SAN BENEDETTO DEL TRONTO – “Essere giovani non significa essere in grado di governare un Paese. Trovo umiliante presentarsi come classe dirigente mostrando solamente la propria carta d’identità”. Lo afferma Stefano Fassina alla Palazzina Azzurra, ultimo ospite della trentunesima edizione degli “Incontri con l’autore”. Scontato il riferimento a Matteo Renzi, evocato ma mai nominato, persino dalla platea che, rivolgendosi al sindaco di Firenze, si limita a parlare di “amministratore fiorentino”. Clima da primarie, anche se di primarie a dire il vero ad oggi non si conoscono né data, né modalità di svolgimento.
“Dobbiamo partire dai problemi del paese”, prosegue Fassina, autore. “Allo scontro tra vecchio e nuovo preferisco lo scontro sulle proposte. Bersani offre un’agenda progressista che mette al centro equità e lavoro. A mio avviso la ricetta giusta”.
Ad ascoltare il responsabile Pd del dipartimento Economia e Lavoro tanta gente. E tanti amministratori locali. Manca Gaspari, assente a sorpresa. A rappresentare l’amministrazione comunale ci pensa dunque l’assessore alla Cultura, Margherita Sorge, che affianca l’ospite assieme a Pietro Colonnella.
Ne Il lavoro prima di tutto Fassina ringrazia l’attuale governo, pur bocciandone parzialmente la politica: “Ci siamo trovati a votare misure che in altre circostanze non avremmo mai votato. Monti ha ricostruito la credibilità dell’Italia, dopo una stagione segnata da un populismo privo di risultati. Tuttavia la politica deve tornare ad avere un ruolo. L’economia è politica, non esistono soluzioni tecniche. Ci vuole una svolta progressista”. Bersagliato dalle domande dei presenti, l’economista democrat ha le idee chiare: “Parliamo tanto di spread e ci dimentichiamo di tutto ciò che c’è sotto quella parola. Si deve cambiare rotta, il nostro debito pubblico rappresenta un dato drammatico”.
Fassina allontana infine gli spettri dell’antipolitica, con una difesa accalorata nei confronti del Pd: “E’ vero, c’è stato un impoverimento morale ed intellettuale dei movimenti politici. Il nostro però non è un partito padronale, né oligarchico. Il nostro segretario è stato votato democraticamente. Avremo tanti difetti, ma siamo aperti e abbiamo operato per un cambiamento vero”.
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“siamo aperti e abbiamo operato per un cambiamento vero” lo dimostra la dura campagna di questi gg contro Renzi e l’appoggio a Monti per una riforma del lavoro e pensionistica che va contro ogni logica di una sinistra vera e coerente!!!
Tutti a casa con uno stipendio di 1000€ al mese, un affitto da pagare, i figli da crescere, questo ci vorrebbe ai nostri politici sia di dx che di sx!!! Dopo possono parlare!!!
Altro canto http://www.rivieraoggi.it/2012/09/08/150129/fassina-come-monti-ma-nel-pd-usa-ce-chi-la-pensa-al-contrario-galbraith-il-surplus-dei-bilanci-pubblici-e-un-pericolo/
Certo che se il PD di cui faccio parte va in fibrillazione solo perchè un trentenne abbondante (di età) decide di provarci allora siamo messi molto male. Considerare i trentenni inadatti e i cinquantenni giovani, significa aver perso il lume della ragione. La paura di affrontare l’elettore fà persino dimenticare che il PD è nato con le primarie ed è il suo DNA. Forza trentenni dateci dentro altrimenti starete sempre in fila ad attendere qualcosa che non arriverà mai perché nessuno è disposto a farsi da parte semplicemente perché qualcuno glielo chiede. P.S. Diffidate dai trentenni o giù di lì… Leggi il resto »
Signor Giorgi, non la conosco, ma apprezzo davvero la sua onestà intellettuale, spera che la sua posizione nel PD diventi dominante, anche perchè quando le cose non funzionano si deve cambiare, altrimenti si rischia l’accanimento terapeutico.
Concordo pienamente con tutto ciò che ha scritto Giorgi, pensavo che gli iscritti del PD avessero timore di dissociarsi dalle indicazioni conservatrici dei Vertici
Corteo Alcoa ieri a Roma:Contestato,spintonato e costretto ad andarsene Stefano Fassina responsabile PD al lavoro (ammazza oh! responsabile al lavoro!Ma lui ha lavorato mai?).
Evidentemente c’è ancora qualcuno che ha sale in zucca e non si inchina a stendere un tappeto rosso al passaggio di certi politici, principali protagonisti della nostra crisi in combutta con i banchieri!
