SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Una giornata di festa e di premiazioni quella che si è tenuta sul molo del Circolo Nautico di San Benedetto del Tronto il 30 giugno, per l’arrivo di Goletta Verde. Un bel risultato per due delle strutture del nostro territorio, l‘Hotel Progresso di San Benedetto e Il Relais del Colle di Ripatransone, si sono aggiudicate una targa da Legambiente turismo, una per lo stile Liberty sempre ben preservato e l’importante biblioteca con testi che danno lustro al territorio e la seconda per la ristrutturazione effettuata con tecniche di bioedilizia.
La stessa sorte non è toccata ai nostri fiumi. È un quadro a tinte fosche quello emerso dalle analisi dei biologi di Goletta Verde sullo stato di salute del mare marchigiano. Per ben otto campionamenti su dodici, infatti, i monitoraggi scientifici hanno evidenziato cariche batteriche di molto superiori a quelle consentite dalla normativa.
Gli esiti delle analisi dimostrano la presenza di scarichi non depurati adeguatamente con presenze di escherichia coli e enterococchi intestinali al di sopra dei valori consentiti dalla normativa vigente. Sotto accusa ancora una volta foci dei fiumi e canali, che dimostrano delle carenze depurative, risultato di un insufficiente trattamento dei reflui, soprattutto dei comuni interni. Nelle nostre zone sono stati segnalati come inquinate le acque della spiaggia foce torrente Menocchia a Cupra Marittima e della foce del torrente Ragnola a San Benedetto del Tronto.
Erano due anni che Goletta Verde non si fermava a San Benedetto, e per una città turistica è un elemento importante.La rappresentante locale di Legambiente, Lina Lazzari,ne ha approfittato per tornare sul discorso Parco Marino del Piceno: “Non si capisce quando e se arriverà e soprattutto se i politici ne siano interessati”.
Con il suo intervento Andrea Marinucci in rappresentanza del Comune ha ricordato che la Provincia ha fatto in modo che questa cosa si spegnesse, ma che con Grottammare e San Benedetto capolista, presto di porterà la faccenda all’attenzione del Ministero.
A tal proposito Francesca Pulcini di Legambiente ha ricordato che la prima tappa marchigiana è stata quella di Ancona e che si sia messo di nuovo in moto il progetto per il Parco del Conero.
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Ma perché dei dati mancanti relativi al monitoraggio della qualità delle acque del fiume Tronto da parte dell’ARPAM non ne vogliamo parlare? Gli ultimi dati disponibili presenti sul sito dell’ARPAM risalgono all’anno 2010 (http://94.94.74.148/marche/Fiumi/default.asp?cmd=qa). L’ultimo prelievo pubblicato del 14/12/2010 alla foce del Tronto dell’Escherichia coli? 16000 U.F.C./100ml quando il limite massimo consentito per le acque marine è di 500 UFC/100 ml – UFC è l’acronimo per Unità Formanti Colonia ed è l’unità di misura della concentrazione batterica utilizzata nelle analisi delle acque: UFC/100 ml indica la quantità di colonie di batteri presenti in 100 ml di acqua. Occhio non vede… Leggi il resto »
Quindi la “bandiera blu” ha fatto gia la “valigia blu”, la certificazione delle acque un bel risultato direi,ll’Albula e il Rgnola fuori controllo e poi il “re della Sentina” si lamenta che la “provincia cattivona” non procede per il parco marino, la colpe sono sempre altrui…Legambiente ha qualche problema secondo me….
Il monitoraggio dei corsi d’acqua è stato istituito da questa Amministrazione, e da me seguito, da oramai tre anni e la verifica impiega almeno un anno per “fosso”. Nel 2011 è stato monitorato l’Albula, nel 2012 il Fosso Collettore e da quest’anno stiamo occupandoci del Ragnola. Abbiamo riscontrato degli scarichi non autorizzati prontamente “bonificati”, ma come ben sai, caro Emidio, l’Albula scorre anche in altri Comuni (Acquaviva e credo anche Ripatransone) che non fanno, purtroppo, le nostre verifiche puntuali.
Ancora una volta le foci dei fiumi e torrenti risultano essere il “tallone di Achille” del nostro mare Adriatico. Queste carenze depurative, sono il risultato di un insufficiente trattamento dei reflui, soprattutto dei comuni interni. Confidiamo che i dati resi noti dai biologi di Goletta Verde siano di stimolo agli Amministratori e agli operatori turistici di tutto il piceno affinchè si impegnino, durante tutto l’anno, per tenere sotto costante controllo i corsi d’acqua che confluisco in mare.
Dal 2011 ne è passata di acqua sotto i ponti del torrente Albula e la situazione, alla luce dei dati, perlomeno in alcuni periodi, è a dir poco sconfortante. Sino a quando non riusciremo a garantire una buona qualità delle acque alla foce dei torrentie dei fiumi, indipendentemente dalle cause che generano queste anomale condizioni, dovremmo mantenere divieti di balneazione preventivi che tutelino in primis la salute e la sicurezza dei bagnanti. E non sto parlando solo di coloro che sono soliti immergersi nelle acque prospicenti alle foci dei corsi d’acqua ma anche coloro che fruiscono dei servizi degli stabilimenti… Leggi il resto »
Si potrebbe chiedere a “Goletta Verde” di passare un po’ più spesso dalle nostre parti (4 – 5 volte l’anno?), monitorare tutte le foci dei fiumi e torrenti e pubblicare i dati, così saremo più informati rispetto a quanto fa l’ARPAM.
Chissà se poi costa meno …