SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Gli stabilimenti balneari pagheranno di Tares 2,83 euro al metro quadrato. L’incremento rispetto al 2012, quando se ne versavano 1,25, è del 127%. Per pescherie, strutture ortofrutticole e di pizza al taglio e negozi di piante e fiori la quota fissata è invece di 17,86 euro al metro quadro.
Raddoppiata la cifra per musei, biblioteche, associazioni con sede fissa, università e luoghi di culto: se dodici mesi fa si dovevano versare 0,87 euro (sempre al mq), stavolta si passerà a 2,58.
La tariffa degli ospedali sale da 3,38 euro a 7,19 (+113%), mentre le case di cura e di riposo toccano i 6,2 euro (+84%). Brutte notizie anche per lavanderie, parrucchierie, barberie, centri tatuaggi e solarium (da 2,45 a 4,73 euro), supermercati (9,9 euro al mq), ristoranti, trattorie ed osterie (13,7 euro).
Edicole e tabaccherie salgono da 5,71 euro a 6; discoteche e night club da 4,75 euro a 7,7 (+63%), uffici, agenzie, studi professionali e medici e sindacati da 3,65 euro a 6,2. Sganciate a sorpresa da quest’ultima categoria le banche e gli istituti di credito, con l’imposta che si aggirerà sui 3,6 euro al metro quadro.
Capitolo alberghi. Quelli con ristorante, insieme agli agriturismi, pagheranno 6,7 euro. Quelli senza ristorazione, oltre a bed&breakfast, affittacamere, case per ferie, ostelli per la gioventù e case religiose per ospitalità, si fermeranno a 5 euro al metro quadrato.
Ed ancora, +40% per campeggi, distributori di carburante, impianti sportivi e palestre (3,4 euro) e +28% dall’anno scorso per le attività di falegnami, idraulici, elettricisti, fabbri, riparatori di elettrodomestici e simili (4,17 euro).
Sul fronte delle abitazioni, i single pagheranno di meno grazie alla modifica del regolamento, che punta sia sul numero dei componenti dei singoli nuclei che sull’ampiezza degli appartamenti. Il calcolo per ogni famiglia si effettuerà moltiplicando i metri quadrati dell’immobile per un coefficiente variabile in base all’ampiezza dei nuclei (0,77 per una persona, 0,84 per due, 0,91 per tre, 0,98 per quattro, 1,04 per cinque e 1,1 per sei o più di sei). Una volta ottenuto il risultato, andrà aggiunto a questo una quota fissa, che ammonta a 36 euro per una persona, 64,9 per due, 82,98 per tre, 108,2 per quattro, 129,8 per cinque e 147,9 per sei o più di sei elementi.
Nel conteggio dei metri vanno incluse le cosiddette pertinenze, ossia i vari garage, ripostigli, lavatoi, stenditoi, sottotetti. Ovviamente, a tutto l’ammontare andrà sottratto l’acconto già versato nella rata di maggio, che si basava sui parametri Tarsu dell’anno prima.
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E il lavoro che faccio tutta la settimana per differenziare e raggiungere il 65% quello chi me lo paga
Meccanismo perfetto per difendere le famiglie, sopratutto quelle numerose… Fermate il mondo…. Voglio scendere
Per fortuna l’hanno abbassata per i più bisognosi: le banche.
Allora chi ha una seconda casa sfitta paga zero ?
Seondo la CGIA di Mestre negli ultimi 5 anni, causa crisi economica la produzione di rifiuti urbani sono diminuiti del 5% e contemporaneamente, la raccolta differenziata che ha consentito una consistente riduzione dei prezzi di smaltimento, è aumentata del 30%.
Allora i nostri inetti amministratori mi sanno dire perchè se i rifiuti diminuiscono e i costi di smaltimento diminuiscono, perchè dobbiamo pagare di più, molto di più, rispetto alla Tarsu?
Quando smetteranno di tassarci sempre di più?
Le guardie ecologiche ce le vorrebbe per voi…