ha collaborato anche Antonio Prado
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – E alla fine saran bruscolini. Addirittura, se confrontati con il “riconoscimento degli investimenti sostenuti nel calcolo delle tariffe di stoccaggio” pagati dallo Stato alle compagnie del gas per favorire lo stoccaggio nel sottosuolo, le “royalties” (le chiamiamo così anche se dal Ministero dello Sviluppo Economico ci fanno sapere che si tratta terminologicamente di “contributi compensativi“), la partita di giro tra denaro pubblico infilato nelle tasche delle corporation e il poco che da queste arriva ai Comuni interessati dalle centrali di stoccaggio si conclude con un segno rosso, rossissimo, a sfavore del denaro pubblico e a favore, appunto, delle potenze del gas.
Non siamo in questo momento in grado di dare numeri certi circa il “contributo compensativo” che spetterebbe annualmente a San Benedetto e ai “comuni contermini” sotto i quali si sviluppa lo stoccaggio sotterraneo di gas. Probabilmente ogni stima non potrà mai essere precisa, ma su questo siamo in contatto con il Ministero per avere l’indicazione finale più prossima possibile alla realtà.
Tuttavia siamo in grado di fornire numeri già abbastanza indicativi, molto distanti da quei 400 mila euro che erano circolati, stimati dal “milione di euro” a sua volta stimato a Rivara, in Emilia-Romagna, per un impianto di stoccaggio molto più grande di quello sambenedettese ma poi mai entrato in funzione.
RivieraOggi.it sta lavorando da alcune settimane proprio nel tentativo di quantificare questo aspetto, il principale dei benefici diretti che si traggono da una centrale di stoccaggio.
Ed ecco i primi numeri:
– il Comune di Cellino Attanasio, in provincia di Teramo, dichiara da bilancio 2010 euro 21.791 come “contributo compensativo”. Lo stoccaggio di Cellino Attanasio riguarda una capacità di working gas di 118 milioni di metri cubi, un quarto circa di quella sambenedettese (525 milioni di metri cubi). Tuttavia la contabilità non può essere fatta in maniera matematica (si legga di seguito).
– A Cinisello Balsamo, l’importo è di 13.918,45 euro annui. Qui la capacità dello stoccaggio è di 158 milioni di metri cubi.
La differenza tra Cinisello, con stoccaggio di dimensioni maggiori ma minore “misura compensativa” e Cellino, potrebbe derivare dall’estensione dello stoccaggio e dai comuni “contermini” (ovvero confinanti) coinvolti.
Riportiamo ad ogni modo l’impegno statale, da documentazione dell’Autorità dell’Energia Elettrica e Gas, in merito ai valori da conferire ai comuni interessati dall’attività di stoccaggio.
La delibera del 202 del 22 novembre 2010 stabiliva di “fissare per l’anno solare 2011 il valore complessivo del contributo compensativo da corrispondere alle Regioni pari a 1.480.809,31 euro“. Cifra poi divenuta, per l’anno 2012, pari a 1.572.430,13 euro (delibera 106/11). Cifre che fanno riferimento ad una capacità complessiva stoccata nel 2010 di 14 miliardi e 774 milioni di metri cubi di gas, di cui 5 miliardi e 100 per stoccaggio strategico.
Le regioni poi dividono nel seguente modo i “contributi compensativi” (pari all’1% corrisposto dai titolari delle concessioni di stoccaggio): “Al comune nel quale hanno sede gli stabilimenti, per un importo non inferiore al 60% del totale e ai comuni contermini, in misura proporzionale per il 50% alla popolazione e per il 50% all’estensione del confine, per un importo non inferiore al 40% del totale” (citiamo dalla norma di riferimento, 558-559 della Finanziaria 2008).
Nel caso di San Benedetto, se fossero sfruttati in futuro tutti gli 87 chilometri di superficie di stoccaggio sotterraneo (che da Martinsicuro arriverebbe a Cupra), significa che a spartirsi il 40% del “contributo compensativo” sarebbero Martinsicuro, Colonnella, Monteprandone, Acquaviva, Grottammare.
Ma qual è la cifra che arriverà nelle casse sambenedettesi e di quelle dei comuni vicini?
Presto daremo indicazioni più precise.
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Eh eh eh…un danno incalcolabile all’ambiente, ai cittadini e al turismo, in cambio di 6 posti di lavoro e qualche spicciolo.
Ottimo affare.
Non ho capito. Se il Gas stoccato è circa 500 milioni di metri cubi e la legge finanziaria del 2008 dice che l’1% del valore del gas stoccato deve essere trasferito agli enti locali (60% comune e 40% comuni limitrofi). Con un prezzo del gas di circa 0,50€ al metro cubo abbiamo un valore totale di gas stoccato di circa:250 milioni di €. L’ 1% corrisponde a circa 2,5 milioni di € di cui 1,5 milioni a San Benedetto e 1 milioni ai comuni limitrofi.
C’è qualche errore nel mio ragionamento? Come si arriva a poche migliaia di €???
E’ un errore che aveva tratto in inganno anche me, dovuto al fatto probabilmente che si dava un significato al “valore” riferito al gas stoccato invece che al “contributo compensativo per il mancato uso” delle aree. Che sono due cose diverse. Poco fa ho ricevuto una comunicazione ufficiale del Ministero, anche se “stima di massima”, presto ve la posto qui.
Aspetta, la legge finanziaria parla chiaramente di “valore del gas stoccato”…. Non mi sembra un’affermazione interpretabile….
Forse lo interpretano a modo loro, non lo so :D
Però questi sono i dati ufficiali che entrano nei comuni di Cellino e Cinisello e la stima del Ministero, c’è poco da fare :D
Di seguito copio una comunicazione ricevuta dai funzionari che si occupano di stoccaggi gas al Ministero dello Sviluppo Economico. Il calcolo è complesso e al momento solo stimabile. Ad ogni modo, se dividiamo 1.480.809 euro per i 14.777.000.000 metri cubi di gas stoccato in Italia, otteniamo un dato medio riferito al 2011 che, moltiplicato per 525 milioni di metri cubi (working gas San Benedetto) fa circa 52 mila euro (cifre poi da spartire al 60% per San Benedetto e 40% per i comuni contermini). Numeri che grossomodo corrispondono alla stima ministeriale che pubblico di seguito. Le fornisco qualche informazione sperando… Leggi il resto »
L’unico dubbio che avevo è: se al comune entrassero 400.000 euro l’anno per lo stoccaggio di gas, può essere un rischio calcolato quello di sopportare l’operazione per 20 anni, ma incassare 8 milioni di euro, rifare il lungomare, la piscina, ecc. ecc.
Con le nuove cifre di cui si parla, penso che non siano più dubbi perché nella colonna “costi” ci sono molteplici voci, e su quella benefici resta ben poco.