SAN BENEDETTO DEL TRONTO – La guerra degli opuscoli. A quello prodotto dall’amministrazione comunale, in arrivo nelle abitazioni dei sambenedettesi in allegato al Bollettino Unico Municipale, replicherà un contro depliant intento a riassumere gli autogol della giunta Gaspari, dal 2011 ad oggi.

Un’operazione senza firme politiche, nonostante tra gli artefici spicchi Rifondazione Comunista: “La realizzazione è stata trasversale – informa Daniele Primavera – l’idea è nata quando abbiamo saputo che il Comune avrebbe speso 4 mila euro per comunicare gli obiettivi raggiunti. Un atto incoerente, in un’epoca di Consigli Comunali sulla povertà”.

Le copie stampate sono circa 10 mila, per un costo complessivo di circa 2 mila euro: “Avevamo limiti di budget, a differenza del nostro sindaco. L’iniziativa ce la siamo pagata da soli”.

Il promemoria parte dalle pensiline fotovoltaiche. Della serie: quando l’energia diventa sfregio. “Nessuno è contro l’energia fotovoltaica, ma è evidente che l’autorizzazione di simili scempi sia stata emessa senza tenere alcun conto né dei contesti urbani, né delle qualità estetiche, né delle funzionalità. Ora saremo costretti a tenerceli per venticinque anni, con benefici pubblici irrisori”.

Si passa rapidamente al Piano Regolatore Generale e a tutto ciò che ne è conseguito. Dalla condanna in primo grado annunciata dalla Corte dei Conti per la consulenza esterna affidata all’architetto Zazio, alla mancata redazione dello stesso Prg, “nonostante le continue promesse”.

Margherita Sorge è l’assessore più preso di mira. “D’altronde, assieme al primo cittadino gestisce il 90% del bilancio comunale”. Le si rinfacciano il Musical Europa Festival (“illuminante manifestazione incapace di riempire la metà della sala del Palariviera e pagata in totale 100 mila euro”), l’ipotesi concreta del servizio di trasporto scolastico a pagamento (“a fronte di un introito ridottissimo per le casse comunali”), la carenza in tema di politiche abitative e la contestatissima missione in Russia dello scorso marzo. “Per quell’avventura Gaspari si fece accompagnare da altre quattro persone. Per decoro ci asterremo dal commentare le foto e i messaggi che lui diffuse”.

Poteva mancare la Sea Card? Certo che no. “Il problema non è nel progetto in sé, piuttosto nella maldestra gestione da parte della giunta. 200 mila euro spalmati in quattro anni suonano più come una sponsorizzazione a un privato che come l’acquisto di un servizio”.

ALLAGAMENTI E SANITA’ Un’immagine di Piazza San Giovanni Battista sott’acqua ricorda inoltre l’eterna grana degli allagamenti, generata “dal mancato ammodernamento dei sottoservizi promesso da anni”. Senza dimenticare il Madonna del Soccorso, “con sempre minori servizi e posti letto garantiti ai pazienti. Il tutto nel sostanziale silenzio del sindaco, che è pure presidente della conferenza deputata a controllare la gestione della sanità nel Piceno”.

COPPIE DI FATTO, NULLA DI FATTO Era l’estate del 2012 quando Gaspari annunciò che in tempi brevi il registro delle coppie di fatto sarebbe approdato a San Benedetto. “L’ennesima promessa non mantenuta, per un Comune tra i più retrogradi d’Italia in tema di diritti civili”.

“Ci sono poi riferimenti al lungomare mai ristrutturato, alla questione stadio, alle tante poltrone destinate a poche chiappe fidate – continuano i promotori – la nostra volontà è mandare quest’amministrazione a casa. Mai si era percepito un malcontento così. Crediamo sia il periodo più basso di partecipazione nell’arco degli ultimi quarant’anni”.