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Riprese e montaggio di Maria Josè Fernandez Moreno
ASCOLI PICENO – Si è svolta mercoledì 19 maggio alle 8,30, ad Ascoli Piceno la manifestazione contro l’impianto a biomasse della Texon Italia. Davanti il Palazzo della Sanità si è riunito un corteo di una quarantina di persone che protestavano animatamente contro l’ azienda implicata e Paolo D’Erasmo, il sindaco di Ripatransone, accolto da fischi e urla. All’interno della struttura ascolana, sede del Servizio tutela ambientale della Provincia, si teneva la Conferenza di Servizi  alla quale hanno partecipato i sindaci di Ripatransone, Montefiore e Massignano e alcuni menbri del comitato “Villa Santi”, promotori della protesta. Ne comunicheremo presto l’esito.

IL COMITATO CHIEDE Con una nota stampa ricevuta in serata, i “No Texon” fanno sapere di volere una Via (Valutazione impatto ambientale con un monitoraggio preliminare sulla qualità dell’aria della Valmenocchia al fine di definire lo stato attuale, per una corretta proiezione sugli effetti prodotti a medio e lungo termine dalla centrale Texon.
«Questo è quanto richiesto al Servizio Ambiente della Provincia dal Comitato Villa Santi durante la manifestazione di protesta – Chiediamo che non venga concessa l’autorizzazione alle emissioni se non dopo la valutazione sopra richiesta; il monitoraggio si rende necessario anche per rilevare se nell’aria esistono sostanze che, come riportato nel progetto, potrebbero “avvelenare” i filtri e rendere inutile l’impianto di abbattimento. Ciò è assolutamente necessario vista la consistente entità delle emissioni che la centrale produrrebbe che andrebbero ad aggiungersi a quelle già emesse dalla Texon nel suo processo produttivo».
«Per avere un’idea di quanto la centrale inquinerà l’ambiente della Valmenocchia, abbiamo commissionato uno studio comparativo con le emissioni di una caldaia domestica a metano (fonte Diiar Politecnico di Milano) e di una auto euro3 che viaggia per 15 chilometri giornalieri (fonte Automobile Club d’Italia)».

Il risultato diffuso dal Comitato è il seguente

– ossidi di azoto: la centrale inquina quanto 6.264 caldaie oppure 11.689 auto
– monossido di carbonio: la centrale inquina quanto 2.346 caldaie oppure 913 auto
– polveri sottili: la centrale inquina quanto 15.660 caldaie oppure 3653 auto
«E questo, loro, lo definiscono “piccolo impianto”! Confidiamo nella sensibilità della Provincia, presente alla Conferenza con l’assessore all’ambiente Antonini, il consigliere Ciaralli ed il dirigente Serafini, al fine di salvaguardare la qualità della vita nella valle, anche in ottemperanza alle Direttive Europee che invitano gli Stati membri e le Amministrazioni, a ridurre i livelli di inquinamento dell’aria e delle acque».