Per guardare il video cliccare in basso a destra. Intervista di Massimo Falcioni, montaggio di Maria Jose Fernandez Moreno.

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Centouno partecipanti, provenienti dalle Marche, da fuori regione e persino dall’estero. Già perché al Milan Junior Camp di San Benedetto del Tronto ha preso parte pure un bambino di Boston. Per tutti loro la possibilità di prendere parte ad una serie di allenamenti, di tornei, di animazioni serali in compagnia di professionisti, compresi alcuni ex giocatori di serie A. Su tutti Alessandro “Billy” Costacurta, testimonial d’eccezione che ha definito quest’avventura “un’esperienza di vita e di crescita”.

Entusiasta, come la bandiera rossonera, anche l’assessore allo Sport, Marco Curzi: “E’ stata una bellissima iniziativa che ha portato tanta gioia; ci piacerebbe ripeterla l’anno prossimo. Sono dell’idea che quella del Milan sia una delle migliori organizzazioni esistenti. Mi piace sottolineare che è stato inoltre possibile coinvolgere tredici ragazzini diabetici, che hanno condiviso con i coetanei un’avventura indimenticabile”.

Tutti loro, prima della premiazione finale, hanno preso parte venerdì sera alla cena tenutasi all’Hotel Villa Picena di Colli del Tronto. Qui hanno potuto chiedere autografi e scattare foto col loro idolo, rimasto positivamente sorpreso dall’accoglienza ricevuta: “Non pensavo foste così tanti, mi complimento con i genitori perché ho trovato bambini molto educati”. Costacurta ha poi voluto leggere un messaggio di uno dei piccoli, comparso sulla pagina facebook della manifestazione: “Vi ringrazio per questo sogno rossonero. E’ emozionante pensare al calcio, per il calcio e non per le scommesse che sporcano i sogni di un bambino”.

Per l’amministrazione comunale il Milan Camp è stato soprattutto l’occasione per creare movimento turistico in un periodo nel quale le camere degli alberghi non sono ancora totalmente occupate. Su questo fronte pertanto il sindaco Gaspari è stato chiaro: “Molte sono le persone che giungono in Riviera, ma il problema è la consumazione. La maggior parte di loro sceglie le spiagge libere e si porta ombrelloni e cibi da casa. I conti però li faremo alla fine”.