Apprezzo il controcanto di Pier Paolo Flammini, lo trovo più concreto e preciso dei discorsi ascoltati in Palazzina Azzurra. L’economia e la politica devono cambiare percorsi, ma per questo chi fa politica dovrebbe dotarsi di competenze, guardarsi attorno e a lungo raggio. In questo Paese, oggi, è un’utopia? Da iscritta del PD considero l’attuale classe politica -e quindi anche quelli del PD…- pienamente responsabile di quel che è accaduto in Italia e quindi, Renzi o non Renzi, mi stupisce che nessuno dei big del partito accenni a fare passi indietro. Passato lo stupore, resta da constatare la mancanza di autocritica,… Leggi il resto »
Come iscritta riesce in qualche modo a far cambiare rotta al suo partito
Direttore, è un’affermazione o una domanda? Alla domanda risponderei “probabilmente no”, perchè chi vuole davvero questo cambiamento di rotta fra gli iscritti al PD è una minoranza. Altro discorso per l’elettorato del PD (quello convinto, ma anche quello più indeciso), che invece credo vorrebbe un giro di boa. Credo che il PD sia la somma di Margherita e DS, in cui hanno fatto ingresso nuove alleanze personali, alcuni nuove visioni comuni, nuovi patti interni, e certe posizioni si sono amalgamate fra loro. E’ mancata però l’apertura a persone ed idee nuove, l’accettazione piena e consapevole del codice etico del partito… Leggi il resto »
Grazie mille. Sono molto felice per la sua risposta.
Mi scusi ma per scegliere la classe dirigente non ci sono le primarie? Nessun patto di partito, nessuna corrente possono influenzare il voto degli elettori delle primarie! A meno che non ci sa da parte degli elettori una certa sudditanza verso gli attuali dirigenti che derivi da qualcosa di diverso dall’idea politica del cambiamento. Nelle squadre di calcio se l’allenatore non è ben voluto dai giocatori basteranno poche giornate di campionato per farlo fuori, ma invece perchè nella politica non bastano 25 anni per far fuori i vecchi…? Forse sotto sotto non c’è tutta questa voglia di cambiare.
Per classe dirigente politica non intendo solo il candidato premier. Quello è solo l’ultimo tassello. E non parlo solo di cariche istituzionali (quindi conseguenti da un voto, per la maggior parte dei casi), ma di incarichi all’interno dei partiti e di società partecipate. Il discorso sarebbe lungo e troppo articolato per un commento.
La voglia di cambiare crescerà con le conseguenze della crisi, suppongo, e penso non dovremo attendere moltissimo; concordo che al momento non sia così evidente (più che altro nel piccolo, mentre su scala nazionale credo che le cose andranno diversamente).
Posso invitarla in redazione per una diretta webtv a quattr’occhi con la nostra redazione? I suoi pensieri, essendo all’interno del “circo”, li trovo molto interessanti per la comunità sambenedettese.
Il mio riferimento alle primarie è solamente un esempio, pressupongo che anche per la nomina delle posizioni dirigenziali dei partici ci sia un congresso o una qualche forma di consultazione, non credo che ci siano auto-elezioni da parte della classe dirigente di un partito. Per gli incarichi nelle partecipate c’è da aprire un capitolo a parte: le partecipate devono essere gestiste secondo criteri Politici o secondo criteri di mercato? E’ chiaro che a seconda del criterio scelto le nomine saranno diverse: nel primo caso il peso politico (voti che si portano in dote) assumerà un ruolo maggiore e non è… Leggi il resto »
Esatto, non credo proprio che ci sia voglia di cambiare. Stiamo vivendo un periodo che dovrebbe essere studiato attentamente. Ci sono animali che di fronte al pericolo restano immobili, paralizzati dalla paura. Ce ne sono alcuni, addirittura, che svengono volontariamente, fingendosi morti nella speranza che il pericolo passi. Agli Italiani sta avvenendo la stessa cosa, sono paralizzati dalla paura. Restano immobili, non cambiano e non si impegnano per il cambiamento. Le critiche sciocche e gratuite che si fanno a Renzi sono l’indizio più evidente di questa ritrosia al cambiamento. Per non parlare di quei milioni di Italiani che ancora non… Leggi il resto »
Al di là della tua ultima frase che ritengo fuori posto, credo che il tuo pensiero sia giusti ma un po’ troppo filosofico e “psicologico” per dare un contributo vero al cambiamento che tu auspichi come tutti gli italiani di buona volontà.
No direttore, non è fuori posto.
Se manco chi guida il primo partito italiano si preoccupa dei bambini italiani (quindi ancora mediamente bianchi), siamo davvero un popolo di inetti.
Ogni gesto ha un significato, quello di Bersani ha rivelato il già noto sentimento antitaliano della sinistra.
Perché ti perdi in un bicchiere d’acqua?
