GROTTAMMARE – Una Odissea. La partita tra Pagliare e Samb ha lasciato presto le sue coordinate – terza gara dell’anno, campionato di Eccellenza – per diventare una gara da dentro o fuori, come se in palio ci fosse molto più che i tre punti. Un atteggiamento giusto, fino ad un certo punto. E’ stato superato.

La partita – che doveva essere giocata in campo – è subito sfociata sugli spalti. Una gara di urla e rimproveri, giocata prima tra i tifosi sambenedettesi (che offendevano ora un giocatore, ora l’allenatore), poi tra rossoblu e pagliarani (specie dopo la giusta espulsione di Fedeli).

In campo la partita si consuma attraverso una Samb versione diesel, che parte in folle e – col passare dei minuti – prova ad accelerare. Gli spunti migliori dei rossoblu sono arrivati tutte dopo la mezz’ora, con le occasioni di Borghetti, Fedeli e Padovani andate ad irrobustire una prova offensiva fino ad allora inesistente.

Dall’altra parte della barricata c’è un Pagliare che gioca con coraggio, spirito di sacrificio e tanto pressing. Gli attaccanti di casa non sono irresistibili, ma tanto basta per mettere in apprensione la Samb, che rischia soprattutto per i tanti scricchiolii tra difesa (un po’ approssimativa) e centrocampo (molto impreciso).

In avanti i tre attaccanti fanno grande movimento, ma invano: gli unici palloni giocabili arrivano su lancio lungo, e vengono letti bene dalla difesa di casa. Alcune occasioni arrivano, ma sono tutte su calcio piazzato o azioni individuali. L’opportunità migliore – paradossalmente – ce l’ha il Pagliare, che sfrutta l’indecisione di Baldinini e Viti per andare alla conclusione con Iachini, fermato da un ottimo intervento di Zuccheri.

Nel secondo tempo la Samb parte con un piglio diverso: dopo un brivido difensivo (tiro pericolosissimo di Cesani dal limite) i rossoblu iniziano a spingere, e sfiorano il gol con Tozzi Borsoi, che colpisce la traversa. I rossoblu sembrano finalmente scesi in campo, ma pochi minuti dopo arriva il black-out di Fedeli, che si fa stupidamente espellere.

Il contatto tra lui e Ciotti – che aveva respinto il suo tiro – è un normale contrasto di gioco, ma il giovane centrocampista lo respinge al mittente con un calcio a palla lontana proprio davanti all’arbitro – che lo espelle.

Siamo al 56′ e per i rossoblu (poco pericolosi anche in parità numerica) la partita sembra al capolinea. Tuttavia la squadra di Mosconi reagisce da grande e – mantenendo le tre punte – inizia a schiacciare il Pagliare nella propria area: cinque minuti dopo arriva l’occasionissima per Varriale (che stoppa benissimo ma tira centrale), poi le occasioni per Borghetti e Traini. In campo sembra esserci un’altra Samb, che – nonostante un possesso palla pruriginoso – inizia a collezionare occasioni.

Al 75′ arriva il gol di Varriale in fuorigioco, replicato pochi secondi dopo da un altro gol in offside, stavolta di Caselli. La partita si gioca ormai sui continui ribaltamenti di fronte delle sue squadre, con il Pagliare che soffre ma fa molta paura appena entra in possesso.

L’ingresso di Galli porta in dote una squadra super offensiva, con quattro punte e due difensori: i rischi si moltiplicano, ma proprio su un’azione pericolosa del Pagliare arriva il contropiede che – grazie alla grande azione di Padovani – si trasforma nell’uno a zero vincente.

Il gol, siglato all’87esimo proprio da Galli, fa esplodere le due panchine. Dal Pagliare arrivano le critiche per non aver interrotto il gioco (Ciotti è rimasto a terra nell’azione del gol), dalla Samb le recriminazioni per le perdite di tempo avversarie. I due allenatori vengono espulsi, e gli ultimi minuti (compresi i sei di recupero) vengono giocati sul filo del rasoio: il Pagliare è pericoloso fino alla fine, tanto che al triplice fischio finale i sospiri di sollievo superano di gran lunga le urla di gioia.

Una vittoria fantastica, raggiunta in dieci e in una situazione difficile: ma non soddisfa. La vittoria della Samb – più di nervi, che di calcio – rischia di mascherare problemi che bisogna affrontare subito. Una squadra che “deve stravincere” (come dice Moneti) ha bisogno di forza e nervi saldi, e per ora c’è solo la prima. Espulsioni come quella di Fedeli non sono da grande squadra, atteggiamenti come quelli della tribuna non sono da grande squadra: serve pazienza. La Samb non può (ancora) vincere tutte le partite a spasso, ed è bene capirlo. Criticare i giocatori dopo venti minuti (per quanto scialbi essi siano) è un atteggiamento deleterio, e si ripercuote in campo.

Vittoria all’ultimo respiro, due espulsioni, le critiche del pubblico: essere a questo punto già alla terza giornata è folle, e con questo ritmo si rischia di arrivare a Maggio con le batterie scariche e i nervi a pezzi. Tutte le squadre del campionato, contro i rossoblu, giocheranno per non perdere: la Samb – proprio in virtù della sua forza – non può permettersi di fare un dramma da queste situazioni.