SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Si è tenuto ieri, mercoledì 5 ottobre, presso l’auditorium comunale di San Benedetto, il convegno “La Filiera Turistica: quale ruolo strategico per l’economia delle Marche e del Piceno?” organizzato dalla Confcommercio di Ascoli in collaborazione con la Federalberghi Marche e la Camera di Commercio di Ascoli Piceno.
L’obiettivo è stato quello di formulare proposte e delinerare strategie che possano “promuovere in modo integrato” l’intera filiera turistica e favorire quella crescita economica e occupazionale, così per il Piceno come per le Marche. All’incontro hanno preso parte il presidente nazionale della Federalberghi Bernabò Bocca, il direttore Confcommercio Giorgio Fiori che ha introdotto e coordinato i lavori, Gian Luca Gregori, Preside della Facoltà di Economia delle Marche, Valerio Temperini, docente di Comunicazione alla Facoltà di Economia, Mauro Santinato, presidente TeamWork Srl. Ad essi si sono aggiunti anche assessori di riferimento tra cui Margherita Sorge e Bruno Gabrielli.
Due i punti sui quali ci si è maggiormente discusso e che hanno messo d’accordo i presenti: la necessità di delineare politiche che diano concretamente corpo alla destagionalizzazione e il bisogno di infrastrutture capaci di migliorare l’accesso nel sud delle Marche. Riguardo al tema della stagione estiva, si è fatto presente che, nonostante il gran caldo, molte strutture balneari chiudono prima dell’effettiva chiusura della stagione.
“Il turismo balneare ha poche possibilità di crescita. Per il futuro bisognerà puntare anche su altri segmenti come quello sportivo, religioso e culturale – ha dichiarato l’assessore al turismo Serenella Moroder – Dobbiamo capire cosa fare e io ho le idee ben chiare. Se l’accoglienza la deve fare il territorio – ha spiegato l’assessore – questo significa il giornalaio, il tabaccaio, il negoziante e molti altri. Bisogna mettersi in contatto con altre realtà e lavorare in squadra. La Regione investirà 900mila euro per la promozione tramite web e verrà messa a punto anche un’applicazione per localizzare le strutture”.
Toni decisi decisi atti a difendere, oltretutto, la scelta di aver investito sulla pubblicità condotta dall’attore Dustin Hoffman. Infine, per contestualizzare meglio i dati turistici, la Moroder ha espresso la volontà di conoscere anche i numeri che riguardano gli aspetti qualitativi invitando tassativamente le strutture a inviare i dati relativi agli arrivi in Regione al sistema Istrice.
“Ho inviato una lettera ai comuni, non per una richiesta informale, ma per obbligarli ad essere puntuali sul trasferimento dei dati – aggiunge la Moroder – chi non adempie a questo compito può essere sanzionato. Se ognuno svolgesse il minimo ruolo – conclude – tutto andrebbe meglio”.
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900 000 di investimenti suol web? Una cifra davvero alta…. Si può sapere come viene spacchettato questo budget? Spero che i servizi professionali non superino il 20% del budget…
In Passato abbiamo presentato alla regione, un progetto per l’nfomatizzazione statistca e di collegamento con gli hotel della regione, che costava 80 milioni di lire.
Dopo qualche anno abbiamo scoperto che avevano speso due migliardi per fare quello che avevamo proposto.
Ecco dove vanno i nostri soldi
Ho appena letto il comunicato relativo al convegno svoltosi ieri e francamente sono rimasto un pò perplesso per la sintesi dell’intervento della Moroder. Mi riferisco, in particolare, al passaggio dove si dice che “il balneare ha poche possibilità di crescita”. Mi sembra infatti asserzione discutibile sia se riferita all’intero territorio regionale sia, a maggior ragione, se riferita alla realtà del Piceno e sambenedettese in particolare.. Pur condividendo la necessità di investire e promuovere altri prodotti resta il dato, oggettivo, che il prodotto balneare resta e resterà il prodotto traino di tutto il sistema turistico locale e che ancora ampi sono… Leggi il resto »
Non per prendere le difese della Moroder ma forse intendeva dire che, vista la grande concorrenza, per crescere turisticamente o per tenere il passo occorre che una giornata al mare sia accompagnata da altre destinazioni appetibili nelle vicinanze. Il Piceno ne ha moltissime. Del resto il balneare come potrebbe ancora crescere se non… allargando gli arenili.
Direttore si può crescere non solo nei volumi, ma anche sui ricavi a parità di volumi, con servizi accessori, oppure su turismo di alta gamma. Concordo con la visione di Ettorebiachi.
La mia era una battuta ma credo che per il turismo di alta gamma (se ho ben capito) non abbiamo i requisiti di capri, Ischia, Taormina, Portofino per non parlare dell’estero. La nostra vocazione è per massa perché così siamo nati e soltanto così possiamo crescere. La soluzione sta nel territorio tutto della nostra provincia.
Si senz’altro, il mio era un esempio, di mercati più redditivi da aggredire ce ne sono molti ma torniamo al cronico problema che nessuno ha la bussola del turismo locale, figurarsi se qualcuno sa dove andare (la bussola è un prerequisito per muoversi..)