I bambini nati in Italia e figli degli imigrati sono italiani. Non esiste altro ragionamento. Poi bisogna farli sentire italiani integrandoli. Sul resto del dibattito mi sento di dire questo. Gli italiani sono stanchi di questi partiti, non della politica tant’è che sarebbero disposti a votare un altro comico con tutte le conseguenze, pur di lanciare il grido di allarme o di rottura con il passato. E a dirlo è gente con la testa sulle spalle, gente normale che vive del proprio lavoro. Non gli scalmanati, i rivendicazionisti, gli opportunisti, i voltagabbana etc. Nel mio piccolo e per le leve… Leggi il resto »
Caro Giampiero Giorgi, strano che l’Italia sia genuflessa a tutte le regole imposte dall’esterno (il famoso “vincolo esterno” di cui vanno fieri Scalfari e Monti, cit. “siamo un paese scavezzacollo che ha bisogno di un forte vincolo esterno”), e su sta cosa il sempliciottismo di certa sinistra voglia distinguersi da tutto il resto d’Europa. Lo jus soli si adopera solo nei paesi americani dove la tradizione dell’immigrazione è connaturata con la loro stessa nascita. E poi dove? in Pakistan (anche qui, nato dalla scissione con l’India per cui decine di migliaia di persone ancora oggi si spostano per tornare dai… Leggi il resto »
Esattamente Pier.
Non volevo replicare, ma mi rincuora che tu abbia capito la mia allusione.
Ormai la disciplina sulla cittadinanza deve essere affrontata in accordo con l’Unione Europea (se vogliamo rispettare l’inquadramento giuridico), perché chi diventa cittadino italiano, diventa automaticamente cittadino europeo (quindi con diritti da rivendicare alla Germania, Francia, Olanda…).
Bersani ha semplicemente strumentalizzato il tema e il corpo di quella bambina di colore, evidenziando il sentimento antitaliano tipico della sinistra.
Pensavo che le cose di sinistra non esistessero più, dato che il PD non viene considerato un partito di sinistra almeno nei commenti sul web. In ogni caso vorrei ricordare che gli italiani mi risulta essere di un miscuglio di razze, dal nord al sud. Stupisco che ad un bambino nato in Italia da genitori stranieri non si possa dire che è italiano, quando abbiamo naturalizzato Sivori, Sormani, Pesaola, Angelillo, Maschio, Lojacono. Puricelli, Camoranesi etc. perché faceva comodo. Strano modo di vedere le cose. Quella dell’Unione Europea poi è una scusa per tutte le stagioni e per tutti gli argomenti.… Leggi il resto »
Caro Giorgi, probabilmente la tua ideologia komunista ti fa vedere una realtà che non esiste. Tiri fuori il Berlusca e non si sa bene perché. Per caso ti manca? Il Berlusca non ha governato per 18 anni, ma meno di 10. Berlusconi ha governato per 3’340 giorni, e se anche nel tuo paese un anno è di 365 giorni, allova vuol dire che il Berlusca non ha raggiunto i 10 anni di governo ( http://it.wikipedia.org/wiki/Elenco_dei_governi_italiani_in_ordine_di_durata ). Probabilmente hai considerato i Governi Dini, Prodi e D’Alema come governi berlusconiani, semplicemente perché sono stati incredibilmente deludenti. Se poi mi vieni a parlare… Leggi il resto »
Ah,
forse non hai seguito negli anni i miei interventi.
Per me essere antieuropeista (contro QUESTO tipo di Europa) è da sempre un vanto, da ben prima che si facesse l’Euro.
Ma non sto a raccontarti i motivi, sembrerei arrogante e presuntuoso.
Caro Giampiero, non so se Camoranesi sia diventato italiano facendo qualche giochino (ricordo le storie dei passaporti falsi), oppure perché viveva in Italia ormai da anni. Io trovo molto bella l’immagine di Bersani con in braccio una bambina, che sia bianca italiana o nera per me cambia poco. La scelta di sposare lo jus soli invece è solo una trovata elettorale, buona per spostare l’attenzione su aspetti meno importanti e farci dividere sulle bazzecole. Non so quale sia la proposta di legge. Ma attenzione: se l’Italia diventa l’unico paese del Vecchio Mondo ad applicare lo jus soli, avremo una impennata… Leggi il resto »
L’silamizzazione, l’africanizzazione del nostro paese avverrebbe nell’arco di una generazione.
Ma ‘sti discorsi sono fassisti, razzisti…peccato siano realisti.
http://www.partitodemocratico.it/doc/108997/impariamo-a-vivere-insieme.htm
Forum immigrazione PD tutte le notizie ed argomenti sul tema.
Sig. Gundam; no comment e distinti saluti.