GROTTAMMARE – Ancora una volta tra Umberto Scartozzi, presidente dell’Aot e Alessandro Zocchi, presidente del Consorzio Turistico è scoppiata una piccola polemica per alcuni eventi omessi dal tabellone del Consorzio. Scartozzi lo ha evidenziato con una nota, Zocchi ha replicato così: è stato un problema di selezione a causa della mancanza di spazio. Risposta che non ha soddisfatto Scartozzi: «Nel rispondermi non solo non entra nel merito della questione, ma fa un autogol quando parla di aver operato una ‘selezione degli eventi‘ per ragioni di spazio: fare una sintesi arbitraria delle manifestazioni che si tengono in Riviera non è corretto quando a farlo è un ente pubblico, il Consorzio turistico, che si finanzia con il contributo dei Comuni. La festa del Patrono S. Paterniano ha una tradizione secolare ed è molto sentita dai grottammaresi»
Il presidente dell’Aot pone poi due domande: «Un lapsus per il quale diventa eclatante il silenzio ingiustificato dell’assessore Piergallini che ha taciuto e al quale chiedo se sia all’oscuro di tutto o invece abbia condiviso consapevolmente la scelta degli eventi? Non sarebbe stato opportuno realizzare, anziché una locandina di appena 200 copie, una brochure tascabile e completa di tutti gli eventi della Riviera da distribuire presso tutti gli hotel e gli esercizi pubblici della Riviera? Sbaglia poi il presidente del Consorzio quando confonde l’accoglienza con la promozione, la locandina incriminata è accoglienza non promozione turistica che non si fa mai… tra le proprie mura. Le locandine poi andrebbero fatte a maggio e non a luglio»
Conclude Scartozzi con un monito al neo assessore provinciale al turismo, Bruno Gabrielli: «Basta con presidenti di enti pubblici “politici”, servono figure già esperte del settore»
Dico la mia con la considerazione che Umberto Scartozzi è molto attento ai particolari e che vorrebbe un approccio alla stagione turistica sempre migliore. Credo anche però che Alessandro Zocchi voglia la stessa cosa ma anche che il “ragazzo” ha molta volontà e voglia di lavorare per cui lo ritengo in grado di migliorare nel suo difficile compito e di scrollarsi di dosso l’etichetta che è stata la politica a volerlo lì. Secondo me può riuscirci e magari lui e Umberto festeggeranno insieme quella svolta della quale il nostro turismo ha bisogno come il pane.