Direttore basta vedere le campagne pubblicitarie regionali e vedere quanto spazio danno al balneare.
Basta vedere l’importanza che danno al segmento agrituristico che vanta in termini percentuali crescite enormi ma in termini reali numerici non valgono nemmeno il 10% di quello che ci hanno investito.
Forse non mi sono spiegato bene. Da sempre scrivo che l’investimento regionale per il turismo è inutilmente pro nord delle Marche e poco mirato alla crescita generale dell’intero territorio dove il balneare deve integrarsi sempre di più con tutto il resto.
Aggiungo
D’altronde lei stessa ci ha detto che è una contadina all’assessorato al turismo!?? e che potevamo aspettarci se non riusciamo mai ad avere rappresentanti reali del nostro territorio.
Vabbè, voglio condividere la sua generosa chiave di lettura del pensiero della Moroder anche se l’interpretazione autentica penso possa darla soltanto l’interessata. Nel merito ritengo si debba evitare di confondere le suggestioni con la concretezza della realtà. Una politica di sviluppo turistico di un territorio non può prescindere dall’esistente e dagli elementi di forza, se non di eccellenza, esistenti. Nel Piceno l’elemento di forza è rappresentato dal prodotto balneare e da qui occorre partire senza inseguire il miraggio di uno sviluppo che, pur condivisibile come obiettivo, è ancora molto lontano dal poter produrre risultati concreti nel medio termine. Quale è… Leggi il resto »
“Quale è la situazione, qualitativa e quantitativa, del ricettivo del Piceno senza il litorale?” Appunto.
Voli ad Ancona e Pescara, comunicazione nelle città collegate dai voli, collegamenti con l’aeroporto e eventi per destagionalizzare.
Rimini sta crescendo con il turismo dell’EST, ma ha un aeroporto molto ben collegato. Noi abbiamo mare, colline bellissime, cibo, vino e anche un po’ di moda e design che potrebbero attirare non poco. Quello che ci manca davvero è il coordinamento e qualcuno che abbiamo ben chiaro in mente cosa vogliamo essere tra 10 anni.
Per non farci mancare niente..
Oggi sul Corriere della Sera inserto sulle Marche (20 pagine) e San Benedetto del Tronto NON ESISTE..Meditate gente, meditate!!
48 pagine. Vedi ultimo DisAppunto.
E’ sempre bello sentire o leggere paragoni con Rimini, Riccione, Cattolica, Gabice e via dicendo. Dato che parliamo di WEB: sapete quante webcam turistiche vantano quelle località? E quante ne ha attualmente San Benendetto del Tronto? Provate ad andare su meteo.it e vi farete un’idea precisa della reale situazione Non siamo capaci di realizzare promozione turistica che necessita di investimenti veramente ridicoli ma abbiamo la presunzione di ritenerci capaci con cifre a sei zeri? Inoltre, qualcuno riesce anche a spiegare come facciamo a credere di poter raggiungere tutti quei futuristici traguardi elencati nell’articolo, se non siamo nemmeno capaci di far… Leggi il resto »
Ben detto, perché non aver chiaro il proprio stato neanche su questi punti fondamentali porta a dire e pensare castronerie uniche e inimmaginabili.
Leggiamo tutti, plz…
http://domanda-e-risposta.blogspot.com/2010/10/quanti-alberghi-ci-sono-rimini.html (1.250 alberghi)
http://www.riccione.it/default.asp?id=8905&ui=riccionestrutturea (quasi 400 alberghi)
Probabilmente in tutta la Riviera romagnola abbiamo più di 2000 (DUEMILA) alberghi, forse 2.500, qui da Martinsicuro a Cupra credo ne abbiamo 120-130. Il che non significa che siano niente, né che il turismo non sia importante, anzi.
Ma cosa c’entra la quantità di alberghi scusate??? Secondo voi Rimini e Riccione sono più belle e accoglienti di S. benedetto, Grottammare e Cupra? I voli secondo voi servirebbero solo per la nostra Riviera o per tutta la Regione? Il nostro stato, caro Flammini, ce l’ho ben presente: vivendo a Milano e guardando le cose di cui scrivete un po’ dall’esterno, avendo respirato e respirando ancora in famiglia attività turistica grottammarese e avendo girato un po’ (purtroppo ancora troppo poco per i miei gusti) il mondo, credo di avere qualche idea valida, quanto meno un’opinione su dove dovremmo andare. Fin… Leggi il resto »
Le trasmetta le idee. Saremmo ben lieti di renderle pubbliche. Grazie per il contributo.
Non ho detto questo, la quantità non ha rapporto con la bellezza ma ha rapporto con il business. C’è qualcosa che non va se qui da noi paesini di 500 abitanti con due bed & breakfast reclamano attenzione turistica e magari poi ci sono imprese con milioni di fatturato nei fondivalle di cui non si conoscono neppure i nomi. Stiamo sforando quasi nel narcisismo. Poi, ovviamente, il turismo è attività diffusa e spesso integrativa, per molti versi molto “democratica” perché i suoi effetti si ripercuotono su molte fasce sociali (dagli studenti che lavorano d’estate alle famiglie che affittano le mansardine… Leggi il resto »
Non mi va di polemizzare.
Qualche idea nel post precedente