oggi annunciata.

1-Quando iniziate a dimezzare il ‘Mazzoni”, con la metà a favore del “Madonna del Soccorso” che non bisogna ricostruire per ospitare “mezzo primo livello”. È appena stato reso più bello ma vorrebbe anche… ballare?

Con la risposta si potrebbe intuire quando l’auspicio regionale diventerà concreto. Con una data poi si potrebbe iniziare a contare i giorni e quindi applaudirli (si fa per dire) se hanno rispettato i tempi o no. Far restare sul vago Castelli, Saltamartini e Antolini non serve a nulla se non a perdere altro tempo prezioso.

2- Ha ragione il sindaco di Ascoli Piceno Fioravanti quando dice che nulla verrà tolto al “Mazzoni”, che è e resterà ospedale di Primo Livello? O pensate che se ne possano costruire due identici di Primo Livello?

Una risposta chiara ad una domanda chiarissima sarebbe indispensabile. Non succederà ma se nessuno pretende risposte…

Tutto il resto è fumo. Protestare per avere in omaggio qualcosa è il chiaro segnale che la costa ha perso la battaglia e anche la “guerra”, insomma si cerca di prendere le briciole o di salvare la faccia di fronte al popolo costiero. È infatti ormai logico che la soluzione migliore (ogni giorno che passa i denigratori diminuiscono) è (o sarebbe stata) la costruzione di un ospedale per acuti tra Ascoli e San Benedetto: l’unica decisione che non potrebbe essere definita campanilistica. Tutte le altre sì. Insomma, se esiste la soluzione migliore, tutte le altre sono peggiori e qualsiasi cittadino che ragiona non può accettarla. 

Ecco quanto si è detto oggi in sala consiliare:

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – “Difendiamo la sanità pubblica del Piceno e di San Benedetto”, con questo slogan è stata presentata stamani, 11 marzo, in Municipio la mozione-petizione da parte del centrosinistra, che ha già avviato la raccolta firme in vista del prossimo Consiglio comunale in programma il 26 marzo.

L’obiettivo è far aprire gli occhi alla Giunta Acquaroli sul riequilibrio delle risorse, per rendere omogenei i servizi ospedalieri del Piceno, ormai da anni “cenerentola” delle Marche.

Aurora Bottiglieri: “Dal Piano di Edilizia Sanitaria della Regione, si evince che San Benedetto non sarà un ospedale di urgenza per gli acuti, bensì un centro di media-lunga degenza. Si sta andando nella direzione del ridimensionamento, i fondi del pronto soccorso sono andati ad Ascoli. Non è una lotta campanilistica. Lo studio di pre-fattibilità non è un progetto concreto, è solo fumo.  L’ospedale di comunità dev’essere realizzato in altre zone diffuse sul territorio, noi chiediamo la riqualificazione delle case di Ripatransone e Montefiore, perchè per diritto ce ne spettano due”.

Claudio Benigni: “Il Pd condivide da tempo l’eventualità di un’ospedale di primo livello, cancellando l’ipotesi di un ospedale territoriale. Il piano sanitario sbugiarda le promesse elettorali fatte fino ad ora dalla Regione. In poco tempo, si è passati da un ospedale di primo livello, ad uno diviso su due plessi. Una sorta di ‘ospedaletto’ che non sarà mai di primo livello, come ha detto Antonini. I numeri parlano chiaro: il Piceno è fanalino di coda. La petizione ha l’obiettivo di tornare a parlare coi cittadini, spiegando loro che sul Madonna del Soccorso, non si faranno investimenti per i prossimi 15 anni”.

Daniele Primavera, Nos: “Nel momento in cui l’amministrazione regionale ha diffuso il piano di fondi extra, abbiamo capito che si verrà a creare una disuguaglianza fortissima a livello regionale, ancora maggiore rispetto a quanto visto fino ad ora. Siamo allarmati, crediamo che questa richiesta debba partire dal basso ed è per questo che presenteremo questa mozione in Consiglio comunale”.

Loredana Emili, Articolo Uno: “Le problematiche sanitarie, nella nostra città, hanno alimentato scontri politici, a discapito dei servizi erogati. Questa mozione-petizione, serve per far aprire gli occhi alla Regione. Ad Ancona è cambiata l’orchestra, ma la musica è rimasta la stessa per San Benedetto. Dobbiamo riattivare i servizi territoriali che prevede il Pnrr. Oltre 23 milioni di pazienti cronici in Italia, hanno bisogni di case di comunità e di centrali operative territoriali, oltre che di infermieri e nuove tecnologie. Il baricentro si sta spostando dall’esigenza ospedaliera a quella territoriale. La regione ha mancato un’altra occasione, non c’è stata attenzione sul territorio. Con questa iniziativa, vogliamo includere tutte le forze politiche”.

Fabio Urbinati, Italia Viva: “Il centrodestra ha vinto le elezioni regionali anche grazie al tema sanità. Il piano di edilizia sanitaria di Acquaroli e Saltamartini parla da sè. La premessa è quella di rispettare il decreto Balduzzi, certificando i bacini di utenza ed i relativi livelli. Nel Piceno, può esserci solo un ospedale di primo livello. Noi facciamo poche e chiare domande. Quale dei due lo sarà? Secondo punto. Cosa intendono per ospedale diviso su due plessi? Chi dice quest’ultima cosa, ci prende in giro, perchè non serve a niente avere due mezzi ospedali. Altra questione è quella della medicina territoriale da rafforzare, in quanto il covid ne ha messo in evidenza i limiti. L’attuale situazione del pronto soccorso è pessima. La medicina d’urgenza era un’eccellenza ed è stata totalmente smantellata”.

Umberto Pasquali, San Benedetto Viva: “Questa amministrazione, dovrebbe prendere l’iniziativa di sedersi ad un tavolo col sindaco Fioravanti e discutere per il bene di entrambi. La nostra provincia, sta diventando sempre più povera. Se non ragioniamo nell’ottica inclusiva, non otterremo mai nulla”.