GROTTAMMARE – Si torna a disapprovare le scelte fatte sulla riqualificazione del tratto di lungomare a nord del Tesino, a farlo sono i membri di Grottammare Futura.

Il processo, ricordiamo, ha visto il bando di idee a cui hanno partecipato 28 gruppi dei quali sono ne sono stati scelti 6 («tanta abbondanza – commentano i membri di GF – ha evidentemente confuso le capacità di selezione dei giurati che partoriscono sei primi premi»). I progetti sono stati poi esposti al pubblico e sono state avviate le assemblee partecipate con la cittadinanza per la scelta non del progetto migliore, ma della soluzione migliore, anche “intersecando” le varie proposte.

Durante le assemblee, come ricorda anche Grottammare Futura, viene fuori una nuova proposta dagli assessori Fausto Tedeschi e Cesare Carboni, ovvero quella di modificare la viabilità dell’ultimo tratto nord, da casa Sbernini alla rotatoria di via Ballestra.

Successivamente il gruppo dell’architetto Rodolofo Virgili, tramite una lettera, rivendica come propria questa idea.

«La proposta va in approvazione – afferma Grottammare Futura – con sommo dispiacere, pare, del sindaco poiché si decide (ma allora chi esattamente decide?) di sacrificare 25 palme di cui 14 d’alto fusto a rischio di attecchimento. Se da una parte c’è il rammarico per una decisione che non si condivide (ma ci si inchina di fronte alla volontà popolare, questo è il prezzo della democrazia…) dall’altra ci si rallegra per la serenità con la quale la decisione è stata presa: “per la prima volta senza la presenza di gruppi organizzati che volevano pilotarla” come ha avuto modo di affermare il sindaco e riportato dalla stampa. Ma come? Non sono queste assemblee i sacri luoghi della democrazia partecipata dove la volontà popolare ha modo di manifestarsi al meglio? Quando mai è accaduto nel passato che nelle assemblee partecipative le decisioni prese siano state il frutto dell’azione di “gruppi organizzati che volevano pilotarla”? Un tale sospetto non può suscitare che indignazione negli onesti e democratici cittadini».

Grottammare Futura, nella stessa identica linea dell’associazione La Formica, critica inoltre i costi per il lungomare, un milione di euro, la stessa cifra che occorre per l’interveto al parcheggio del Paese Alto, dopo la frana di giugno scorso: «Intervento necessario e di somma urgenza e ulteriore mutuo di un milione di euro, oltretutto non previsto in bilancio, che si dovrà sommare il prossimo anno. Sperando che venga concesso lo stato di calamità naturale altrimenti salterebbe anche il patto di stabilità. Ma ce lo possiamo permettere un altro milione di euro per il lungomare? Lo si chieda ai cittadini in una bella assemblea partecipativa poiché il denaro verrà fuori dalle loro tasche».