SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Una montagna di letame è stata depositata davanti l’ingresso della sede del Punto Pdl, in Via Montebello. Il gesto, compiuto in piena notte, è stato segnalato mercoledì mattina alla Polizia Municipale dai commercianti della zona, al momento dell’apertura dei negozi. I Vigili Urbani hanno a loro volta contattato la Picenambiente, che ha prontamente provveduto a ripulire il marciapiede.

Sulla facciata – munita di telecamere di sorveglianza – anche la scritta “fascisti = merde”. Per anni storico quartier generale di Alleanza Nazionale, in occasione delle elezioni comunali del 2011 la struttura ospitò le iniziative del candidato del Popolo della Libertà, Bruno Gabrielli, per diventare successivamente ritrovo appunto del Punto Pdl. Da diverse settimane, dal balcone principale, sventola la bandiera dei pirati.

A sorpresa, nelle stesse ore, una delegazione di Casa Pound prendeva di mira il monumento di Ugo Nespolo “Lavorare, lavorare, lavorare, preferisco il rumore del mare”, situato ad inizio lungomare. “Preferivo lavorare”, recita lo striscione appeso in bella mostra. Al suo fianco anche un manichino simboleggiante un operaio impiccato, rimosso anzitempo.

Si tratta di un gesto simbolico per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’emergenza lavoro e sull’allarme sociale che comporta”, scrivono sul volantino di rivendicazione. “Abbiamo scelto quell’opera e un giorno di piena estate perché ormai le famiglie non si possono più permettere nulla. Non si possono più permettere le ferie, le vacanze, il meritato riposo e nemmeno di preferire il rumore del mare al lavoro”.

Casa Pound snocciola quindi i dati della crisi: “Viviamo in un Paese in cui il 38% dei giovani non ha lavoro e chi può fugge all’estero a fare il lavapiatti, in cui il tasso di disoccupazione è al 12% e un disoccupato al giorno si suicida, in cui le imprese preferiscono de localizzare nell’Est Europa, in cui siamo costretti a competere con mercati come Cina e India, che hanno leggi sul lavoro ferme al 1800, e in cui i partiti non riescono a risolvere questa emergenza con i tanto declamati programmi. San Benedetto vive totalmente sulla propria pelle le conseguenze di questa drammatica situazione: gli alberghi, i ristoranti, i locali e le spiagge sono sempre più vuoti”.

E a San Benedetto? “C’è un’amministrazione dormiente, che pensa di risolvere questi problemi e rimettere in moto la macchina del lavoro e del turismo locale con un indiscriminato e scellerato aumento di parcheggi a pagamento su tutto il territorio, un continuo tartassamento di multe – che fanno scappare turisti e non – e un’altra, ennesima, tassa: quella di soggiorno”.